Produzione Un maggio nero per le imprese
Produzione Produzione Un maggio nero per le imprese ROMA. Rallenta la corsa dell'Azienda Italia. L'indice della produzione industriale a maggio ha raggiunto il livello di 114,9, con una diminuzione del 2,5 per cento rispetto allo stesso mese del 1995 (22 giorni lavorati di calendario), allorché risultò pari a 117,8. Lo rileva l'Istat aggiungendo che l'indice generale della produzione media giornaliera destagionalizzato pari a 104,0, come per il mese di aprile, segnala una stazionarietà congiunturale. Le difficoltà per l'economia italiana sono visibili confrontando un altro dato: aumenta nei primi cinque mesi del '96 la produzione industriale solamente dello 0,5%, mentre nei primi cinque mesi del '95 si era registrato un +7,3%. Il governo non è allarmato. 1 dati, ha affermato il ministro dell'Industria Pierluigi Bersani, vanno però «seguiti con attenzione» perché «certo c'è una fase riflessiva che investe in particolare la dimensione europea». La tendenza, secondo l'esponente dell'esecutivo, «non è nuova, c'è una dinamica che deve suggerire un'attenzione particolare: credo tuttavia che non siamo di fronte a dati tali che ci facciano dire che ci si sta avvitando in una situazione recessiva». Le rilevazioni dell'Istat, ha aggiunto, «suggeriscono l'esigenza di accelerare le politiche strutturali a favore del nostro sistema di impresa: politica sui fattori dei quali stiamo parlando, e sui cui stiamo già lavorando». La produzione industriale nel '95 - afferma l'istituto centrale di statistica - aveva fatto registrare dei veri e propri boom: ad agosto si era segnato un +10,3 per cento e ad ottobre un +7,8 per cento e a maggio un +6,5 per cento, mentre nel '96 la tendenza alla crescita si era ridotta: a gennaio e febbraio un +4 per cento, a marzo un -6,2 per cento, ad aprile un +4,4 per cento. Per quanto riguarda i singoli settori, segnali positivi dell'indice della produzione industriale si registrano nei settori dei mezzi di trasporti diversi dagli autoveicoli (+12,5%), delle macchine e apparecchi elettrici ( + 6,7%), delle macchine e apparecchi meccanici (+4,5%), dei prodotti in metallo e delle industrie chimiche (+0,3%). Il segno meno invece appare per la produzione nelle industrie tessili e petrolifere (-12,6%), della gomma e materie plastiche (-12,2%), della produzione di metalli (-10,6%) e del legno e prodotti in legno (-8,9%). L'Istat inoltre segnala che si registra un aumento del 5,3 per cento dei beni di investimento, mentre diminuzioni del 5,1 per cento per i beni di consumo e del 3,5 per cento per quello dei beni intermedi. Il presidente della Confindustria, Fossa
Persone citate: Pierluigi Bersani
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