Autoscontro fra governo e industria

All'assemblea dei costruttori Burlando difende Prodi: prepariamo una politica di sviluppo Autoscontro fra governo e industria All'assemblea dei costruttori Burlando difende Prodi: prepariamo una politica di sviluppo Fossa: «L'esecutivo è troppo bertinottiano» TORINO. «Non mi piace quello che dice, anche se è bravo». Il commento sull'intervento del ministro dei Trasporti, Claudio Burlando, spontaneamente dichiarato da uno dei duecento soci dell'Anfia d'associazione nazionale dei costruttori di automobili) e captato nell'aria condizionata dell'assemblea al Lingotto è emblematico e dipinge a tinte decise il rapporto conflittuale che ormai esiste - e sta esplodendo tra l'esecutivo Prodi e il mondo imprenditoriale italiano. Il solco che si sta scavando tra governo e imprenditori assume, ogni giorno di più, dimensioni preoccupanti. In sostanza, la diffidenza tra la «rive gauche» e la «rive droite» del sistema economico italiano si fa sempre più profonda. Il presidente di Confindustria, Giorgio Fossa, dà - con una dialettica priva di perifrasi - il suo contributo. Ma nemmeno Paolo Cantarella, amministratore delegato della Fiat, si tira indietro. E Burlando risponde per le rime, abbracciando senza riserve il teorema dello Stato sociale a tutti i costi, lasciando a bocca amara non soltanto gli imprenditori, ma persino i sindacati. Fossa spiega che siamo di fronte a una manovra del governo che penalizza le imprese, a un appiattimento dell'escutivo sulle posizioni bertinottiane, a un'ipotesi di decentramento che non tiene conto delle oggettive incapacità delle amministrazioni locali. Per Cantarella, la «non politica» dei trasporti penalizza in misura significativa l'industria italiana, facendo perdere per strada «quei vantaggi di efficienza duramente conquistati dentro le fabbriche». «Dobbiamo porre mano - precisa Cantarella - ad una migliore organizzazione dell'offerta di trasporto, stimolando 10 sviluppo delle sue diverse forme, certo in concorrenza fra loro, ma anche in un quadro di forti sinergie intermodali tra porti, aeroporti, ferrovie e strada». Cantarella sottolinea che si parla molto di Europa, ma «se guardiamo a ciò che sta succedendo nell'auto e nei camion dovremmo dire che ci comportiamo ben diversamente dal resto dell'Europa». Perché «da noi - precisa l'amministratore delegato della Fiat - 11 mercato si muove in controtendenza: diminuisce invece di crescere. Negli ultimi due anni, per la prima volta, è saltata in Italia la correlazione tra crescita del prodotto interno lordo e crescita della domanda di autovetture». Cantarella sottolinea anche l'aumento del costo del lavoro del 6-7 per cento. Il presidente dell'Anfia, Piero Fusaro, sostiene che i problemi del settore auto sono «la mancanza di un quadro organico e sistematico di politica dei trasporti, il massiccio carico fiscale sulla motorizzazione, la burocratizzazione eccessiva della pubblica amministrazione». Burlando risponde, replica. Dice che le tasse, prima o poi, assumeranno dimensioni più accettabili. Sostiene che la politica di risanamento del govero è ormai verso la sua conclusione e che occorre ora una politica di sviluppo. Poi parla di navi e di container, dello stretto di Suez e ammette che politiche a sostegno del settore auto non se ne faranno, suscitando però le ire dei sindacati. «Dichiarazione sorprendente - sbotta Luigi Angeletti, segretario generale della Uilm quella del ministro Burlando. Probabilmente egli non sa che il governo ha già sottoscritto un accordo con la Fiat e le organizzazioni sindacali nel quale si im- pegna a varare provvedimenti sul tipo del francese Balladur». Ma il ministro difende con decisione la linea del governo, esclude politiche di sostegno per il settore dell'auto e polemizza con Fossa sulla competenza degli amministratori locali. Sui notevoli disagi sopportati in questi ultimi giorni dai viaggiatori, Burlando sottolinea che «abbiamo avuto quattro ore di sciopero nel periodo estivo. Abbiamo concluso l'accordo sindacale sull'Alitalia senza un'ora di sciopero, abbiamo conquistato la pace sociale con i controllori di volo senza un'ora di sciopero e spero che, nei prossimi giorni, si concluderà la vicenda degli aeroporti, anche quella senza un'ora di sciopero». Enzo Bacarani /ENDITE Dì AUTOVETTURE DAJ. 1992 AD OGGI E VARIAZIONI PERCENTUALI 01 OGNI ANNO SUL PRECEDENTE | MERCATO ITALIANO | 1111/ - ì « DA GENNAIO A GIUGNO 1996 | MERCATO EUROPEO | . Ì99Ó* 6,638.91 Cantarella avverte: il costo del lavoro crescerà del 6-7%

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