Nella rete il padrino di Trapani
Nella relè il padrino di Trapani Nella relè il padrino di Trapani Era stato fotografato conAndreotti TRAPANI. Lo hanno snidato in un alloggio nel centro dove credeva di essere al sicuro con 18 milioni in tasca e nella fondina una Smith & Wesson: è finita così la libertà del boss Vincenzo Sinacori, 42 anni, uno dei tre padrini di Cosa nostra a Trapani. Di lui c'è anche una foto «che scotta», scattata mentre con Giulio Andreotti partecipava a Roma a una cerimonia religiosa officiata da un sacerdote che è zio di sua moglie. Una parentela compromettente. A suo tempo Andreotti chiarì di non aver mai sentito parlare di un Sinacori e di ignorare i rapporti di parentela del sacerdote con presunti mafiosi. E foto del senatore a vita, religiosissimo, in chiese romane del resto ne cir¬ colano a migliaia. Sarà, ma l'imbarazzo per quella foto c'è stato e in qualche modo rimane. Proprio tre giorni fa la pubblica accusa in corte d'assise a Trapani ha chiesto la condanna all'ergastolo di Sinacori nel processo a «Antonino Patti più 40» per orrendi crimini soprattutto a Mazara del Vallo e Marsala, centri strategici del Trapanese. I giudici sono in camera di consiglio e forse emetteranno la sentenza fra oggi e domani. Il boss non ha reagito quando ieri all'alba si è trovato davanti gli agenti del questore Giovanni Finazzo nell'appartamento messo a sua disposizione da un amico fidato, l'incensurato Sandro Felice di 35 anni, arrestato per favoreggiamento e anche lui scortato in prigione. «Credevo di essere al sicuro, ma evidentemente mi sbagliavo», ha esclamato Sinacori. Lo cercavano dappertutto dall' 1 aprile 1993: più di tre anni di soffiate e blitz andati in fumo, di intercettazioni telefoniche e microspie. In questo tempo il boss, nato a Mazara del Vallo, a poco a poco da spietato killer a quanto pare è diventato cerniera tra la sua cosca e i vertici politici ed economici della zona. Un ruolo importante che gli avrebbe fatto guadagnare molti soldi. «Sì, un collettore di fondi di provenienza illecita», dice il questore Finazzo. [a. r.] Il senatore a vita Giulio Andreotti, sotto processo a Palermo per associazione mafiosa Il rifugio appartiene alla cosca Altro duro colpo per i corleonesi dei Madonia ed è stato scoperto forse collabora con i giudici grazie alle rivelazioni di un pentito anche il fratello di Raffaele Ganci
Luoghi citati: Mazara Del Vallo, Palermo, Roma, Trapani
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