L'uomo di Lebed alla Difesa

E' Rodionov, responsabile della strage di Tbilisi (20 morti) L'uomo di lebed alla Difesa RUSSIA E' Rodionov, responsabile della strage di Tbilisi (20 morti) OggiEltsin lo nomina, in ospedale MOSCA NOSTRO SERVIZIO Per più di un mese, un intervallo senza precedenti per lunghezza, l'ex Annata Rossa è rimasta senza un ministro. Da ieri ne ha di nuovo uno e anche, per usare un termine militare, di grosso calibro. E' il general-colonnello Igor Rodionov, 59 anni, uno dei personaggi più controversi dei tempi della perestrojka. Era una nomina annunciata. Al momento di stringere la sua alleanza con Eltsin, per fargli vincere il secondo turno con i suoi voti, Lebed aveva posto come una delle condizioni quella di avere come ministro della Difesa un suo uomo, Rodionov appunto. Ma dopo la vittoria ci sono volute due settimane per strappare a Eltsin la firma sul decreto e ormai sembrava che per Lebed, con le sue quotazioni in ribasso alla borsa del Cremlino, non ci fosse più nulla da fare. Invece alla fine l'ha spuntata. Una carriera nelle truppe corazzate, da caporeparto a comandante d'annata, tre accademie militari alle spalle, Rodionov era arrivato al vertice militare già dieci anni fa. Nei 1986 è stato mandato dal Politbjuro a comandare la 40a armata, quella che combatteva la sua guerra sporca e disperata in Afghanistan. E' stato là che ha conosciuto Lebed, e anche il suo predecessore Pavel Graciov. Ma se il general-colonnello soffre di incubi, la sua ossessione non deve essere l'Afghanistan, ma Tbilisi. Il 9 aprile 1989 - una data ancora celebrata con il lutto dai georgiani aveva mandato i suoi soldati a disperdere una manifestazione di indipendentisti sulla piazza centrale della città. Aveva proibito di sparare, ma i para avevano usato gas tossici ceriomukha e poi hanno disperso la folla a colpi di affilate palette. Il bilancio di quell'episodio sanguinoso - e anche misterioso, visto che nessuno sa ancora con precisione chi fu a dare ordine a Rodionov di usare la forza contro i manifestanti - fu di 20 morti, tutti civili e quasi tutte donne, e di un numero imprecisato di intossicati. Ora il responsabile di quella strage ricompare sulla scena politica. E subito dichiara che il suo primo obiettivo sarà occuparsi delle «zone calde»: «Dovrò prendere decisioni sulla Cecenia, il Tagikistan, la Bosnia», ha dichiarato nella sua prima intervista. Ma vuole anche una profonda riforma dell'esercito e la annuncerà oggi, quando verrà presentato da Eltsin ai suoi dipendenti. Ma non sarà al «Pentagono» bianco dello Stato Maggiore sull'Arbat, bensì alla casa di cura di Barvikha. [a. z.] Il generale Igor Rodionov, nuovo ministro della Difesa russo

Luoghi citati: Afghanistan, Cecenia, Russia, Tagikistan