Corsica l'isola del tesoro

II premier assicura «Pugno di ferro per stroncare la violenza» Corsica, Pisola del tesoro Così Juppé vuole attirare gli imprenditori contro il separatismo Diventa zona franca per gli investimenti L'EMERGENZA CORSA PARIGI NOSTRO SERVIZIO Pugno di ferro con i terroristi separatisti, mano tosa agli imprenditori: il primo ministro francese Alain .ruppe ha indicato ieri ad Ajaccio il doppio binario che il governo francese intende seguire per arrivare ad una soluzione dell'eterna «questione corsa». Appena sbarcato sull'isola, per una visita di 36 ore, Juppé ha tenuto ad annunciare davanti al Consiglio municipale di Ajaccio la priorità assoluta di «ristabilire l'ordine repubblicano» ed ha assicurato che «assassini e fomentatori verranno implacabilmente ricercali, arrestati e portati davanti alla giustizia». Parole chiare, per sottolineare che la Francia ha scelto di seguire la «linea della fermezza». Affiancato dal ministro dell'Interno Jean-Louis Debré e da quello per l'Integrazione Jean-Claude Gaudin, Juppé ha insistito davanti ai deputati isolani: «La Corsica non sarà più una zona di non diritto o di diritto ammorbidito - ha detto a questo proposito ho dato istruzioni precise che dovranno essere rispettate da tutti». A poco più di due settimane dall'esplosione di un'autobomba nel porto di Bastia che ha ucciso un diligente del movimento separatista e ferito quindici persone, juppé ha messo in guardia contro «complicità o doppiogiochismi» assicurando che «il governo ò pronto ad usare tutti i mezzi a sua disposizione per trovare e punire i colpevoli». I toni minacciosi sono stati comunque abbandonati durante la breve passeggiata che separa il Municipio di Ajaccio dalla sede dell'Assemblea corsa, quando una manifestazione organizzata dalle confederazioni sindacali ha riportato Juppé alla dura realtà economica dell'isola: un prodotto interno lor- do per abitante inferiore del 30 per cento alla media nazionale e un tasso di disoccupazione che si aggira intorno al 15 per cento, contro 1' 11 della media francese. I «regali» che Juppé teneva in serbo per «dare una nuova chance alle imprese corse» sono stati subito bollati dai sindacati come «un nuovo regalo ai padroni corsi». Pochi metri, e il primo ministro ha potuto varcare la soglia dell'Assemblea corsa per tirare fuori dal cilindro l'annunciato «dispositivo fiscale e sociale, in accordo con la Commissione europea». Nelle intenzioni del governo il rilancio dell'economia corsa dovrebbe avvenire nel quadro della «zona franca» istituita il 27 marzo scorso e approvata soltanto ieri - e in via di principio - dalla Commissione europea. «E' necessario capire se le misure annunciate in favore della Corsica avranno effetti transfrontalieri che rischiano di falsare la concorrenza in alcuni settori economici di altri Paesi membri dell'Unione», hanno fatto sapere da Bruxelles proprio mentre il primo ministro francese pronunciava il suo discorso ad Ajaccio. «Si tratta di una decisione di una portata senza precedenti per l'economia corsa, che dovrà consentire di rilanciare l'attività e dunque l'occupazione nell'isola», ha assicurato Juppé. Nel dettaglio, il premier ha «regalato» agli imprenditori «sconti» ed esoneri fiscali per i prossimi cinque anni, oltre alla defiscalizzazione degli oneri sociali. Il tutto dovrebbe costare allo Stato francese non meno di 800 milioni di franchi e alle casse europee intorno al miliardo e 800 milioni di franchi (in totale, circa 780 miliardi di lire). In cambio, il primo ministro ha chiesto ai datori di lavoro di «partecipare all'inserimento professionale dei giovani e lottare contro il lavoro nero». Juppé ha voluto però andare anche oltre il «regalo» della zona franca, proponendo all'Assemblea corsa che «la collettività territoriale si associ allo Stato per consentire alle banche di offrire alle imprese corse in difficoltà prestiti a tassi molto, molto favorevo¬ li». Prima di lasciare Ajaccio per Corte e Bastia, dove oggi concluderà il suo periplo, Juppé ha comunque ammesso in una conferenza stampa che «far regnare l'ordine e la sicurezza in Corsica dopo vent'anni di abbandono non è una cosa che avverrà da un giorno all'altro» e che la politica seguita dal governo per riportare la pace potrà dare risultati soltanto «nel tempo». Nonostante il giro di vite promesso da Juppé, non si prevede una militarizzazione dell'isola: «I gendarmi sono sufficienti - ha detto il primo ministro - quello che conta, adesso, è la politica». Tullio Giannotti Il piano economico costerà alla Francia e all'Europa 780 miliardi II premier assicura «Pugno di ferro per stroncare la violenza» Nella foto grande riunione clandestina di separatisti corsi A fianco Alain Juppé

Persone citate: Alain Juppé, Bastia, Claude Gaudin, Corte, Tullio Giannotti

Luoghi citati: Ajaccio, Bruxelles, Corsica, Europa, Francia, Parigi