La mafia fra spettacolo e morti veri di Oreste Del Buono

Manzoni editore di se stesso; via ipostriboli a cielo aperto LA LETTERA DI O.d.B. La mafia fra spettacolo e morti veri Egregio Del Buono, mi scusi: se lei fosse un boss mafioso sarebbe così fesso da andare personalmente a piazzare le bombe o a sciogliere bambini nell'acido? Penso proprio di no, userebbe la cosiddetta «manovalanza» come fa qualsiasi mafioso «serio» per non sporcarsi le mani. Mi riferisco, evidentemente, al presunto super-boss Brusca che a me, francamente, più che un potente boss mafioso pare un disgraziato. Stampa e tv ci hanno propinato la versione del pericolosissimo ed efferato capomafia, ma mi pare che... Angela Bovio, Rovereto (Trento) GENTILE Corrispondente, lei insiste: «Ma mi pare che la banale considerazione che ho fatto all'inizio sia sufficiente a nutrire forti dubbi su questa tesi; a farla breve, ho l'impressione che non ce la raccontino giusta...». Io non so darle del tutto torto, gentile Corrispondente. Ormai da anni ci vengono annunciate, attraverso i media, in un crescendo, le catture di sconosciutissimi boss tal dei tali di cui è vantata la pericolosità. Capisco che bisogna tirar su il morale, ma il troppo stroppia. Lei insiste: «Qualcuno non ce la racconta giusta più o meno come quando i servizi segreti "deviati" (ma deviati da chi se non da chi stava al potere?) piazzavano le bombe per poi dare la colpa ai "comunisti". Allora, ci imposero governi di "solidarietà nazionale" per fronteggiare quattro gatti disperati che uccidevano mille volte meno della mafia. Tutto lo Sta- La mfra spee mor afia tacolo ti veri to era mobilitato contro poche decine di terroristi mentre la mafia faceva i propri comodi indisturbata e migliaia di vittime. Oggi, al posto delle sconfitte Brigate rosse, ci sono i mafiosi e così ci propinano, ancora una volta, "spettacolari" e brillantissime operazioni di polizia e carabinieri con relativa cattura di pericolosissimi capimafia, magari da venti o trenta anni "latitanti in casa" e acciuffati nottetempo nel lettone accanto alla moglie. Pare insomma che siano i mafiosi o presunti tali a essere usati come specchietti per le allodole, per far credere agli italiani che c'è uno Stato forte e autorevole che fa il suo dovere nonostante tutto, come quando i brigatisti e il comunismo minacciavano la democrazia. Lei che ne dice? Ce la racconteranno giusta o è come quando il Caf infarciva i telegiornali dell'Italietta Quinta o addirittura Quarta Potenza Mondiale, che tutto andava bene e non c'era da preoccuparsi? Poi, invece, è venuto un certo Di Pietro...». Cosa ne dico? Come già accennato all'inizio riconosco che c'è un'enfasi criticabile nell'informazione. Ma il troppo stroppia anche nelle proteste, gentile Corrispondente. I morti tra le forze dell'ordine non sono purtroppo finzioni pubblicitarie. Oreste del Buono

Persone citate: Angela Bovio, Del Buono, Di Pietro, Quarta, Rovereto

Luoghi citati: Potenza