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La signora Marini La signora Marini «Solo bugie contro la mia Valeria» ROMA. Sarà una battaglia giudiziaria senza esclusione di colpi, quella che vedrà opposti la soubrette Valeria Marini e Federico Andreoli, direttore di «Novella 2000». Al centro della guerra, la pubblicazione di un servizio fotografico (nell'ultimo numero in edicola) che proverebbe la serie di interventi chirurgici a cui la Marini si sarebbe sottoposta per migliorare il proprio fisico. Accusa che l'attrice respinge. «Questo è giornalismo-spazzatura. Andreoli ha pubblicato materiale già posto sotto sequestro dalla magistratura perché oggetto di un'altra indagine», commentato la madre della Marini, Gianna Orrù. Che aggiunge: «Quelle fotografie erano già state pubblicate e ripubblicate tempo fa, anche su riviste pornografiche. Mia figlia ed io siamo costrette a subire queste continue aggressioni. Ormai abbiamo le ossa rotte a causa della violenza che ci viene fatta dai giornali». Le foto pubblicate da «Novella 2000», a sentire invece Andreoli, sarebbero la prova che la Marini, qualche anno fa, era una semplice, bella ragazza, e non la bellissima donna di oggi. E che la sua bellezza sarebbe opera di un chirurgo plastico, intervenuto a più riprese per «costruire» una diva. Insinuazioni e sospetti che sia la Marini sia la madre respingono con decisione. «Io sono bella così, al naturale», «sul conto di mia figlia Andreoli ha detto delle falsità». E in una recente intervista la signora Orrù ha parlato di «mercanti delle bugie che speculano sul corpo di Valeria, costruendo infamie assurde e volgari», e di «banditi che sulla loro sporca strada hanno avuto la fortuna di incontrare brave persone che si affidano alla giustizia». Secondo il direttore del settimanale, le fotografie dimostrerebbero in modo inequivocabile che la ragazza ritratta in quelle vecchie foto sarebbe proprio la Marini, ma la signora Orrù non ci sta: «Falsità. Andreoli continua a battere su queste fotografie per farci violenza. Ma ogni cosa verrà chiarita davanti al giudice». Il prossimo appuntamento, dunque, è in tribunale. [r. cri.] Valeria Marini