«Merola resta in cella»
Atteso a Biella Boncompagni: i magistrati hanno esaminato le videocassette sequestrate a casa sua Atteso a Biella Boncompagni: i magistrati hanno esaminato le videocassette sequestrate a casa sua «Merda resta in cella» Il gip gela le speranze del presentatore BIELLA. L'inchiesta sui provini sexy che sta seminando il panico nel mondo dello spettacolo segna un punto a favore dell'accusa. A seguito dell'interrogatorio di lunedì, condotto dal collega romano Raffaele De Luca Comandini, il gip di Biella Paolo Bernardini ha confermato la custodia cautelare in carcere per Valerio Merola. Accusato di violenza carnale, atti di libidine e induzione alla prostuzione, il presentatore resterà a Regina Coeli fino a sabato. Poi, a meno di una decisione a sorpresa del tribunale della libertà di Torino, al quale l'avvocato difensore Titta Madia si è rivolto facendo ricorso, Merola andrà agli arresti domiciliari. Il giudice ha anche respinto tutte le eccezioni sollevate dall'avvocato del presentatore, tra cui quella di nullità dell'interrogatorio. «Il giudice di Roma non ha contestato le dichiarazioni accusatorie perché non gli erano pervenute dalla magistratura di Biella. Quindi Merola non ha potuto difendersi non essendo nelle condizioni di conoscere gli elementi d'accusa», aveva fatto mettere a verbale Titta Madia. Nell'ordinanza di conferma degli arresti in carcere, il magistrato biellese ribalta la versione dell'avvocato e fa notare che, con la nuova legge in tema di custodie cautelari, negli interrogatori «per rogatoria» il fascicolo rimane a disposizione della difesa nella cancelleria del gip titolare dell'inchiesta. «L'avvocato Madia aveva tutto il tempo per venire a Biella e consultare l'intera documentazione», commenta Bernardini. La magistratura biellese ha comunque accelerato i tempi dell'indagine. Ieri il pm Alessandro Chionna, il collega Nicola Serianni e il procuratore capo, Enrico Gumina, hanno trascorso ore a visionare tutto il materiale sequestrato nella casa di Gianni Boncompagni, pure lui indagato per induzione alla prostituzione. Si tratta di una decina di videocassette «betamax» e numerose fotografie che sembrano aver suscitato grande interesse tra gli inquirenti. Lo proverebbe il fatto che la richiesta del regista di incontrare il pm per rendere dichiarazioni spontanee è stata immediatamente accolta: il confronto è in programma per i prossimi giorni ed è molto probabile che Boncompagni venga sentito non a Roma, ma a Biella. A Roma invece sbarcherà, tra oggi e domani, il sostituto procuratore Chionna per una nuova trasferta: si parla di un'altra raffica di interrogatori a giovani starlette, alcune hanno chiesto di essere ascoltate. A sorpresa la procura biellese ha anche iscritto nel registro degli indagati la «super testimone» Raffaella Zardo: l'accusa è favoreggiamento. La donna, dopo aver contri- buito con le sue rivelazioni all'arresto di Gigi Sabani, ha smesso di collaborare e il pm Chionna sospetta che voglia difendere qualcuno. Raffaella Zardo invece ritiene di aver subito indebite pressioni da parte del magistrato e, accompagnata dall'onorevole Vittorio Sgarbi, è corsa a denunciarlo. E Beppe Pagano annuncia rivelazioni piccanti in un memoriale che sarà pubblicato domani da Panorama. La stessa Zardo ieri sera è stata ospite di «Perdenti», trasmissione di Raidue mentre Vittorio Sgarbi, nella sua trasmissione del primo pomeriggio, ha nuovamente lanciato pesanti accuse contro i magistrati biellesi. Daniele Pasquarelli Finisce nel libro degli indagati per favoreggiamento la supertestimone che aveva fatto arrestare Sabani A sinistra: Valerio Merola. Il presentatore resterà in carcere almeno fino a sabato quando potrà ottenere gli arresti domiciliari Accanto: Raffaella Zardo, la supertestimone dell'inchiesta sui provini sexy. Adesso è finita sotto inchiesta per favoreggiamento
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