Condannati i fidanzati diabolici di R. Cri.

Sentenza a Verona Sentenza a Verona Condannati i fidanzati diabolici VERONA. Dopo quasi quattro ore di camera di consiglio, il presidente della corte d'assise di Verona ha letto la sentenza che condanna i «fidanzati diabolici»: Nadia Frigerio dovrà scontare 24 anni di reclusione e Marco Rancani 18 anni, oltre che non meno di tre anni in una casa di cura al termine della pena. Secondo gli avvocati Guariente Guarienti ed Enrico Bastianello, difensori della Frigerio, e Pierluigi Riondato, legale di Rancani, la sentenza «è di grande equilibrio». Ma i due imputati hanno accolto il risultato del processo in lacrime. La coppia è accusata dell'omicidio premeditato della madre di lei, Eleonora Perfranceschi, strangolata nella sua casa di Montorio (in provincia di Verona), poi travestita da prostituta e gettata in una scarpata, la notte del 12 novembre 1994. In una relazione durata quasi due ore, ieri mattina, nella terza udienza del processo, il professor Vittorino Andreoli, perito del pm Mario Giulio Schinaia, era giunto alla conclusione che sia Nadia Frigerio che Marco Rancani erano capaci, al momento dell'omicidio, di intendere e di volere. Un convincimento espresso nonostante lo stesso Andreoli abbia rilevato lacune psichiche in entrambi gli imputati. In particolare, nella donna il perito ha evidenziato «esagerata autostima che la porta a vedere il mondo facilmente dominabile» e «una considerevole carica aggressiva che le permetteva di sopravvivere nel mondo della microcriminalità e dei sotterfugi». Rancani, invece, secondo Andreoli, è affetto «da disturbo dipendente»: «E' una personalità in balia degli altri, incapace di autodecisioni». Per Andreoli, comunque, si tratta di disturbi «medio-lievi» che non provocano, nel caso dell'omicidio di Eleonora Perfranceschi, vizi mentali. Una tesi che è stata contostata dalla consulente chiamata dalla difesa di Rancani, la dottoressa Anna Colatigli, dell'istituto di medicina legale di Padova. Secondo questo perito, infatti, «le condizioni psicopatologiche dell'uomo hanno agito sulla capacità di intendere ma soprattutto di volere al momento della "eventuale" partecipazione al delitto della donna». Per la Colafigli, Rancani è un individuo affetto da un vizio parziale di mente. Nel corso della seconda udienza, lo scorso giugno, il consulente degli avvocati della difesa della Frigerio, Mario Marigo, aveva dichiarato la donna inferma di mente. Ma il tribunale, presieduto da Mario Sannite, aveva deciso di respingere la richiesta, presentata dalla difesa di Rancani, di un'ulteriore perizia e aveva rinviato al pomeriggio la prosecuzione del dibattimento. Poi, ieri sera, la sentenza di condanna dei due «fidanzati diabolici». [r. cri.]

Luoghi citati: Padova, Verona