Sauze sarà salvato lo chalet di Mollino

Sauze, sarà salvato lo chalet eli Mollino Sauze, sarà salvato lo chalet eli Mollino // GuggenheimMuseutn di New York ha voluto un plastico dell'opera Mollino architetto scomodo, non si sa perché. Si parla e si scrive di lui con accenti di ammirazione viscerale oppure lo si demolisce con silenzi pesanti. Appuntiamo oggi un «memorandum» a cornice delle notizie dell'altro ieri, ossia dello spolpamento in corso d'opera della creatura molhriiana più nota nel mondo, il Regio: qui in nome di un discusso (dagli esperti) restauro sonoro si va a apporre un marchio architettonico di altra mano che ci restituirà un teatro diverso da quello conosciuto. Se un'ansia distruttiva o modificatrice delle «cose» molliniane attraversa gli anni postumi la morte dell'architetto una notizia viene a confortare i suoi fans: la stazione-albergo della slittovia al Lago Nero di Sauze d'Oulx verrà quasi sicuramente salvata dal degrado in cui versa da decenni. Notizia buona _ . ... perché questa è Carlo Mollino un'altra opera di Mollino che «in loco» è stata guardata con sufficienza ma che tra chi se ne intende sul serio viene indicata come modello di invenzione plastica, di ammirevole unitarietà spaziale, di inserimento che concilia tradizione (il tema del «rascard» montano) e modernità. Così rilevante che il Guggenheim Museum di New York ha chiesto un plastico (scala 1:100 realizzato dallo studio Falco e Boulanger di Torino con l'apporto scientifico degli architetti Momo e Bellezza) per esporlo in una mostra itinerante dedicata all'architettura italiana tra gli anni Quaranta e Settanta, plastico che in seguito verrà esposto a perenne omaggio di Mollino. Ci si muove bene attorno a questo edificio la cui scala volevano in mostra al Beaubourg di Parigi ma che non è stato possibile consegnare perché troppo malandata. Anzi s'è dovuto ritirarla da dov'era per evitare che i patiti di motocross l'usassero quale palestra per le loro acrobatiche evoluzioni. L'edificio costruito nel '47 non venne praticamente aperto al pubblico né all'uso poiché piste e attrezzature sportive attorno a Lago Nero (2400 metri di quota) non ebbero fortuna. Oggi convergono eccellenti propositi. Il sindaco di Sauze Renato Miglio, il suo braccio destro Giuseppe Greco (un catanese, tifosissimo di Mollino), il commissario per i Mondiali di sci, Livio Dezzani, e altri ancora hanno raccolto idee, progetti e un bel po' di quattrini e l'edificio potrebbe entro breve ridiventare com'era ed essere luogo di museo di sport della neve, ristorante e albergo ma soprattutto vedetta di un'architettura da vetrina nobile. La Cee è pronta a finanziare quasi la metà del progetto di restauro (due miliardi, elaborato dall'architetto Giovanni Brino), il Comune ha 300 milioni. Manca circa mezzo mi- liardo e sarebbe sconfortante prendere atto che per così poco si è lasciata cadere una risposta di rilievo culturale, anzi di civiltà. Vale la pena di ricordare come Mollino fosse particolarmente attento ad inserire le proprie «invenzioni» nel massimo rispetto dell'ambiente in cui i suoi progetti dovevano essere calati: la stazione al Lago Nero infatti richiama altri interventi progettuali in ambiente montano come ad esempio i disegni per la Casa Lora Totino a Cervinia, la Casa Schenone sempre a Sauze d'Oulx, il precedente (1945) Centro Sportivo «in verticale». Disegni su disegni a raccontarci la storia di uno straordinario architetto ma anche di un subbine dandy e di un protagonista della storia culturale che la sorte vuole più apprezzato all'estero che non in patria: negli Stati Uniti le sue «polaroid» vengono acquistate a suon di milioni, il maggior collezionista dei suoi arredi è a Zurigo. Pier Paolo Benedetto ve rivolgersi al 552.22.111 che è il centralino Telecom e dire di che si tratta e da loro saprà qualcosa! Compongo questo numero e risponde un disco con la diffusione di musica classica "opprimente" (sarebbe molto più felice l'ascolto di un valzer di Strauss) e dopo un brevissimo tempo, il mio contascatti (Teletax-Sip) inizia a marcare gli scatti... Beh, anche se ci si sente dispostissimi ad ascoltare le "istruzioni per l'uso" dei vari discofonici messaggi, quando almeno arrivano gratis, non si può accettare che oltre il disturbo debba disbrigarmi io l'imbarazzo non richiesto e non voluto, a pagamento». Segue la firma Un lettore ci scrive: «Vedo che ultimamente si stanno diffondendo sempre di più i distributori automatici di sigarette a cui può accedere chiunque, anche un bambino. Ma per le sigarette non esiste il divieto di vendita per i minori di anni 14? «E allora che coerenza c'è tra queste innumerevoli campagne antifumo e la possibilità che a qualsiasi età si possa tranquillamente acquistare un pacchetto di sigarette?». Giovanni Ferrerò

Luoghi citati: Lago, Momo, New York, Oulx, Parigi, Stati Uniti, Torino, Zurigo