Baronchelli venduto dai tifosi
Boronchelli venduto dai tifosi Boronchelli venduto dai tifosi Il Brescia: nessuna minaccia Il tecnico Reja: a me serviva BRESCIA. I tifosi violenti hanno vinto. Il Brescia ha deciso di non portare in ritiro il difensore Giuseppe Baronchelli. Quello non gradito agli ultra perché, dopo essere stato aggredito da alcuni di loro, li denunciò facendoli inibire dal frequentare lo stadio. Baronchelli e Marangon, secondo i tifosi, erano tra i responsabili delle sconfitte della stagione '94-'95 che si concluse con la retrocessione del Brescia in B. Baronchelli, dopo lo scontro con gli ultra, era stato ceduto alla Lucchese in comproprietà. E' quindi rientrato a Brescia dopo che la società di Corioni ha risolto la comproprietà alle buste: 500.000 lire d'offerta contro lo zero della Lucchese. Ora il club biancazzurro ha deciso di mettere sul mercato il calciatore e di non portarlo a Molveno. Baronchelli ha più volte dichiarato di voler restare a Brescia, ma ha aggiunto d'essere disposto a farsi da parte per non creare problemi. La società, pur ammettendo un incontro con i tifosi, nega l'esistenza di ricatti. «Nessuno ci ha imposto nulla - ha detto il dg Busceti -. La decisione è stata presa nella massima autonomia. Il giocatore non rientrava nei nostri programmi; non ci siamo fatti condizionare dall'opinione degli ultra. Anche se ci hanno chiaramente detto che loro non avrebbero gradito la presenza del difensore». Stessa versione da parte di uno dei capi dei tifosi (fra i colpiti dalla denuncia del giocatore): «Nessuno ha fatto pressioni nè ha minacciato la società, anche se è chiaro che preferiremmo un Brescia senza Baronchelli. Abbiamo solo fatto capire che una rinuncia al difensore garantirebbe un... più tranquillo avvio di stagione». L'allenatore Reja, invece, ha precisato che vorrebbe Baronchelli: «Mi farebbe molto comodo - ha detto - e questo dovrebbe essere l'unico parere di cui tenere conto». Ma non è così.
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