Il ricevimento nel palazzo che ha 1778 stanze, 257 bagni e cinque piscine

Il ricevimento nel palazzo che ha 1778 stanze, 257 bagni e cinque piscine Il ricevimento nel palazzo che ha 1778 stanze, 257 bagni e cinque piscine Iman: è il nome del suo palazzo, il più grande del mondo con 1778 stanze, 257 bagni e cinque piscine (una olimpica), dove possono prendere posto contemporaneamente per un banchetto quattromila persone. Eppure a vederlo, anche se impettito nella divisa militare e con tutte le medaglie di cui va orgoglioso, non dà l'impressione del satrapo orientale. D'aspetto giovanile con baffetti neri ben curati e due mogli affettuose - una cugina sposata quando aveva 19 anni, a cui si è successivamente affiancata Mariani Bell, una hostess inglese - è sovente a Londra, dove è costretto ad apparire sorridente e alla mano, perché tanto nessuno gli concederebbe l'onore - d'obbligo al suo Paese - di avvicinarsi a lui soltanto in ginocchio, con il capo sempre più basso del suo, e soprattutto - sarebbe un'imperdonabile insolenza - senza starnuti- re. A Londra viene perché molto del suo business si svolge qui. Nell'ambito della sua fortuna, che è valutata a 40 miliardi di dollari ossia 60 mila miliardi di lire, ci sono infatti molti ettari di foresta alimentata a petrolio, ma anche investimenti esteri come il lussuoso Dorchester Hotel di Londra (vi mantiene un appartamento privato con i rubinetti d'oro) e un altro albergo a Beverly Hills, ma anche pacchetti azionari e joint-ventures (petrolifere, naturalmente) con Shell e Mitsubishi. La sua presenza è sempre gradita a Buckingham Palace. E lui ricambia, allontanando Carlo da Diana il giorno del loro divorzio. Le festività sono cominciate ieri sera, con una cena nel suo famoso palazzo che dà sul fiume Brunei, circondato da una città illuminata e imbandierata a festa. Ma la festa andrà avanti per £§ÉÉÈ IL «PEZZO DI CARTA» CAMPANE D'ALLARME considerare. Che bisogno c'è di dire che l'Iri è come l'Efim, quando si sa benissimo che ciò non corrisponde ad alcuna verità, se non perché solo rappresentando uno scenario di catastrofe è possibile sostenere le ragioni della privatizzazione della Stet? Oppure, perché il presidente degli industriali deve giungere a minacciare un'improbabile emigrazione di massa dell'imprenditoria italiana per chiedere una maggiore considerazione per la situazione congiunturale dell'industria? Altrove gli interessi politici ed economici si confrontano e si scontrano con durezza anche maggiore; ovunque questi interessi si compongono in compromessi fluidi, mutevoli, continuamente sottosposti a riconsiderazioni e revisioni. Ma non per questo il dibattito sconfina in enfatizzazioni e paradossi che finiscono per trasformare un vitale processo fisiologico in una patologia. E la rabbia deriva anche dal fatto che, ricondotta ad una oggettiva e pacata considerazione, la situazione italiana non è certo peggiore di quella degli altri Paesi europei, anzi. Se la contesa tra Ulivo e Rifondazione ha portato ad un risultato concreto, questo è che l'ala più a sinistra della coalizione ha accettato un documento di programmazione sul quale si è espresso positivamente il governatore della Banca d'Italia e che si pone l'obiettivo di una avanzo primario superiore al 6% del Pil; una cosa mai vista in una grande democrazia industriale dell'Occidente. E poi, onore all'industria che anche col marco a mille lire continua ad esportare (l'industria francese, ad esempio, non sembra altrettanto capace). E ancora, l'Italia ha pressoché azzerato il suo indebitamento netto verso l'estero. E infine il tasso di crescita si è fortemente ridotto, ma è pur sempre superiore a quello degli altri Paesi europei. La luna di miele si è interrotta, ma ci sono le condizioni perché possa essere recuperato il rapporto sereno e costruttivo che è nell'interesse sia delle forze politiche che del sistema economico-finanziario. Queste condizioni non discendono da un generico afflato moralista, ma dalla realtà del Paese, dai progressi che con fatica e sacrifici ha già compiuto, dalle opportunità che il futuro può schiudere. «Non facciamoci del male» direbbe Nanni Moretti. rincorsa a un qualsiasi pezzo di carta non è più remunerativa, specie se percorre l'atavica trafila degli studi umanistici e legali. Anche se ci avevano detto soltanto ieri, personalità del management, che una buona cultura generale è comunque una risorsa, una indispensabile base di partenza per corsi mirati di specializzazione. Mentre la violenta impennata che ci tocca registrare riguarda verosimilmente i neolaureati, ma non esclude i laureati che hanno perso il lavoro e stentano a recuperarlo. Diversamente da chi possiede qualche manualità, è difficile a chi si è nutrito di studi ritagliarsi una occupazione occasionale o alternativa. L'evidenza delle cifre ha il suono di una inquietante campana. Ci rivela che è passato definitivamente il tempo in cui la laurea conferiva di per sé uno statuto sociale e garantiva, sia pure al prezzo di sofferti ripieghi, la possibilità di stare all'onor del mondo. E' passato il tempo in cui il certificato di laurea veniva appeso nello studio o in salotto, con vegetali ornamenti e firma svolazzante del magnifico rettore: cancellando le dissipazioni del goliardico papiro, testimoniando il rito di passaggio a una agiata maturità, a edificazione dei figli e nipoti destinati preveggentemente a un destino laureato. Adesso, poco manca che, deprezzato e gualcito, quello che resta patentemente un pezzo di carta sia esibito ai centri di assistenza. Forse gli studi collegati a certe discipline resteranno appannaggio di persone facoltose che vogliano, se ancora ne esistono, impadronirsi, bearsi, dei rudimenti umanistici. Ma non ridono neanche medici, ingegneri, fisici e geologi, se non sono assistiti da uno speciale talento e da una speciale fortuna. Questa avanguardia di nuovi poveri ci turba come il segno di inappellabili mutamenti sociali ai quali siamo chiamati a fare fronte con intelligenza, fantasia e coraggio. Superando quelle che sono anche, nella sostanza se non nella forma che assumono, pervicaci immutabilità sociali. Lorenzo Mondo Alfredo Recanatesi E' serenamente mancato, lasciando un vuoto incolmabile, E' cristianamente mancata Elda Quaglia ved. Davlo Enrico Covelll Addolorati lo annunciano i figli Ezio, Costanzo e Massimo, le nuore, I nipoti e parenti tutti. I funerali martedì 16 partendo dall'ospedale Civile alle 9,15. Funzione a Pernice alle ore 11. — Alessandria, 16 luglio 1996. Il Presidente, l'Amministratore Delegato e Dirigenti tutti della Soc. I.T.S. srl partecipano al dolore del dottor Costanzo Davlo per la scomparsa della mamma signora Ne danno il triste annuncio la moglie Carmen, I figli Enza e Paolo ed il genero Pippo con i nipoti Giulia e Carlo. I funerali martedì 16 luglio ore 10 presso la Parrocchia di Pozzo Strada, via Bardonecchia. Non fiori ma offerte alla Fondazione Faro, via Cavour 40 bis, Torino, che si ringrazia vivamente per l'amorevole assistenza prestata. — Torino, 14 luglio 1996. Lia Antonella e Maria si associano al dolore dei familiari e ricordano con affetto il sorriso e la bontà di Elda Quaglia ved. Davlo — Torino, 16 luglio 1996. Amici e collaboratori: Franco Aliate Renzo Aliarla Emilio Alila Roberto Baldini Piero Baldovino Franco Barletta Francesco Bernardi Rodolfo Betta Riccardo Bonetti Luciana Boi olii Orazio Bruzzone Giorgio Capra Renato Careslo Gilberto Cerasa Angelo Chorubln Giorgio Comotto Michele Corsaro Franco Crema Gianluigi Emanuelll Gianpiero Facta Giuseppe Falange Renata Florio Alain Frances Edoardo Lenti Augusto Usa Mario Malossl Paola Martinelli Marco Merilnl Carlo Nervi Plergluseppe Novarlo Alfredo Occhlplntl Carlo Onorato Carlo Pasquino Enrico Pesaro Vincenzo Plgnatelll Aldo Raimondo Riccardo Ricci Dario Rollino Vittorio Romagnoli Giorgio Roncollnl LulglSacco Angelo Sardi Achille Scafltìl Giorgio Squarcino Nicola Todlsco Giuliana Trombetta Eulalla Uras Roberto Vlo Bruno Zanotto Tarcisio Zucca Alessandrelll. Improvvisamente ci ha lasciati Enrico Covelll — Torino, 16 luglio 1996. Elder, Raffaele, Oscar, Violante e Elsa Sobrero, con le rispettive famiglie piangono, con la sorella Carmen ed I nipoti, la scomparsa del caro cognato Enrico Covelll — Torino, 16 luglio 1996. Il Consiglio d'Amministrazione della Alcofond Srl si associa al dolore di Paolo ed Enza Covelli per la scomparsa del padre ing. Enrico Covelll — Rosta, 16 luglio 1996. I Condomini, Amministratore e Custodi di corso Francia 252/260 si uniscono al dolore della famiglia per la scomparsa del signor Enrico Covelll — Torino, 15 luglio 1996. E' mancato un uomo buono Carlo Borra anni 67 Lo annunciano la moglie Bianca, i figli Fabrizio e Claudio con le rispettive famiglie, nipoti e parenti tutti. Funerali in Rivalla, mercoledì 17 luglio ore 10,30 Chiesa Parrocchiale. Non fiori ma offerte al Gruppo Caritativo Parrocchiale. — Rivalla, 16 luglio 1996. Grande stima nei tuoi confronti, profondo l'orgoglio di averti avuto come PADRE, eterna la riconoscenza per ciò che mi hai dato. Ciao, PAPA'. Fabrizio. Partecipano al dolore di Bianca, Fabrizio e Claudio, gli amici Cesare, Laura, Plerstefano e Carla. Commossi, Bruno e Carla Baglio con Italo ed Elsa Pernice e rispettivi figli, partecipano al cordoglio dei famigliari dell'amico CARLO. La Ditta Bogglo & Rossi, Titolari e Maestranze, partecipa al dolore della famiglia per la scomparsa di Alberto Almo Carlo Borra Addolorati lo piangono la sua Fellcina e famiglia, il figlio Paolo, sorelle Fulvia, Stefania, Alessandra, cognati, nipoti, amici, parenti tutti. Funerale mercoledì 17 corrente ore 10,15 cappella ospedale Molinette. Ti — Moncallerl, 15 luglio 1996. Nel caro ricordo di CARLO le famiglie Bellassai Bertolotti Fornelli Piatto sono affettuosamente vicine a Bianca e figli. La Società E. Miraglio & C. Srl partecipa al grave lutto esprimendo sincere condoglianze. Enrico e Carla Torelli, profondamente commossi, partecipano al dolore dei familiari per la tragica scomparsa di p- Torino, 14 luglio 1996. Partecipano al dolore della famiglia per la scomparsa del signor Domenico lunlnettl Apgo e Consiglio Direttivo Filippo Ascherl Assenzio Lorenzo e Antonio Ditta La Prealpina sne Cario e Mario Coppa Lorenzo Cuniberto Ditta Magnano Silvana Doderò sne di Amato Angelo Famiglia Valrolattt Fratelli Boriino Flolln Fv Effevi srl Luciano Catterò La Nocerina di Amato Michele La Sandra sne di Ronco Cario Scordamaglla & Calderazzo Giovanni Ramondo sas Pier Matteo Stuerdo Torino Frutta Piero Domenico Tosco Luigi Prinl sindaco di Belglrate — Belglrate, 15 luglio 1996. Partecipano al lutto: Laura Baroni Torelli Marco Torelli. E' mancata all'affetto dei suoi cari Maria Pola ved. Romano A funerali avvenuti i familiari lo annunciano. - Ibrido, 16 luglio 1996. — Torino, 15 luglio 1996.