«Lunedì nero» per Borsa e lira di Alfredo Recanatesi

Razza Affari perde il 3,1%. Vertice a Palazzo Chigi: parte l'offerta dello statuto dell'opposizione Razza Affari perde il 3,1%. Vertice a Palazzo Chigi: parte l'offerta dello statuto dell'opposizione «Lunedì nero» per Borsa e lira Il premier in campo: rilancerò il dialogo col Polo CAMPANE D'ALLARME PER PRODI Roma, la requisitoria del pm Intelisano «Priebke all'ergastolo per le Fosse Ardeaf ine» «Solo dopo la condanna si deciderà se usare l'umanità che lui ha negato» □ O ER IERI i mercati finanziari hanno bruscamente interrotto la luna di miele con il governo dell'Ulivo. Non è una rottura, ma solo l'avvertimento che il ménage postula attenzioni reciproche che finora sono state alquanto carenti. La circostanza che entrambi - il governo da un lato e il sistema economico-finanziario dall'altro debbano prendere reciprocamente le misure, e forse hanno fretta di farlo, ha indotto esternazioni un po' sopra le righe. Gli esempi in questi giorni non sono certo mancati. Una maggioranza appena insediata è riuscita a dare di sé un'immagine di instabilità che raramente si è vista altre volte: D'Alema che vuole Amato al posto di Prodi, Di Pietro che deborda dal suo ministero, Dini che lavora per un grande centro, insomma, i giornali li leggono tutti in Italia ed anche fuori. Sotto il profilo più strettamente economico e finanziario, si è detto che il governo ha ceduto chissà cosa a Rifondazione mentre un sottosegretario al Tesoro ha stabilito un rapporto davvero improvvido tra Uri ed il malamente fallito Efim. Dall'altra parte, non è da meno un presidente della Confindustria che annuncia come alle, imprese italiane non rimanga che espatriare. Mettetevi nei panni di un analista finanziario, magari di quelli che orientano gli investimenti da qualche ufficio di Wall Street, e capirete come mai ad un certo punto gli ordini di vendita si rovesciano sulle azioni italiane, sui Buoni del Tesoro, sulla lira. Non è la prima volta che il mercato finanziario italiano passa brutti momenti, ma questa volta fa più rabbia. Le difficoltà, infatti, sono più di forma che di sostanza; tutto è strillato ed enfatizzato come se la pacatezza di un legittimo ed argomentato ragionamento non avesse più la capacità di farsi Alfredo Recanatesi CONTINUA A PAG. 6 PRIMA COLONNA Verona, perde la voce e ROMA. Lunedì nero per la lira e per Piazza Affari. La nostra moneta ha chiuso la giornata a quota 1013,50 contro il marco, peggiorando di cinque punti dal momento della rilevazione di Bankitalia. E la lira non è riuscita a tenere neppure nei confronti del dollaro. Peggio la Borsa, che ha perso più del 3 per cento, influenzata dal tonfo di Wall Street, ma il brusco calo potrebbe anche significare la fine della «luna di miele» tra i mercati e Prodi. Intanto il premier è sempre più preoccupato del blocco dei lavori parlamentari. Ieri sera ha riunito a sorpresa un vertice dei leader della maggioranza a Palazzo Chigi. Al termine della «cena di lavoro» l'annuncio di un intervento - previsto per domani in Parlamento - dello stesso Prodi con cui offrirà al Polo uno «statuto dell'opposizione» per sbloccare i lavori parlamentari e avviare il discorso sulle riforme, anche se le opinioni all'interno della maggioranza restano diverse. ROMA. «Per Erich Priebke chiedo l'ergastolo, signori del tribunale». Il pubblico ministero, Antonino Intelisano, impiega quattro ore per delineare la storia drammatica delle Fosse Ardeatine. Ma quando arriva alle richieste di condanna la sua voce è ferma. «Ergastolo». E nonostante tutto, nonostante anche che il suo avvocato difensore Velio Di Rezze prenda appunti con foga, l'ex capitano nazista non abbandona la sua aria imperturbabile. Un'ora prima si era chinato verso il legale e aveva sussurrato: «Sì, qualcosa dice, ma neanche tanto». Priebke non ha mostrato segni di sorpresa nemmeno alle ultimissime parole di Intelisano: «Il nostro ordinamento conosce il sistema per coniugare l'affermazione di un principio con le norme di umanità. Norme a cui il soggetto ha ritenuto di sottrarsi». Nelle stesse ore il presidente Oscar Luigi Scalfaro riceveva al Quirinale il rappresentante dei famigliari per consegnargli un'onorificenza. ROMANO SUL CHI VIVE □LO STORICO mJNKHAMMER

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