Arte, conviene investire

Arte, conviene investire Arte, conviene investire IL 3 luglio, a Londra, una scrivania Maggiolini (fine '700), valutata poco più di un miliardo, è stata aggiudicata all'asta a quasi 4 m^iardi. Una quotazione record (e inaspettata) che ripropone con prepotenza un argomento trascurato in Italia: oltre al piacere estetico, la compravendita di opere d'arte può riservare un piacere finanziario. AJ contrario di quanto accade in altri Paesi europei, come ad esempio l'Inghilterra, dove il «mitico» The British Rail Pension Fund (un fondo che gestisce i soldi per le pensioni dei ferrovieri)in passato ha acquistato numerose opere d'arte che da qualche anno sta rivendendo, nell'ambito della sua normale attività d'investimento fondi. Nonostante questo fondo abbia investito (al massimo) circa il 3% del suo patrimonio, in alcuni casi, come ha confermato Giuseppe Ceccatelli amministratore delegato di Sotheby's, ha raggiunto ottimi risultati di plusvalenza. INFLAZIONE BATTUTA Le opere vendute sino al dicembre 1995 hanno avuto un ritorno medio annuo del 5,5% al di sopra del «Retail Price Index», salvaguardando così il valore dei fondi pensione sull'inflazione. Il 3 luglio scorso questo fondo ha, per esempio, messo in vendita da Sotheby's un gruppo di oggetti d'arte, 20 dipinti antichi e alcuni disegni antichi stimati complessivamente oltre 12 milioni di sterline (circa 28 miliardi e mezzo di lire). Il risultato? Sono stati venduti per 19,8 milioni di sterline (quasi 47 miliardi di lire). FINALITÀ' BENEFICHE Da noi esperienze simili sono state compiute, ma interrotte malamente. I motivi: la brillante idea è venuta a qualche operatore proprio negli anni dimassjme quotazioni del mercato/ là'^scelta dei consulenti non è stata proprio felice - come sostiene Ceccatelli di Sotheby's - anche a causa dei «temili troppo accelerati e forse non adeguatamente te ponderati nella dismissione delle opere». Fatto sta che, mentre ^ altri Paesi del mondo banche,.ist^u^i finànT. zia ri e fondi di inwsjlirneVito. acquistano opere d'arte$§ih',la finalità di rivenderle guadagnandoci (e così facendo, oltre alla pura speculazione, aijisconòin concreto per la salvaguardia e conservazione dei beni), da noi - oggi - si configurano al massimo attività finanziarie con finalità benefiche. Come nel caso della pur ottima idea del fondo d'investimento comune obligazionario misto italiano «Roma Caput mundi» lanciato recentemente dalla Fondicri (la società di gestione delle Casse di Risparmio italiane) che prevede di devolvere il 5% sul rendimento a un'associazione romana impegnata nel restauro dei beni artistici della città. IMMUNITÀ' FISCALE Eppure, anche in Italia, esistono migliaia di appassionati e collezionisti che, investendo oculatamente denaro in opere d'arte, sono riusciti nel tempo a moltiplicare il capitale investito. Certo, si tratta di un investimento a medio-lungo termine, dove è più facile acquistare che rivendere, ma dove, nel contempo, non esiste alcun tipo di tassazione diretta sugli incrementi, anche se vistosissimi, del valore. Garanzia minima e irrinunciabile visto che in altri Paesi (come l'Inghilterra), oltre a ciò, lo Stato permette ben altro: di detrarre dal reddito i soldi impegnati dal cittadino in acquisti di opere d'arte. Se anche in Italia arrivasse un segnale in questo senso, insieme alle modifiche di una legislazione antiquata che a un protezionismo di facciata fa corrispondere il blocco di un mercato potenzialmente straordinario, allora verrebbe da sé la piena valorizzazione delle risorse economiche di un settore assai promettente per la nostra economia, come quello dei beni d'arte. Paolo Manazza VENDITA ACQUISTO In aumento nel primo semestre il giro d'affari grazie alla comparsa di un'importante collezione. Mercato stabile Valori in costante rialzo per le monete decimali. OROLOGI DA COLLEZIONE VENDITA ACQUISTO Al di là di alcune vendite sporadiche di pezzi rari, questo mercato ha un indice in netto calo (oltre -50°ó in due anni). Aspettando ancora qualche mese, potrebbe riaffacciarsi il momento di investire. Ma per ora è meglio stare ancora alla finestra.

Persone citate: Ceccatelli, Giuseppe Ceccatelli, Maggiolini, Paolo Manazza, Price

Luoghi citati: Inghilterra, Italia, Londra, Roma