LA GRANDE MELA DIVENTA GIALLA di Piero Soria

INTERNET INTERNET di Federico Peiretti LE opere complete di Shakespeare sono disponibili gratuitamente in rete. Le propone il sito curato dajeremy Hylton, giovane ricercatore del Mit. In due anni di lavoro ha catalogato e organizzato l'intera produzione shakespeariana, collegandola a un potente strumento di ricerca che consente di visualizzare tutti i punti in cui compare una determinata frase o parola. Un utile glossario ipertestuale offre inoltre una immediata spiegazione dei termini più rari e più antichi. Hylton ha organizzato anche un'ampia area di discussione, con uno spazio diverso per ogni opera, sulla quale chi è interessato può scambiare opinioni ed esperienze personali. Una selezione dei più importanti siti shakespeariani esistenti in Internet permette poi di ampliare all'infinito la propria ricerca. E' possibile, ad esempio, collegarsi con i teatri o i festival shakespeariani, ricuperare i lavori storici e critici necessari per la lettura delle sue opere o ammirare le centinaia di quadri e illustrazioni shakespeariane, raccolte in un sito che proponiamo come ultima tappa del nostro viaggio nel mondo virtuale di Shakespeare. http://the-tech.mit.edu IShakespeare/works html http://wwwcc.emorY.edu /ENGLISH/classes '^Shakespeare -lllustratedlShakespeare.html SEICENTO Come vivere in disparte alla corte del Re Sole FUGHE dal Re Sole. «Il più astuto espediente - rammenta Daria Gaiateria inaugurando il suo nuovo, raffinatissimo viaggio nel Grand Siede - fu quello escogitato da La Fontaine: la stupidità. Purtroppo, era il più grande poeta del suo tempo, e il sovrano era avverso allo spirito». Di memoria in memoria, fra teschi, svenimenti, perle e veleni, riecheggiano i vagiti dell'età moderna. ITALIA Sta per finire l'ora dei Gattopardi? Valeska von Roques L'ora dei gattopardi La Tartaruga pp. 285, L. 26.000 I N Italia il cambiamento è un I miraggio? E' ancora e sempre l'ora dei Gattopardi, secondo la sentenza di Tornasi di Lampedusa? Valeska von Roques, corrispondente dello Spiegel da Roma, prova a capire. Il pessimismo cresce via via che l'indagine avanza (dalla Lega Nord al neofascismo, da Mani pulite alia mafia, da Berlusconi alle logge segrete) Traduzione di Giuseppina Quattrocchi. Steven Bergli» ftoyp. BsulirelJttv PARADOSSI L'arte di farsi male per salvarsi dal successo Berglas-Baumeister Il tuo peggior nemico Laterza pp. 224, L. 25.000 PARADOSSI del comportamento distruttivo». Ovvero, «l'arte sottile di farsi del male» in realtà è provvidenziale, mira a salvare l'individuo da un successo che non sarebbe in grado di gestire. Il fato, insomma, non è programmaticamente avverso. E' la tesi sostenuta dallo psicologo clinico Steven Berglas e dal docente universitario Roy F. Baumeister. Traduzione di Valeria Guglielmi. CLASSICI William H. Riker Liberalismo contro populismo Edizioni di Comunità pp. 313, L. 52.000 Teoria della democrazia e della scienza sociale LIBERALISMO contro populismo. Un classico della teoria politica contemporanea. Pregi e difetti di due concezioni del pensiero democratico. Un'opera che fa chiarezza su temi centrali del dibattito contemporaneo: i sistemi elettorali, il federalismo, la natura delle costituzioni, la fonte della stabilità politica. Traduzione di Daniela Giannetti. LA GRANDE MELA DIVENTA GIALLA Thriller d'esordio di un galeotto ADHO di luce è uno di quei classici romanzi d'esordio scritti abbastanza male, in alcuni punti improbabili, saltellanti e acerbi che però posseggono dentro una sorta di l'orza bruta: quella di incatenare il lettore alla pagina e di non lasciargli più prendere sonno. E' capitato con il primo Ellroy ed è successo - tanto per citare l'ultimo esempio - con II fine ultimo della creazione di Tim Willock. Sono quei rari casi in cui l'abiezione personale dell'autore - quasi sempre un passato di eccessi o il pressoché tattile contatto quotidiano con la depravazione - filtra per osmosi nella scrittura accendendola di inattesi lampi di violenza e di ambiguità morale. Qui non ci troviamo nella Los Angeles viziosa e spietata di un Ellroy segnato dall'assassinio della madre e dai turbini della droga. Né nel carcere texano di massima sicurezza in cui lo psichiatra Willock dà libero sfogo alla brutalità dei suoi detenutipazienti. Ma nella New York di David Ramus, quarantenne ex gallerista, ex eroinomane, ex truffatore, ora rinchiuso dietro alle sbarre di una galera per scontare un losco traffico di opere d'arte e diventato quindi scrittore per addolcirsi in parte la pena. Il suo eroe - Adrian Sellars è la sua immagine allo specchio. Gran sniffatore, geniale nelle intuizioni ma elastico nella coscienza annebbiata dall'alcol e dalle polverine, decide di scalare la Grande Mela scegliendo, come scorciatoia verso il torsolo d'oro, Paul McHenry, falsario in grado di riprodurre con anima - e non solo con tecnica - Degas, Cézanne e una qualsiasi di quelle intense emozioni impressionistiche che fanno palpitare anche il più raffinato degli intenditori. Il meccanismo è perfetto: il cliente - un crudele mafioso della Yakuza giapponese circondato da lugubri guardie del corpo e da gheishe tuttofare è complice del trucco. I dipinti così ottenuti servono infatti per corrompere ministri e grand commis del Sol Levante. Il prezzo è alto, ma equo per tutti. In ogni caso lontano anni luce da quello di un quadro autentico di cui però si ottiene l'effetto. Ma succede l'imprevisto: Paul viene brutalmente assassinato nel suo studio proprio nel momento in cui sta finen¬ do le Ninfee di Monet. Sembra un sussulto della metropoli senz'anima: il suo corpo viene straziato dal coltello di un ragazzino nero in preda agli eccitanti, le orecchie strappate come trofeo, la tela distrutta per spregio, il cadavere abbandonato in una pozza di sangue. Ma non basta. La catena di conseguenze è dirompente: Adrian - senza ninfee rimane preda del suo stesso gioco e la sua vita non vale più un soldo. Tra truculenze, ricatti, morti, sevizie e vaghe storie d'amore F> redenzione la vicenda incomincia così a rotolare convulsamente verso un finale ad effetto che tuttavia ed è questa la novità - ad ogni pag'na, sembra allontanarsi sempre più da una conclusione a causa di una folla di personaggi e di luoghi inattesi che improvvisamente prendono a popolare la storia. Il fascino del romanzo è tutto qui perché il plot - esattamente come la scrittura - non sarebbe distinguibile dalle mille trame del thriller di genere. Ma quella Manhattan abbarbicata alla Quinta Strada è un continuo flash di immagini che si animano nel buio come lampi: dollari, jet set, loft, gallerie, mercanti, mostre, party, Christie's, droga, barboni, «strisce» nei cessi, vicoli bui, Delmonico, taxi. alberghetti, portieri complici, donne pure e impure, John McEnroe, avvocati, detective, killer, pizza, sushi, vodka, birra, neve, tacchini, Thanks giving day, sesso e allucinazioni. E, su tutto, l'ombra gialla e torbida di quel Giappone che, dopo aver conquistato con i suoi capitali e la sua tecnologia la California (ricordate Sol Levante di Crichton?) e la costa Ovest da San Diego a Seattle, riverbera ora la sua luce ossessiva e silenziosa ad Est, tendendo i suoi tentacoli finanziari sui grattacieli di New York. E' la grande paura americana, l'incubo di sempre, una sorta di nemesi a cui l'immensa anima yankee si sente in qualche modo destinata: cadere preda di quel nemico storico, colonizzato dopo la Bomba, ma - per questo - assetato di rivincite. Un'ossessione mai sopita che si trasforma in spirito patriottico e - per un Paese multietnico - in una imprevedibile forma di razzismo: non quella dell'odio per l'emigrante disperato che, disposto a tutto, potrebbe togliere posti di lavoro ai più deboli. Ma quella per l'emigrato di lusso che, con le tasche piene di soldi e di potere, il lavoro invece potrebbe offrirlo. Piero Soria