Villeneuve in trionfo Hill nella sabbia

FORMULA 1 Il GP d'Inghilterra al canadese della Williams, che batte anche un ricorso della Benetton Villeneuve in trionfo, Hill nella sabbia Jacques, una bella corsa di testa; Berger secondo SILVERSTONE DAL NOSTRO INVIATO Jacques Villeneuve ha dovuto superare due attimi di paura per vincere il Gran Premio d'Inghilterra. Il primo alla partenza, il secondo dopo aver tagliato il traguardo. Al via il canadese ha dimostrato nervi saldi: è scattato come una furia ed è andato in testa. Un'azione di forza che gli è valsa il successo. Il secondo è durato più a lungo: il pilota della Williams ha dovuto attendere un paio d'ore prima di sapere se il suo trionfo era stato convalidato. La Benetton infatti ha presentato un reclamo per una presunta irregolarità tecnica notata sulla vettura del giovane campioncino che però alla fine è stato respinto. E Flavio Briatore, scoraggiato, accontentandosi del secondo posto di Gerhard Berger, ha rinunciato a fare appello. Per cui la vicenda, che avrebbe potuto trascinarsi a lungo, anche in tribunale, è chiusa. «Gli renderò la vita molto dura; non mollerò neppure un centimetro», aveva detto Villeneuve alla vigilia. Ed ha mantenuto la parola. Una corsa tutta di testa, senza la minima sbavatura e anche senza troppe interferenze da parte degli avversari. Jacques ha spinto subito forte cercando di fare la differenza. E ha approfittato del fatto che Damon Hill, davanti al pubblico di casa e ad una folla strabocchevole (200 mila gli spettatori in questi tre giorni) che aspettava solo di vederlo sul gradino più alto del podio, forse tradito dalla pressione e dall'emozione, ha sbagliato proprio la partenza. Povero Hill. Anche lui alla vigilia aveva fatto una dichiarazione: «Adoro questo circuito e la curva che amo di più è la Copse». Alla Copse si sono infranti i suoi sogni. E' uscito di pista con i freni bloccati. Poi ha detto che si era bruciato il cuscinetto di una ruota. Non gli è restato che salutare con ampi gesti di mano i suoi tifosi. I quali, da sportivi, hanno applaudito a lungo. Ma per Damon è stata una giornata amara quanto quella della Ferrari rimasta ancora ima volta praticamente al palo. Il londinese poteva prendere veramente il volo in classifica, accumulare un vantaggio incolmabile, tanto da vivere di rendita il finale di stagione. Gli sarebbero bastati, in fondo, alcuni buoni piazzamenti. Invece ora si trova un rivale accanito a soli 15 punti e tutto potrà ancora succedere. Anche perché Villeneuve non ha mai nascosto le sue intenzioni. «All'inizio della stagione - ha detto sfoderando un sogghigno minaccioso - doveva esserci un certo gioco di squadra. Frank Williams tiene molto al mondiale costruttori. Adesso in quella classifica siamo praticamente a posto. Allora me la posso vedere alla pari con Hill. I rapporti sono buoni con Damon. Ma debbo avvertirlo: d'ora in poi dovrà stare attento. Perché ho tutte le intenzioni di far sparire in poco tempo il distacco in classifica. Quindici punti non sono un problema». Immodesto o troppo sicuro? Di sicuro nella battaglia dei nervi fra figli d'arte Villeneuve è il più dotato, anche se Hill resta il favorito. Mancano sei gare al termine della stagione e il campionato si accende quando sembrava essere spento. Ciò non significa tuttavia che la gara di ieri sia stata emozionante, spettacolare o incerta. Come al solito non un sorpasso, tutto è stato deciso ai box con una Williams nettamente superiore come d'abitudine. Berger si è classificato secondo, davanti ad Hakkinen. Benetton e McLaren sono apparse in leggero recupero. Alesi, come di consueto sfigato, dopo essere stato in testa anche per sette giri (grazie alla sosta di Villeneuve per gomme e carburante) stava viaggiando verso un meritato secondo posto quando è stato bloccato, anche lui da un problema ai freni che alla fine ha distrutto il cuscinetto di una ruota. E Jean ha dovuto rientrare mestamente ai box. Ma alla corsa è mancata soprattutto la Ferrari che al terzo colpo a vuoto consecutivo ha perso anche il secondo posto nella graduatoria marche a favore della Benetton. Schumacher potrebbe essere il pepe da versare sul piatto proposto dal duello Hill-Villeneuve. Però la polvere piccante viene sparsa solo fuori dalla pietanza, cioè nelle qualificazioni. Troppo poco per aumentare il livello d'interesse. Anche se la stella crescente, cioè Jacques Villeneuve, ormai sta polarizzando l'attenzione. Primo al Nùrburgring, nel Gran Premio d'Europa, in primavera, vincitore ieri in casa del suo «nemico» Hill. Non male per un ragazzotto che ha cominciato in Formula 1 quest'anno. E se le cose dovessero andare in un certo modo non è escluso che il prossimo anno Damon non sia costretto a cercarsi un altro posto. Ercole Colombo E il figlio di Gilles pensa al Mondiale: 15 punti da Damon non sono un problema L'inglese tradito dall'emozione: sbaglia la partenza ed esce nella «sua» curva FORMULA 1 Hill (in alto) conclude nella sabbia il GP di Gran Bretagna che ha visto la vittoria di Villeneuve (a fianco)

Luoghi citati: Europa, Gran Bretagna, Inghilterra, Villeneuve