Domenico nega tutto

Domenico nega tutto Domenico nega tutto «Non ho ucciso i miei colleghi» IL PRIMO INTERROGATORIO SIGNOR. Gante, dov'era lei la sera del 20 giugno?» E' cominciato cosi, nella caserma dei carabinieri di Susa, l'interrogatorio di Domenico Cante, fermato per l'omicidio di Enrico Ughini e Giuliano Guerzoni, gli «uomini d'oro» delle Poste ammazzati, quasi certamente, la sera stessa del furto miliardario. Sono state cinque ore di domande incalzanti, senza sosta. Il sostituto procuratori! Antonio Malagnino ha girato intorno agli indizi che hanno fatto finire in carcere io «scambista» sino alle 5 di mattina. Alla fine, sono state riempite soltanto tre pagine di verbali;. Tre fogli pieni di «non c'entro». Perché Cante ha negato, negato, e ancora negato. L'ALIBI. «A che ora e tornato a casa la sera del 26?». «All'una e mezzo». «A che ora è uscito dal lavoro?». «Ho smontato dal servizio alle 20 e 30, potete controllare». Il sostituto procuratore Malagnino ha fatto due conti. Tra le otto e mezza e l'ima e mezza ci sono cinque ore. Cinque ore che gli inquirenti hanno cercato di ricostnairc, mettendo sotto torchio lo scambista. Cante: «Un momento. Cominciamo a metterci in mezzo un'ora di viag¬ gio. Sono arrivato a Susa alle nove e venti, non prima. A Susa c'è il magazzino di articoli per elettricità che gestisco con Cella. Quella sera, ò lì che sono andato. Dovevo mettere a posto alcune cose, prendere del materiale per un impianto che devo realizzare. Quando sono uscito, sono andato a dormire». IL SACCO A PELO. E' stato usato per avvolgere il corpo di un Guerzoni. E un sacco a pelo identico era sul camper di Domenico Cante. Lo hanno trovato gli investigatori, quando l'hanno perquisito. Stesso colore, stessa marca. Cante ha esitato. «Non saprei. Può essere una pura coincidenza». I GRAFFI. «Signor Cante, dove si è procurato questi graffi sul braccio? E' per caso stato in un bosco?» «Si, dottore. Sono stato in un bo¬ sco, e allora? Che c'è di male? Ho portato a spasso il mio cane». L'AVVOCATO. Sul difensore di Cante, c'è un piccolo mistero. All'interrogatorio è stato assistito da un difensore d'ufficio, Giovanni Polissero, che ieri si è limitato a dire: «Ha negato ogni addebito». 1 suoi difensori di fiducia, Fulvio Gianaria e Amia Ronfani, non c'erano. Gianaria: «Il mio numero di casa è sull'elenco. Nessuno mi ha cercato. Ho la segreteria telefonica. Nessuno mi ha lasciato un messaggio per dirmi ciò che accadeva», (ili inquirenti dicono di avere cercato Gianaria per ore, invano, e che per questo l'interrogatorio è cominciato soltanto a mezzanotte. Cinque ore in cui Cante è rimasto solo, in una stanza della caserma dei carabinieri, a pensare, [g. fav.l la sera del 26?» Lo scambista Domenico Cante in carcere per l'omicidio degli uomini d'oro

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