Matrimonio con Cariverona «Crt ancora polemiche ma l'accordo è vicino» di Francesco Bullo

Matrimonio con Cariverona Matrimonio con Cariverona Cri, ancora polemiche ma l'accordo è vicino Domani consiglio d'amministrazione La UH è contraria, la Fabi approva Alla vigilia del consiglio d'amministrazione della Fondazione Crt, riesplodono le polemiche. Dopo le critiche di Cornelio Valetto (poi «bacchettato» dal presidente della Banca Crt, Filippi) che temeva un accordo non «paritario» con Cariverona, l'interrogazione di Diego Novelli al sindaco, le risposte (favorevoli all'intesa) di Castellani e Mercedes Bresso, ora intervengono i bancari della Uil che, in un lungo ciclostilato, «Cariverona: quale futuro?», esprimono le «preoccupazioni del personale della banca». Ma attaccano anche la dirigenza. «Abbiamo auspicato - scrive la Uib - un rapido ricambio della nostra classe dirigente, che riteniamo mvecchiata e priva di esperienze di lavoro in altre banche ed anche in altri settori, e che adesso invece intende perpetuarsi aggiudicandosi le nuove poltrone». Ma non tutti la pensano così. La Fabi, il più importante sindacato della Crt (1200 iscritti) ritiene «accettabile» l'accordo con Cariverona e critica sia Valetto, sia la Uib. «Il dottor Valetto, persona valida e stimabile - dice Piero Mosca, segretario regionale - questa volta ha sbagliato nella forma e nella sostanza. Le cose non stanno come dice lui e il suo intervento ha rischiato di danneggiare l'immagine della Crt. E per mi consigliere d'amministrazione è grave. L'avesse fatto un dipendente sarebbe stato licenziato». Non meno polemico con la Uib, il sindacalista sostiene che crea allarmismo, perché non sono in gioco posti di lavoro: «Ho il sospetto che la Uib abbia altri obiettivi». Quali? «Tutti i dipendenti (impiegati, funzionari, dirigenti) non hanno nulla da invidiare a dipendenti di altre banche. Anzi, per alcuni aspetti sono decisamente migliori. Auspicare il ricambio della classe diligente con non si sa bene chi, fa pensare che si voglia sponsorizzare l'ingresso di uno o più personaggi estemi. Cosa che non condivido e che fÉÉ£Mj avverserò». Ultimi fuochi di una polemica destinata comunque a spegnersi. Domani si riunirà il consiglio d'amministrazione della Fondazione per parlare di progetto industriale, e della privatizzazione di Unibanca che dovrà avvenire entro il giugno '99. Il traguardo non è ancora dietro l'angolo, ma la strada sembra ormai in pianura. Il presidente della Fondazione, Andrea Comba, ne è convinto e sdrammatizza: «La preoccupazione di fondo, sull'autonomia della Crt, è legittima; peraltro, è proprio la holding che rilancia la Crt in un sistema creditizio più ampio e in chiave europea. E ha ragione il sindaco Castellani quando ricorda che il meccanismo escogitato è "blindato" e garantisce la più totale autonomia delle due banche, Crt e Cariverona». Non dimentichiamo poi, oggi che è di moda parlare di federalismo fiscale, che avere la sede legale della holding a Torino (e non a Milano, come per un gran numero di società e banche) potrebbe significare per il capoluogo subalpino e per la Regione incassare le tasse. Con vantaggio per i torinesi. Francesco Bullo fÉÉ£Mj La sede della Cassa di Risparmio in via XX Settembre e il presidente della Fondazione Andrea Comba

Luoghi citati: Milano, Torino