Menotti ora basta polemiche

Menotti: oro basta polemiche La «seconda» di Mahler, ieri su Raitre, ha chiuso il Festival di Spoleto Menotti: oro basta polemiche «Oggi si decide, voglio solo un po ' di libertà» SPOLETO. La seconda sinfonia di Mahler, cominciata con mezz'ora di ritardo, e trasmessa anche da Raitre, ha concluso ieri sera nell'affollatissima piazza del Duomo il 39° Festival di Spoleto. In forse fino all'ultimo la presenza del vice-primo ministro Walter Veltroni («Lo cerco e non lo trovo» ha dichiarato il patron del Festival Giancarlo Menotti). Oggi Menotti apprenderà dai responsabili economici della Fondazione Spoleto Festival che non verranno più tollerati, all'associazione menottiana, organizzatrice della rassegna, «gli attuali metodi della gestione amministrativa, soprattutto dopo le passività accumulate negli ultimi tre anni». Per oggi è, infatti, previsto l'incontro tra il vertice della «fondazione» presieduta dall'ex ministro Umberto Colombo, e l'associazione festival per discutere la convenzione riguardante l'organizzazione dell'edizione del prossimo anno, che secondo gli intendimenti di Giancarlo Menotti si dovrebbe svolgere dal 25 luglio al 13 agosto. Ieri mattina, nel corso della conferenza stampa di chiusura, il «patron» del Festival appariva di buon umore, anche perché era uscito vittorioso dalla Giostra della Quintana: il suo spettacolo, quello inaugurale del «Vescovo di Brindisi», abbinato al rione Giotti si era infatti imposto a Foligno nella corsa della popolare lotteria estiva. Dopo aver sottolineato il lavoro fatto dal figlio adottivo Francis, il maestro Giancarlo Menotti considerava entusiasmanti i risultati ottenuti con l'edizione '96, anche se gli albergatori di Spoleto lamentano una forte diminuzione nella presenza dei turisti. «Il consuntivo finanziario dice Menotti - si potrà conoscere soltanto a dicembre, ma per quanto riguarda quello artistico rimarranno nella storia del Festival il "Semele" di Hàndel, e 1"'Evgenij Onegin" di Ciaikovskij e il balletto argentino "Forever Tango". Se il bilancio al botteghino si chiude in rosso, non si può sottovalutare che quest'anno il Festival, a differenza degli enti lirici italiani, ha lanciato due giovani direttori d'orchestra, Rinaldo Alessandrini ("Semele") e Alberto Maria Giuri ("Onegin") di cui sentiremo parlare nei prossimi anni». «Non per niente - aggiunge - il "Semele" lo riproporrò il prossimo anno come già avvenne per "Così fan tutte" di De Lullo e la "Manon" di Visconti». Il binomio Giancarlo e Francis Menotti per il quarantennale del Festival conta di rappresentare «La donna senz'ombra» di Strauss e «Il console» di Menotti, oltre al ritorno del balletto di Harlem che tanto successo ottenne nelle due precedenti presenze a Spoleto. «Conto inoltre di rivitalizzare - sottolinea Menotti - le proposte del teatro di prosa con testi interessanti messi in scena da giovani registi. Saranno spettacoli che nasceranno a Spoleto e non si potranno vedere altrove. Ma per consentirci di lavorare i politici devono lasciarci un po' di libertà. Non possiamo sentirci sempre pressati dalle polemiche». Ernesto Baldo Giancarlo Menotti

Luoghi citati: Brindisi, Foligno, Raitre, Spoleto