Un Barbiere con tante scuse di Alessandra Comazzi

L'opera di Rossini è tornata dopo 40 anni, direttore Scimone L'opera di Rossini è tornata dopo 40 anni, direttore Scimone Un Barbiere con tante scuse Fischi e proteste all'Arena di Verona VERONA DAL NOSTRO INVIATO Fischi, proteste, rivendicazioni («abbiamo pagato anche noi»), un malore sulle gradinate, ma anche scroscianti applausi e «mnccoletti» accesi per la prima del «Barbiere di Siviglia» all'Arena di Verona, direttore Claudio Scimone, il maestro dei Solisti Veneti. Il «Barbiere» non si rappresentava da quarant'anni, ed evidentemente i motivi c'erano. L'opera di Rossini ha bisogno di uno spazio raccolto, una piazzetta su cui si affaccia il balcone dei desideri, e un po' più in là una bottega «con le parrucche nella vetrina e per insegna una lanterna», poi una stanzetta dove un vecchio bavoso e un po' tonto vuole a tutti i costi impalmare una fanciulla determinata e furbetta, dove si perpetrano inganni e si prendono «inutili precauzioni». Tutte queste manfrine, accompagnate dalle continue trovate musicali che fanno del «Barbiere» un capolavoro, cercano intimità. E certo l'Arena, con i suoi 1G mila posti a sedere e il palcoscenico più grande del mondo (847 metri per 28), di intimità non ne offre granché. Non a caso i grandi spettacoli veronesi re¬ stano «Aida» e «Nabucco», operekolossal. Ma il repertorio va rinnovato, il «Barbiere» è conosciuto e piace, quindi si è deciso di riproporlo. E il regista Tobias Richter per rendere l'opera ancora più buffa, l'ha trasformata decisamente in un circo. Al posto della piazzetta di Siviglia, un tendone sormontato da una mongolfiera che si alza, trattenuta da lunghe cime, sul cielo dell'Arena. La scena è delimitata da certe quinte mobili che non consentono alla parte di pubblico che sta seduta dietro di sentire bene. E ahora, quando Figaro attacca la sua cavatina, commciano le urla e le proteste. Lui, Leo Nucci, ripete l'aria. La stessa cosa accade mentre cantano insieme, in posizione strategica, Don Bartolo (Enzo Darà) e Don Basilio (Ruggero Raimondi). E Darà, in mi impeto di ribellione sociale al regista, grida Lui stesso: (Aprite le finestre (riferito ai tendoni, n.d.r.), hanno pagato anche loro»), e l'opera prosegue senza ulteriori interruzioni sino alla fine (gli infermieri della Croce Verde sono intanto intervenuti con la discrezione consentita dagli spazi a soccorrere una signora in rosso colta da malore). Alla fine, applausi per i cantanti (Rosina è Cecilia Gasdia, il conte d'Almaviva è Ramon Vargas), e bordate di fischi per il regista. Con questa interpretazione circense tutta giocata su un kitsch che sfiora la tristezza, non erano probabilmente d'accordo neppure gli interpreti, che si mostravano svogliati, sfiduciati, e pure svociati. Sembrava una compagnia afflitta da un'epidemia di raucedine: cantanti come la Gasdia, o Raimondi, o Darà, che quei personaggi li avranno interpretati centinaia di volte, apparivano incerti come dilettanti. Quando arriva la «forza» in casa di Don Bartolo, e il possente coro maschile canta: «La forza, la forza, apritela», la messa in scena obbliga i coristi a sparpagliarsi in giro per l'Arena. Alla fine, loro si guardano intorno con aria di scusa e uno dice agli spettatori che stanno alle spalle: «Abbiate pazienza, è colpa del regista». Ma non sparate sul regista. L'idea di trasformare il «Barbiere» direttamente in un circo non era male, Rossini ne ha sopportate tante, poteva sopportare anche questa. E' piuttosto una «questione di feeling» tra l'opera e l'Arena. Non ce n'è molto: ma il pubblico, l'estasiato pubblico tedesco, o giapponese, che anima le gradinate, è contento comunque. Magiche notti italiane supportate da un'organizzazione che ha portato gli incassi annuali a oltre 40 miliardi: una biglietteria che funziona 24 ore al giorno, la presenza su Internet, un vero ufficio marketing. Poi il progetto «Arena 2000»: luci laser, palcoscenico centrale, tutte le gradinate destinate al pubblico, che sarà di più, sempre di più. Alessandra Comazzi I cantanti: «Perdonateci ma è tutta colpa del regista» La scena del «Barbiere» voluta da Richter e contestata dal pubblico. Sotto: Nucci e Darà Ruggero Raimondi

Luoghi citati: Siviglia, Verona