Parolaio di Giordano Bruno Guerri
Parolaio Parolaio Veronica Lario RI-VISTA SUL MARE. Dopo quelle di Liberal, MicroMega, Ideazione, Belfagor, Il Mulino, Le ragioni del socialismo, Storia contemporanea, Fine secolo e Linea d'ombra arrivano finalmente ai giornali anche le anticipazioni di Reset, e questo mese la rivista presenta come suo piatto forte un intervento di Veronica Lario in Berlusconi sulla violenza in tv. L'Espresso intervista perciò il direttore Giancarlo Bosetti che si affretta a dire che «quella di Reset è una battaglia per il trionfo dell'ovvio». Appurato ciò, e una volta che l'ovvio ha disinvoltamente trionfato, il responsabile di Reset avverte che nella battaglia per il trionfo dell'ovvio e per la sconfitta della violenza in tv c'è pur sempre «una continuità dal Popper di Cattiva maestra televisione ai discorsi del papa» che poi arrivano sempre più su al Rapporto di Los Angeles tanto da toccare i vertici della «campagna americana» di Bill Clinton fino a raggiungere l'acme con «perché no?, la lettera di Veronica Berlusconi». Ovvio. Perché no? MEDAGLIA D'ORO. Intervenendo nel dibattito sulla sconfitta al premio Strega del direttore di Videosapere Antonio Spinosa, sul Giornale lo storico Giordano Bruno Guerri, conduttore di una trasmissione Rai che dipende da Videosapere, scrive che il direttore di Videosapere non ha perduto quel premio, come comunemente e superficialmente si crede. Sostiene infatti il conduttore della trasmissione che dipende da Videosapere che in realtà Spinosa, direttore di Videosapere, «sa perdere e come, fino a trasformare la sconfitta in una vittoria». Sì, una sconfitta in una vittoria. Come in un miracolo di cui, se ci fosse un po' di giustizia in questo mondo, dovrebbe renderci edotti una trasmissione televisiva, magari ideata da Videosapere. Che s'ha da fa' pe' campa'. SE SETTE GIORNI VI SEMBRAN POCHI. L'Ansa dà notizia che si è concluso presso il centro culturale Cerisy-LaSalle il convegno «sull'opera teorica e narrativa dello scrittore-semiologo» Umberto Eco. Il convegno era stato annunciato per la durata di ben dieci giorni dieci ma nel comunicato si specifica che «l'iniziativa è durata una settimana, con l'intervento di studiosi italiani e francesi», ossia che è durato soltanto sette Giordano BrunoI di st I ossi;' Guerri giorni sette. Vuol dire che dopo i primi sette giorni di convegno si è ritenuto che non si dovesse andare oltre per l'ottavo giorno, il nono giorno e pure per il decimo giorno? Urge precisazione. DI SOLO PANE. Il dibattito sulle riforme istituzionali si infiamma anche nello spazio delle lettere di Repubblica. Ad aprire le ostilità ha provveduto Stefano Rodotà, il quale, contrario al semipresidenzialismo alla francese, ha vivamente protestato in una lettera perché il governo, durante l'ultimo vertice fiorentino, si sarebbe guardato bene dal «ricorrere a molti talenti gastronomici» della zona, tra cui «Annie Feolde della fiorentina "Enoteca Pinchiorri" e Fulvio Pierangelini del "Gambero Rosso" di San Vincenzo, che fanno beata la Toscana». Immediata la replica del portavoce di Romano Prodi, Francesco Luna, il quale, lasciando intendere una propensione di Palazzo Chigi per il cancellierato alla tedesca, non ac coglie «il rammarico del professore per il mancato coinvolgimento di alcuni rinomati (quanto costosi) ristoranti toscani» anche perché non è giusto «sottrarre ingiustamente qualcosa al pubblico denaro che la Presidenza del Consiglio ha il dovere di amministrare con oculatezza e senza sprechi». Modello Sartori? ROMA CAPOCCIA. «Il Giornale, con l'attacco violento, irrazionale, contro le opere del Giubileo, mostra di essere il portavoce, oltre che delle spinte leghiste, anche di quella pseudocultura che punta sul fallimento dell'Anno Santo». E chi scrive mai queste parole di fuoco sul conto del quotidiano di Vittorio Feltri? Un ultra di Rutelli? Uno che odia la destra e il quotidiano che le dà corda? No, è Gian Paolo Cresci sulla prima pagina del Tempo, giornale non proprio di sinistra eppure rutelliano per ragioni certamente ideali. E perciò giù botte all'«aggressione spregiudicata contro Roma» e contro l'«evento storico più significativo del secolo» attuata dal Giornale. E giù rimproveri agli «intellettuali italiani che hanno perduto l'entusiasmo dei loro avi del Risorgimento per i quali la rivoluzione per l'unità nazionale, senza Roma capitale, non aveva valore». Perbacco. Pierluigi Battista sta | Veronica Lario Giordano Bruno Guerri
Luoghi citati: Los Angeles, Roma, Toscana
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