Ammutinamento sulla nave dei misteri

Ammutinamento sullo nave dei misteri SOMALIA A bordo c'è un marinaio italiano, l'imbarcazione sarebbe carica di armi Ammutinamento sullo nave dei misteri E' del trafficante su cui indagava Ilaria Alpi NAIROBI. Una delle sei motonavi della «Shifco» - la società somala di pesca diretta da Said Omar Mugne, coinvolto nelle indagini per il duplice omicidio della giornalista Ilaria Alpi e dell'operatore del Tg3 Miran Hrovatin nel marzo 1994 a Mogadiscio - la «Farah Omar», è stata sequestrata. A bordo c'è un italiano. Contrastanti le informazioni sulla vicenda. Salpata il 5 luglio dal porto yemenita di Aden, sul Mar Rosso, la nave è stata sequestrata giovedì, mentre era diretta in una zona di pesca nell'Oceano Indiano, lungo la costa della Migiurtinia, nella Somalia Nord-orientale, con a bordo 38 membri di equipaggio, tra i quali l'italiano, il primo ufficiale Federico Ricci (originario di S. Benedetto del Tronto) e alcuni portoghesi, romeni e croati. Contattato telefonicamente ad Aden, Mugne ha affermato che il sequestro della «Farah Omar» ora ormeggiata al largo di El Der, una località a Nord di Mogadiscio, in una zona controllata dall'ex presidente ad interim Ali Malidi Mohammed - è opera di membri somali dell'equipaggio appartenenti al clan Abgal (lo stesso di Ali Mahdi), che «hanno clandestinamente introdotto armi a bordo della nave». Secondo Mugne, il sequestro è stato «teleguidato da Mogadiscio», teatro da alcune settimane di combattimenti tra i miliziani di Ah Mahdi e quelli del generale Mohammed Farah Aidid (autoproclamatosi presidente). Sempre secondo Mugne, il sequestro sarebbe stato organizzato per ottenere il pagamento di un riscatto e per nnpadronirsi «a fini bellici» di circa 300 tonnellate di combustibile che si trovano a bordo della «Farah Omar», mentre per il rilascio della nave e degli altri membri dell'equipaggio sarebbero già state avviate trattative. Fonti vicine ad Ali Mahdi hanno invece riferito a Nairobi che all'origine del sequestro figurerebbe il malcontento di una parte dell'equipaggio, ammutinatosi per protestare contro le condizioni di lavoro e il mancato pagamento di arretrati. Nel 1994, la «Farah Omar» era stata sequestrata altre tre volte per «pesca illegale» da miliziani del Fronte democratico di salvezza somalo (ssdf), che controlla la Migiurtinia, e fa parte dell'Alleanza di salvezza somala (ssa), la coalizione anti-Aidid presieduta da Ali Mahdi. Dopo il pagamento di «multe» per mezzo milione di dollari, la «Shifco» aveva poi concordato con l'ssdf una «protezione armata» a bordo dei suoi pescherecci, assicurata da 300 miliziani. Prima di essere uccisi a Mogadiscio, Alpi e Hrovatin si erano recati nel marzo 1994 a Bosaso, capoluogo della Migiurtinia, per indagare sui motivi all'origine dei sequestri della «Farah Omar», che secondo alcune voci (ancora ieri smentite da Mugne) sarebbe stata utilizzata per un traffico d'armi dall'Italia alla Somalia. [Ansa]