Entra in azione l'ira-due di Fabio Galvano

Il Papa prega per l'Ulster «Fermate la violenza» I nazionalisti cattolici: non siamo stati noi. E gli 007 di Dublino confermano: è un nuovo gruppo ultra Entra in azione Pira-due Autobomba distrugge un albergo LONDRA. L'Ira nega qualsiasi responsabilità, anche se gli unionisti protestanti l'additano come colpevole; ma è una piccola fazione ribelle del campo repubblicano, secondo i servizi segreti di Dublino, quella che ha fatto esplodere l'altra notte un'autobomba a Enniskillen, cittadina a poche miglia dal confine fra le due Irlande. E' il primo attentato alla bomba a colpire l'Ulster da quasi due anni, da quando l'Ira annunciò la sua storica tregua il 31 dicembre 1994: ha quasi completamente distrutto il Kil- lyhevlin Hotel, dove si svolgeva una festa di nozze. L'esplosione non ha fatto vittime: una telefonata quindici minuti prima ha permesso lo sgombero di tutti i clienti dell'hotel. L'ultimo è uscito ad appena 90 secondi dal poderoso boato. Ci sono stati nove feriti, tutti leggeri. Secondo 1'«intelligence» di Dublino la bomba sarebbe opera dell'Rsf, il Republican Sinn Féin: un gruppuscolo protagonista nel novembre 1986 di una scissione dal Sinn Féin, accusato di avere tradito la sua missione militare optando per un ruolo più spiccatamente politico e di essere, in sostanza, eccessivamente moderato. Il suo leader è Ruairi O'Bradaigh, ex presidente del Sinn Féin, che tiene corte non a Belfast ma a Dublino. L'Rsf sostiene di non avere un braccio armato; ma da alcuni mesi i servizi irlandesi ne controllano i movimenti e sospettano l'esistenza di una sua ala militare, l'Inra (Irish National Republican Army), quella - appunto - che sarebbe responsabile della bomba di Enniskillen. L'Inra non va confusa, in questo oceano di sigle che nascono e muoiono, con l'Inla (Irish National Liberation Army), altra fa¬ zione del nazionalismo cattolico, con un violento passato che include la bomba del 1972 contro la discoteca di Ballykelly, dove 17 persone rimasero uccise. L'Inla era stata additata ieri, dopo la smentita dell'Ira e prima che l'intelligence di Dublino tirasse in ballo l'Rsf, come possibile protagnista di questo gesto; anche perché, si è scoperto, l'uomo ucciso nella notte di venerdì nelle vie di Londonderry, Dermot McShane, era un suo attivista, già condannato alcuni anni fa per un altro attentato. La bomba che ha distrutto il Killyhevlin Hotel, collocata da¬ vanti all'ingresso su una Isuzu Trooper rubata il 3 luglio a Dublino, non è stata che il momento più drammatico di un'altra notte di fiamme in tutta la regione. Come giovedì e venerdì, anche nelle ore fra sabato e domenica l'epicentro della violenza è stato a Londonderry, la città che si ripropone dopo 27 anni come culla dell'intolleranza settaria. Fu proprio la «battaglia del Bogside» fra cattolici e polizia, nel 1969, a dare il via ai «disordini» che in 25 anni avrebbero ucciso oltre tremila persone. C'è il pericolo, come affermano numerose fonti protestanti a Belfast, che la bomba segni la fine della tregua con cui gli estremisti protestanti avevano risposto a quella dell'Ira; che la violenza, insomma, possa riprendere su grande scala. Parole di pace sono venute ieri dal Papa che da Lorenzago di Cadore ha invitato «a pregare per l'Irlanda del Nord, nel rispetto dei diritti di ogni persona e di ogni gruppo sociale». Giovanni Paolo II si è rivolto alla Madonna, «regina della pace», perché mterceda per l'Irlanda del Nord, «quella nazione tanto cara». Fabio Galvano Il Papa prega per l'Ulster «Fermate la violenza» Entra in azionAutobomba distrIl Papa prega per l'Ulster «Fermate la violenza» I pompieri davanti alle macerie dell'albergo distrutto a Enniskillen [FOTO REUTER]

Persone citate: Dermot Mcshane, Giovanni Paolo Ii, Trooper