« Assurdo non consultarci »

« « Assurdo non consultarci » D'Ambrosio: ma so che non ci lasceranno soli LE REAZIONI A MILANO LMILANO UCI blu in frenata davanti ai marmi ultraprotetti del Palazzo di Giustizia. Se davvero a Roma stanno pensando ai tagli, qui le scorte dei magistrati milanesi stanno (come sempre) presidiando l'asfalto degli arrivi e delle partenze. Gerardo D'Ambrosio, il procuratore aggiunto, ha voce calma e misurata. Dice: «Condivido la richiesta di sospensione avanzata da Borrelli». Dice: «Qui ci sono parecchi magistrati che hanno il diritto di essere protetti. E comunque non credo che lo restrizioni verranno applicate senza una analisi molto attenta dei rischi...». Il procuratore aggiunto non vuole entrare nel merito del piano annunciato dal ministro degli Interni Napolitano, ma rivendica il diritto degli uffici della procura di essere consultati. Dice: «Mi sembra incredibile che alla riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza non ci fosse il dottor Borrelli e che ai colleghi non sia stato comunicato alcunché». Non c'è nervosismo, semmai disappunto tra i molti magistrati, per la ricorrenza «ciclica, anzi stagionale» delle polemiche sulle scorte: tagliare, ampliare, ridurre, rafforzare, smgrire. Come se non ci fossero «eventi chiari e certi» a giustificare l'impiego delle scorte, gli allarmi e i segnali di pericolo, la plausibilità di un attacco in relazione al peso e alla pericolosità delle inchieste. E poi, come dicono in procura: «Non può essere che i colleghi abbiano saputo dei tagli dalle proprie scorte: dottore, mi scusi, ma dal prossbno lunedi il nostro servizio potrebbe terminare...». Possibile? D'Ambrosio si tiene largo sulle polemiche. Quello che gli preme è precisare i perimetri dei magistrati a rischio. Dice: «E' chiaro che prima di tutto rischiano quei magistrati impegnati sul fronte della criminalità organizza- ta. Ma anche i colleghi del Pool Mani Pulite restano un obiettivo...». Spiega: «Il fatto che siano tutti i giorni sui giornali che siano intervistati, fotografati, che passino ogni giorno dentro ai tg, li rende un obiettivo riconoscibile. Anche da parte di mitomani, di facinorosi...». Le parole di D'Ambrosio sono in sintonia con la freddezza che mostra Armando Spataro, magistrato del pool antimafia: «L'ho già detto: se mi tolgono la scorta, vorrei un ordine scritto, compresa la firma di chi ha deciso di emanarlo. Tanto perché quella firma resti a futura memoria». «Sono sorpreso - continua Spataro - dalla mancanza di comunicazioni ufficiali». Dice polemico: «A volte è stata assegnata la scorta a personaggi non certamente a rischio, ma solo amici dei potenti. Mentre adesso si vorrebbero fare dei tagli mdiscriminati. Non credo che sia una buona idea precedere con il metodo indistinto della via burocratica». In questi armi ci sono stati almeno un paio di attentati sventati (sventati all'ultimo momento) contro i magistrati del fronte anti¬ mafia. Dice Armando Spataro: «Consiglierei ai membri del Comitato di convocare il procuratore Borrelb e il procuratore aggiunto Manlio Minale per ottenere notizie sui progetti scoperti in passato per uccidere i magistrati». E aggiunge: «Quando l'avranno fatto, decidano pure di ridurre le scorte, come, quanto e a chi...». In procura aspettano. Per curiosa coincidenza proprio in questi giorni alcuni sostituti procuratori impegnati nel Dipartimento distrettuale Antimafia - inchieste sulla 'ndrangheta e il traffico di armi con centinaia di indagati hanno chiesto un rafforzamento delle scorte. «Un rafforzamento e non un taglio» ripetono al quarto piano del Palazzo di Giustizia. Perciò adesso soppesano le rassicurazioni arrivate dal Viminale dopo le dichiarazioni di Borrelli. Dicono (ma a mezza voce) «che si potrebbero liberare parecchie scorte a Roma, senza rischiare proprio nulla...». E insomma le polemiche (con un sovrappiù di risentimento) rischiano di viaggiare assai più velocemente dei tagli. Anche se D'Ambrosio si dice ottimista: «Credo che alla fine prevarrà il buonsenso». [p. cor.] Spataro: «In passato hanno dato protezione agli amici dei potenti e adesso vorrebbero ridurre senza criterio?» QUANTI SONO GLI «SCORTATI» PERSONE SCORTATE 800 di cui: 560 giudici 240 politici ed esponenti del mondo economico AGENTI IMPEGNATI 4000 su 249.000 in organico tra polizia, carabinieri e guardia di finanza Da sinistra: il procuratore aggiunto Gerardo D'Ambrosio e il pm Armando Spataro

Luoghi citati: Milano, Roma