L'arte oltre la spiaggia di Marco Vallora

L'arte oltre la spiaggia Musei, ma anche itinerari tra castelli, abbazie e miniere L'arte oltre la spiaggia Un 'estate tra Caravaggio e Roditi IREME solari, materassiI 'ni, piccozze? Pare che sia I in declino la classica vaI i canza dalle obbligate fati_>Hche estive e paonazze, e sempre più si approfitti dell'estate per svolgere con fantasia quel turismo delle mostre, alla ricerca di un'arte che non si può troppo omaggiare nel resto dell'anno. Il Tiralo, per esempio, per celebrare il millenario dell'Austria, propone di uscire dai musei, per itinerari inconsueti, che s'irradiano tutti da Innsbruck, in abbazie, castelli diroccati, luoghi verdi, miniere e centri storici, suddivisi in ragionati pellegrinaggi: attraverso il gotico, il barocco e l'epoca feconda di Massimiliano I (cataloghi-guida di Charta). Ma torniamo in Italia, per cominciare: si annuncia un promettente agosto crivellesco, con epicentro nella ricca Pinacoteca di Ascoli Piceno (una città di insolita bellezza) dove in via eccezionale è ritornata dalla National Gallery di Londra una fiabesca pala-capolavoro del fantasioso artista mantegnesco uscito dalla bottega dello Squarcione ma influenzato dal legnoso patetismo ferrarese, celebre per i suoi festoni di fiori e di frutta, per le sue cesellate Madonne coronate di zucche o di maliziosi cetrioli, che deliziarono in una irresistibile pagina anche l'ingegner Gadda. Ma questa occasione rara coincide anche con un itinerario nei luoghi marchigiani di Carlo Crivelli (Macerata, Corridonia, Massa Fernana); ed anche con la mostra 7/ mondo di Crivelli, nella chiesa di San Vittore ad Ascoli, dedicata ai suoi prossimi: il fratello Vittore, ma soprattutto il fiorito Paolo Alemanno, venuto dalla Germania. Un salto nella vicina San Severino, che possiede anche un celebre polittico di Vittore, permetterà di godere della fresca miniatrice Giovanna Garzoni, specializzata in gentili nature morte di fichi e cotogne, ma anche al tempo apprezzata ritrattista, contesa da tutte le corti del Seicento. (Palazzo di Città 9,30-12,30; 16,3019,30, sino al 31 agosto). Tornano in scena i grandi protagonisti della pop art, Robert Rauscheneberg nell'incanto scenografico del Monastero di San Lazzaro a Venezia (sino a fine luglio), Tom Wesselman con una vivace retrospettiva londinese, prima di approdare al Museo di Arte Contemporanea di Nizza a fine agosto, Jim Dine al Museo Revoltella di Trieste, dove ha portato le sue ultime «fantasie concrete». Ma sempre a Trieste, a parte un goloso assaggio di disegni di Tiepolo, che anticipa la grandiosa retrospettiva veneziana di settembre, nelle Scuderie del Castello di Miramare (9-19) e c'è tempo sino a gennaio, in trasferta la possente collezione regia dei Tesori di Praga, che contempla opere di Piazzetta, Canaletto, Guardi e ancora dei due Tiepolo. E' indubbiamente l'anno di Rodin, pur senza particolari occasioni anniversarie. A prescindere dal fascinoso Museo parigino dedicato all'opera sua e di amicicontemporanei come Ribot o Carpeaux (casa-museo arricchita di temporanee rassegne più che raffinate), chi non ha voglia di recarsi ad Avignone dove sin dal primo settembre Due Palazzi per Rodin (quello dei Papi e il Petit Palais) sono integralmente prostrati ai piedi della sua scultura, oppure a Vienna, dove il Kunsthistorisches Museum, sino al 26 agosto ha imbandito una ricca li¬ bagione di bronzi e di disegni, al grido un po' telenovela di Eros e passioni potrà nobilmente «accontentarsi» di una mostragioiello alla casa Buonarroti di Firenze (attenzione 9,30-13,30). Sino al 16 settembre, organizzata da Minuta Lamberti, la mostra studia i rapporti di Rodin con Michelangelo (di cui sono esposti alcuni potenti disegni), che ebbe un'influenza decisiva sullo scultore dell' Uomo col naso rotto o di libere copie del Giorno e della Notte. Passando per Firenze, non si dimentichi poi di visitare il sublime Caravaggio della Decollazione del Battista, che transita da Malta prima di affidarsi alle cure speriamo non del boia, ma del calcolato restauro dell'Opificio (sino a fine settem¬ bre, chiuso il giovedì, Palazzo Vecchio). Per rimanere in tema di scultura. E' bella l'idea, come da tempo capita al museo Van Gogh di Amsterdam, di studiare un tema nevralgico di fine secolo (dopo tanti protagonisti del simbolismo): quello della scultura policroma a metà Ottocento (sino al 17 novembre, 10-17). Pradier, Gibson, Cordier, Gerome, Khnopff, Klinger: una vera rivoluzione del gusto. Colori sfrontati per combattere la contraffazione di Winckelmann, che aveva convinto il Neoclassico e Canova, che tutta l'arte greca era in puro, apollineo bianco e nero. Nobile alternativa (ma non antagonismo) con Rodin quella di Aristide Maillol, sommo artista forse un poco sottovaluta¬ to: si studi il suo charme rude e insieme gentile alla nutrita retrospettiva del Museo Cantonale di Belle Arti di Losanna dove sino al 22 settembre, chiusura il lunedì, si possono ammirare una sessantina di opere in legno, bronzo e terracotta. Serena potenza di un classicismo già «moderno». Per una retrospettiva cosi corposa e completa di Giacometti, si può anche varcare la Manica e raggiungere Edimburgo, ricca per altro di un sontuoso museo d'arte antica. Alla Scottish Gallery of Modem Art, Belf'ord Road, sino al 22 settembre, ben 240 opere del grande visionario eh' Stampa, ossessionato da! problema del vuoto. Che voleva scolpire il fragile transito dell'uomo sul filo dello sguardo. Ossessionato dal problema della leggerezza e dell'aria, invece, Alexander Calder, l'inventore dei mobiles, mutevoli uccelli in fi] di ferro appesi all'immateriale soffitto dell'immaginario. A questo ex ingegnere americano ceduto alla levita della fantasia, ò dedicata una pneumatica rassegna di oltre 150 opere (ma ci sono anche i provocatori stabiìes), sino al 6 ottobre, al Museo di Arte Moderna di Parigi. E Parigi significa non mancare (al Centre Pompidou, sino al 14 ottobre, chiuso il martedì) la mollo apprezzata retrospettiva di Francis Bacon, ma anche la curiosa mostra-omaggio all'Informe, da un'idea di Georges Bataille. Ai Louvre, siilo all'8 settembre, prima di rinnovarsi e passare a Verona, il faraonico spettacolo di disegni e medaglie e affreschi (staccati) dell'elegante e inafferrabile Pisanello. Al d'Orsay, tutt'agosto, il curioso e magistrale disegnatole Adolf Menzel, ossessionato lealista (non a caso il felice titolo della mostra è La newosi del vero]. lì ancora scultura a! Jeu de Panine, sino al lfì settembre, riservata ad un Secolo di scultura inglese, dagli amici di Virginia Woolf e Pound come Epstein e Gaudier-Brzcska (cui Ken Russell dedicò un bel film) a Hirst (quello dei vitelli sezionati) a Kapoor. Un altro grande inglese del dopo-Bacon come Leon Kossoff, alla Tate di Londra. Ma Londra significa non dimenticare la mastodontica celebrazione ili William Morris, esteta vittoriano che teorizzò la gloria del design (sino al 1" settembre, al Victoria and Albert Museum) e Degas oltre l'impressionismo alla National Gallery, sino al 26 agosto: l'annuncio inarrestabile della modernità. Chi non può far a meno degli impressionisti, non manchi la per altro discussa proposta-Manet alla Fondazione Gianalda di Martigny, che questa volta non privilegia soltanto opere di collezione svizzera, ma di rari musei del mondo intiero (c'è tempo, comunque, sino a metà novembre). Piuttosto che il solito Van Gogh (a Amsterdam) si privilegi per una volta l'inconsueto. La luminosa e tormentata grandezza di Lovis Corinth, il visionario prussiano che allievo del pompier Bougeuereau, anticipò Soutine e tanti espressionisti, con la sua drammatica virulenza espressiva (in tempi di simbolismo arcadico alla Boecklin). Un'occasione unica, all'Altes Museum di Berlino, dal 2 agosto al 21 ottobre. Mentre a Salisburgo, si riscopre un altro grande protagonista mancato: Richard Gerstl, geniale maledetto, che viveva in casa Schoenberg e che di fronte al musicista si suicidò, a ventisette anni, dopo esser maldestramente fuggito con la moglie di lui, sorella del compositore Zemlinky. Nel giro di una sola stagione, il folgorante «apprendistato» di un talento che inventa la pittura: al Rupertinum, sino al 30 settembre, non i suoi celebri ritratti di casa Schoenberg, ma gli incendiati paesaggi di morte. Marco Vallora telli, abbazie e miniere EDIMBURGO Giacometti «Decollazione del Battista» del Caravaggio. / Scottish Gallery A destra: / 0fMod.Arf la mappa degli appuntamenti d'estate spiaggia ggio e Roditi