Uccide due velte, per gelosia

Uccide due velie, per gelosia Uccide due velie, per gelosia Roma, poi tenta il suicidio: non è grave ROMA. Stoi i.i di negozianti e di gelosia, a iVaslovi re, iiì una notte di mezza ostate. Sembra un film di Lina Wertniùllei. li invece è cronaca nera, una pagina tra le peggiori. Il protagonista si chiama Zmago Gustimele, e uno sloveno naturalizzato, in Italia dal 1DHH, tabaccaio, con moglie (: gemelle quindicenni, bella casa a Monlcvcrde c tabaccheria avviala ;;t:l centro di Roma. Zmago l'altra notte e letteralmente impazzito. Ha pi oso una pistola e s'e presentato in un bai di trastevere dove lavo, ava la giovano Daruska Cujic - profuga jugoslava di prorompente bellezza, 25 aimi, che lui corteggiava da circa un anno fermamente deciso a lare una strage. E infatti ha ucciso. Ha ucciso due volt' Prima Daiuska, con due colpi .ill<. ... sta Poi Patrizio Ciuffi, il proprietario del bar, vittima incolpevole della gelosia, quattro colpi. Alla fine s'è sparato, ma il proiettile gli è passato da guancia a guancia. La pasticceria-gelateria di piazza Sminino, tutta specchi e vetri azzurrati, adesso è chiusa. Sprangata con sigilli della questura. Il sangue è ancora li, in terra, tra una pila di fazzolettini rovesciati e un paio di coni sbriciolati. L'altra notte, intorno alle due, Gustimele slava appoggiando il suo motorino azzurro a un muro di viale Trastevere. Un minuto dopo sparava all'impazzata - pistola da malavitoso, con matricola cancellata - contro i due. Raccontano i gestori del bar «Bella Napoli», vicini di serranda, che negli ultimi tempi l'uomo era diventato cupo, silenzioso, scontroso. Come accadeva nel bar di viale Trastevere dove lavorava la ragazza dei suoi sogni, aperto fino a tardissima ora, anche lui non abbassava mai la serranda della sua tabaccheria. E dire che a vederlo era un omarino tranquillo, compito, sempre in giacca e cravatta Ma alle sue spalle c'era un matrimonio in pezzi e ima doppia vita. Cercava in tutti i modi di frequentare le ragazze jugoslave che forse gli ricordavano la sua gioventù. O forse, molto banalmente, cercava facile compagnia. Adesso tutti dicono che i due hanno avuto mia relazione e che lei però si era stancata presto. Che lui non aveva accettato di essere lasciato. Che si era anche convinto che la scelta della ragazza si chiamasse Patrizio Ciaffi. Un giovanotto di 39 anni, con due figlie di 9 anni - anche; qui due gemelline - e una moglie. Di mestiere, Ciaffi, faceva l'odontotecnico. Ma gli affari negli ultimi tempi andavano male. E allora lui aveva provato con il labo¬ ratorio di gelateria. Aveva investito i soldi suoi e della moglie, con la quale si alternava alla cassa. «Un delitto assurdo - spiega Rodolfo Ronconi, responsabile della Squadra Mobile - che si spiega solo con il delirio mentale dell'omicida. Non c'era alcuna relazione tra lo sparatore e la ragazza, tantomeno tra lei e il pasticciere presso cui lavorava». La gelosia incontenibile che lo ha mosso, insomma, sarebbe nata tutta nella sua mente. «Probabilmente era obnubilato dalla passione a tal punto da temere che la donna avesse una relazione con il suo datore di lavoro». Lo sparatore ò ora ricoverato in ospedale, piantonato dalla polizia. Non è grave. Ha già risposto alle domande dei magistrati Italo Ormarmi e Giuseppa Geremia. [fra. gri.] E' entrato sparando nel bar della ragazza che lo respingeva Daruska Cupe. Z5 anni, e siala uccisa dal suo connazionale nel bili pasticceria dove lavorava

Persone citate: Ciaffi, Lina Wertniùllei, Patrizio Ciaffi, Patrizio Ciuffi, Rodolfo Ronconi, Zmago Gustimele

Luoghi citati: Italia, Napoli, Roma