Fini è l'ora della seconda svolta

Oggi l'annuncio all'assemblea nazionale. I «frondisti» piegano la testa: nessun documento alternativo Oggi l'annuncio all'assemblea nazionale. I «frondisti» piegano la testa: nessun documento alternativo Finì, è l'ora della seconda svolta Addio «destra sociale», An vira al centro ROMA. Noi Transatlantico lucido e deserto di un venerdì estivo, c'è animazione soltanto svi 11 'ti Iti mo divano di destra, dove e seduto Francesco Storace: «Chi parla male del "gruppo della terrazza" significa che ha nostalgia del... balcone!». Le solite gelosie di An: Epurator allude alla «terrazza», la piccola corrente che fa un po' di l'ronda a Fini, eppure le rivalità che da un anno dilaniano An, sono destinate ad essere improvvisamente rimescolate dal nuovo strappo che il capo annuncerà questa mattina all'assemblea nazionale del suo partito: addio destra sociale, An non resta più confinata all'angolo, ma punta a diventare un parlilo di centro-destra come ne esistono tanti in Europa. L'anteprima della nuova svolta di An si è consumata martedì 9 luglio, quando Fini ha riunito a poil.e chiuse i fedelissimi e sia pur rinviando ogni dibattito al «parlamentino» di oggi, ha letto | un documento con dentro novità destinate a lasciare il segno. Anzitutto, basta con il ritornello della destra sociale, perché è «banale ridurre tutto alla contrapposizione tra destra sociale e destra liberale»: An - dice Fini e forza «modernizzatriee». Sarà uno slogan vago, ma i; una «picconata» alla radice movimentista e anti-liberista, a quella corrente politica che dopo aver attraversato il «fascismo di sinistra», Salò e l'msi, aveva marcato anche la storia di An. Di più, l'altro giorno a porte chiuse Fini ha annunciato un'altra novità che ripeterà oggi: sbaglia chi pensa clic nei prossimi anni An resterà a far la guardia al «bidone» di Rauti, come vorrebbero Buttiglione, Casini e Berlusconi. Ecco cosa ha scritto Fini nella Magna Charta della nuova svolta: «Non ha senso rivendicare ad An il ruolo di destra della destra. Semmai ha molto piii senso chiedere ad An: che risposta date ai problemi di una società multirazziale? Ha senso la coesistenza di un modello nazionale in una economia globalizzata?». E cosi, nell'anteprima letta ai suoi, Fini ha disegnato un partito diversissimo dal vecchio msi, ma diverso anche da An, un partito cioè «più vicino ai grandi partiti di destra europei, i gollisti, i conservatori inglesi o gli stessi repubblicani americani», spiega Adolfo Urso, il più sottile tra i colonnelli di Fini. In altre parole, dopo 40 giorni di ripensamenti, Fini ha accantonato l'idea di coltivare la «diversità» di An, l'«identità» della destra sociale e di puntare invece ad un partito che «abbia l'ambizione di essere più bravo degli alleati dice Marco Zacchera - un partito che non pensa più al 2, 3 per cento in più, ma che pensa in grande». Fini non lo dirà mai, ma con il «secondo tempo di Fiuggi», pensa sul serio ad un progetto più ambizioso per sé e per An, ad un «ribaltamento dell'impostazione di Casini, Buttiglione e Berlusconi che si alleano tra loro per mot- terci all'angolo - dice Mirko Tremaglia - l'ambizione di Fini è proprio l'opposto: siamo noi che diventiamo parte dirigente del nuovo Polo». Cambia la strategia e dunque cambia anche la tattica: per il partito più movimentista, meno «destrorso» che ha in mente Fini, è possibile - come dice il capo dialogare «anche con personaggi come De Mita, che sarà pure antipatico, ma non è fesso ed esprime nella sua indipendenza il disagio dell'Ulivo». Ecco perché per la «nuova» An, meno sociale e più liberista, è possibile votare persino la Finanziaria di Prodi laddove Rifondazione si sganciasse; ecco perché Fini - sia pure senza un grammo di autocritica - rilancia il progetto della Co¬ stituente e delle grandi intese, che lui stesso aveva affondato ai tempi dell'incarico a Maccanico. Una svolta che, in teoria, dovrebbe mettere in imbarazzo l'«arcipelago della terrazza», la corrente sociale di Storace-Alemanno, più i frondisti come Fiori, Rebecchini, Ramponi, Martelli, Armani. Ma il presidente dei senatori Giulio Maceratini lancia un avvertimento: «Chi non sarà d'accordo non avrà responsabilità operative». E guarda caso i «frondisti», pur spiazzati dalla svolta di Fini, l'anno buon viso: «Non presentermo documenti alternativi», fa sapere Gianni Alemanno. Fabio Martini «Ci si avvicina ai grandi partiti europei (gollisti e conservatori inglesi) e ai repubblicani Usa» ra al centro » o le Br: «Ma non rché a Fanfani gnato a parlarne ce nulla». er incontrato in ga poi di aver sao Moro. L'ex lea dice favorevole che è «ipocrita». sta legge rapprene per tangentoto affrontare podio è tirare fuori le». [Ansai «Ci si avvicina ai grandi partiti europei (gollisti e conservatori inglesi) e ai repubblicani Usa» Il presidente di Alleanza nazionale Gianfranco Fini In basso: Marco Pannella

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