La corte militare giudicherà Erich Priebke

Il processo va avanti Il processo va avanti La corte militare giudicherà Erkh Priebke ROMA. La competenza del processo ad Erich Priebke resta alla magistratura militare, per la scarcerazione o gli arresti domiciliari sono stati disposti gli accertamenti sulla salute dell'imputato e sull'affidabilità della persona che lo dovrebbe accogliere. Infine: il processo riprenderà stamane con la requisitoria del pubblico ministero Intelisano. Queste le decisioni del presidente del tribunale Agostino Quistelli nell'udienza di ieri. Il presidente ha respinto l'eccezione di competenza sollevata dalle parti civili affermando che «non c'è certezza sul fatto che le SS fossero un corpo civile e non militare, mentre è certo che lui era un belligerante che operava a favore delle forze armate tedesche e che si atteneva a leggi di guerra». Sull'istanza di libertà provvisoria o in alternativa gli arresti domiciliari presentata dal difensore di Priebke, avvocato Di Rezze, Quistelli ha detto che «allo stato non ci può essere decisione e che è necessario disporre accertamenti sulle attuali condizioni di salute dell'imputato, e dell'idoneità della persona indicata nell'istanza ad accogliere Priebke». Per questi motivi il tribunale ha disposto accertamenti da compiere in 15 giorni. Il presidente ha quindi specificato che il processo poteva continuare subito con la requisitoria del pubblico ministero. Ma l'avvocato Di Rezze ha preannunciato la presentazione di un documento che conterrebbe una dichiarazione giurata, fatta nel 1951, del capitano delle SS Karl Schutz. L'ex ufficiale nazista nel documento affermerebbe di essere stato lui ad avvisare Kappler dell'errore delle cinque persone uccise in più, il giorno dopo l'eccidio, e non, come ha raccontato Karl Hass, che Priebke si era accorto dei cinque prima dell'uccisione. (Ansa]

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