Secoli di denaro e potere

Secoli di denaro e potere Secoli di denaro e potere La saga discreta dei moderni Medici DELLA STORIA OBOSTON UANDO ho saputo che Amschel Rothschild si era tolto la vita all'hotel Bristol di Parigi, ho pensato: «Molto appropriato». E' il mio albergo preferito e la sua urbanità senza stress, il suo giardino interno, il suo personale efficiente, la sua aura di riservata eleganza, l'assenza di turisti tutto-compreso, fanno molto Rothschild. La famiglia, di suo, non ha bisogno di possedere alberghi: possiede qualcosa di molto maggior valore che pietre e camere da letto (in cui farsi trovare morti da anonime cameriere), possiede il potere occulto del denaro. Per i mezzi di cui dispongono - che hanno subito fluttuazioni ma sono sempre rimasti sostanziosi - e per la loro lunga storia, le loro alleanze e la loro compattezza come famiglia, i Rothschild sono sempre stati coinvolti in tutto l'immaginabile: dalle guerre della Rivoluzione industriale al sostegno di sovrani stravaganti o alla rovina di leader politici. Amschel, per esempio, lascia vedova (con tre figli) Anita Guinness, esponente di una famiglia già ricca e già riccamente intrecciata con i Rothschild, ma anche, per via collaterale, con Robert Lowell, il poeta dell'America patrizia; con Jimmy (sir James) Goldsmith, il bizzarro imprenditore; e anche con il famoso capitano Dreyfus il cui caso portò sulle barricate Emile Zola, la cui nipote Maomi è stata una Rothschild, e con innumerevoli altri - per esempio i baroni Lambert, un tempo proprietari di gran parte del Congo Belga e in seguito banchieri e collezionisti d'arte; e poi con persone più modeste, a cui la mera connessione con la famiglia Rothschild assicurava una certa aura e buone entrature nei corridoi del potere. Di Amschel non si sa molto, se non che avrebbe probabilmente rilevato la banca di fa- miglia dalle mani di sir Evelyn Rothschild. Questo corrisponde a quello che in genere si sa dei Rothschild: allevano cavalli, collezionano una cosa o l'altra, ma in complesso non si sa che vita conducano, né che tipo di gente siano. E' noto che esistono due branche della famiglia, la francese e l'inglese, ma entrambe si sono distinte per la grande discrezione (i banchieri degli Stati devono essere discreti) e per il loro peculiare stare assieme in case dove i Rothschild incontrano altri Rothschild, il loro tenace attaccamento alle alleanze dinastiche, il senso della propria importanza, e il loro stare al largo da ogni volgarità o, fino a ieri, da scandali di ogni sorta. Da questo punto di vista, i Rothschild sono stati in parte simili, in parte diversi dai Medici. Mentre i Medici (che a loro volta avevano fornito al trono di Francia i mezzi per risplendere) godettero sia dell'opulenza, sia dei privilegi del potere politico, i singoli Rothschild hanno ostentato di usare la loro ricchezza come umili servitori degli Stati e dei progetti che finanziavano. In questo senso, essi sono stati, propriamente, dei banchieri privati. Disse giustamente Heine - che comprese a fondo il ruolo delle grandi dinastie tedesche di banchieri, come erano stati i Fugger prima dei Rothschild, e che io parafraso, «il nuovo Dio del nostro tempo è il Denaro, e i Rothschild sono i loro Profeti». Come famiglia con un quarto di millennio di storia alle spalle, i Rothschild hanno una concezione del valore «indipendente» del denaro, cioè del suo potere e della sua utilità intrinseca, che è totalmente diverso da quello della maggior parte delle banche internazionali, le cui transazioni (di regola speculative, e di frequente disastrose) danno tanto materiale agli articoli dei quo¬ tidiani. La Nathan Meyer Rothschild Bank di Londra e la Rothschild & Cie Banque di Parigi sono i bastioni di una certa finanza solida. Non ci si può entrare per chiedere di finanziare pizze quadrate. Fanno quello che le più vecchie banche d'Europa (per la maggior parte ebraiche) hanno sempre fatto: conservare e accrescere la ricchezza. Il capostipite, Meyer Amschel Rothschild, di Francoforte sul Meno, e i suoi successori, si resero conto che c'erano dei progetti al di là delle possibilità eh" finanziamento degli Stati o delle imprese, che non sempre sarebbero risultati redditizi, ma finanziando i quali, anche in caso di fallimento, sarebbero nate relazioni di mutua fiducia e fonti di profitto destinate a durare per generazioni. La capacità dei Rothschild di assorbire perdite gigantesche dava l'impressione che la famiglia fosse più solida e affidabile dei monarchi, degli Stati e delle grandi imprese a cui aveva prestato il suo denaro (o meglio, quello dei clienti). Napoleone era una calamità, un radicale, una specie di sessantottino ante-litteram. C'era chi voleva liberarsene? Certo. Ma la Gran Bretagna aveva appena combattuto una serie di guerre lunghe e costose (perdendoci anche l'America); lo Scacchiere era vuoto. Furono i Rothschild a finanziare la sconfitta di Napoleone a Waterloo; si presero cura del pagamento delle riparazioni di guerra francesi alla Germania dopo il disastro del 1870-'71 ; e il canale di Suez fu una cosa da poco per loro. Naturalmente, tanto potere in così poche mani, e per di più mani ebree, suscitò anche un vasto raccapriccio. Il capitale, questa bella cosa che cresce - dopo che la Chiesa aveva revocato la vecchia condanna dell'usura - senza richiedere lavoro, venne associato con i Rothschild, e chi odiava il capitale odiava i Rothschild. 1 nazisti odiavano sia il capitale che gli ebrei: presero Louis Rothschild in ostaggio e lo rilasciarono solo dietro pagamento di 20 milioni di dollari (circa un quarto di miliardo di dollari di oggi). In Francia il Fronte popolare nazionalizzò nel 1937 le ferrovie Rothschild, e Mitterrand fece lo stesso con la holding Rothschild nel 1982. Molto di ciò fu dovuto alla natura «internazionale» dei Rothschild. In questo, come nella sua accurata preoccupazione per l'accumulo di potenza, Meyer Amschel era stato preveggente, e la sua banca si trasformò immediatamente in un vero business internazionale, attraverso i suoi figli. Nathan fu spedito a Londra, James a Parigi, Salomon a Vienna e Cari alla corte dei Borboni di Napoli. Oggi, ai tre tradizionali quartier generali bancari dei Rothschild a Londra, Parigi e Zurigo, si sono aggiunti uffici a Milano, Lisbona e Madrid, mentre New York e Tokyo sono coperte da solide partnership e jointventures. Come famiglia, i Rothschild non hanno avuto altrettanto successo di quello incontrato come banca ed è stato loro difficile uniformarsi al motto di Meyer Amschel «integrità, inventiva e concordia». Ma veri sintomi di disaccordo sono apparsi solo nella generazione attuale. Alcuni Rothschild pensavano, e dicevano, che la banca è superata e che nell'attuale struttura dei mercati monetari deve espandersi e fornire una più ampia gamma di servizi. Una «modernizzazione» in questo senso ha avuto luogo in Francia, sotto l'attenta tutela di David Rothschild e di suo cugino Eric, con una politica di investimenti aggressivi e acquisizioni. E' stato poi Jacob, nel 1992, che ha rimesso assieme i due rami della famiglia, l'inglese e il francese. E' di questo nuovo gigante (Rothschild Europe, una holding con sede in Olanda) che il quarantunenne Amschel - numero tre nella società e capo della Rothschild Assets Management era erede presuntivo. Data l'identificazione della famiglia Rothschild con il denaro e le banche, è difficile credere che se Amschel ha deciso di togliersi la vita a Parigi, ciò sia senza relazioni con il futuro delle fortune della famiglia, o che questa morte non avrà un serio impatto sui Rotshschild, fra cui non si vedono molti candidati idonei, per età e capacità, ad assumersi il ruolo di erede. Keith Botsford Il corpo trovato dalla cameriera Si era rassegnato controvoglia a La notizia nascosta per 72 ore occuparsi degli affari di famiglia Qui accanto Amschel Rothschild, possibile erede della grande holding bancaria, e sotto (indicato dalla freccia) l'hotel Bristol di Parigi dove è stato trovato impiccato [FOTO ANSA)