Orologi d'oro al polso dei boss

Un «Carrier» andò anche a Riina, ora è stato restituito alla moglie Un «Carrier» andò anche a Riina, ora è stato restituito alla moglie Orologi (Poro al polso dei boss Furono regalati ai killer di Ignazio Salvo PALERMO DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Otto orologi Cartier della serie «Pacha». Cose di lusso. Uno l'aveva il padrino di Cosa Nostra Totò Riina quando lo catturarono il 15 settembre 1993 e, su sua istanza, poi l'ufficio matricola del carcere dell'Ucciardone lo restituì con gli altri oggetti personali alla moglie Ninetta Bagarella. Si è parlato anche di questo ieri alla quinta sezione del tribunale di Palermo nel processo a Giulio Andreotti per concorso esterno in associazione mafiosa. Niente a che vedere, beninteso, con l'orologio in oro massiccio che gli amici della sua corrente regalarono al senatore a vita per il suo settantesimo compleanno. Un tangibile segno di amicizia e, per molti, di gratitudine per i successi ottenuti grazie a lui. Ben altro, invece, è il caso degli otto Cartier, anzi il «Giallo dei Cartier» che fu aperto dal pentito Gioacchino La Barbera, teste anche nel processo Andreotti, quando rivelò che il cardiologo Gaetano Sangiorgi, genero dell'esattore dei tributi Nino Salvo e sospettato di avere avuto un ruolo nell'uccisione di Ignazio Salvo, cugino del suocero (a sua volta morto per tumore nel 1986 poco prima dell'inizio del primo maxiprocesso nel quale era imputato per mafia). Nell'udienza di ieri il marescial¬ lo della Dia, Rosario Merenda, ha confermato che secondo La Barbera il giovane e ambizioso dottor Sangiorgi, che stando all'accusa che gli è stata mossa, smaniava per rimanere «padrone del campo» (un patrimonio di centinaia di miliardi), avrebbe ringraziato appunto con i costosi orologi i mafiosi che avevano partecipato direttamente o indirettamente all'agguato a Ignazio Salvo. Per il delitto sono stati condannati all'ergastolo Giovanni Brusca, Giovanni Scaduto e Leoluca Bagarella. Altri due imputati sono sfuggiti alla condanna essendosi pentiti (lo stesso La Barbera e Santo Di Matteo) e un altro ancora, Antonino Gioè si suicidò nel carcere di Rebibbia a Roma soffocandosi con un sacchetto di plastica come l'ex presidente dell'Eni Gabriele Cagliari. La posizione di Sangiorgi è stata stralciata. Ebbene gli inquirenti della Dia sono certi che il medico li regalò a Riina, Brusca, Bagarella, Gioè e allo stesso La Barbera. Quando è stato catturato due mesi fa da alcune squadre espertissime della «mobile» di Palermo al comando di Luigi Savina, Giovanni Brusca aveva un Cartier. E nella gioielleria Fiorentino, una delle sole due concessionarie a Palermo della Cartier, gli inquirenti trovarono una fattura intestata a Maria Salvo, cognata di Gaetano Sangiorgi, che comprova l'acquisto degli orologi. Ma a questo punto, come spesso accade nelle storie di mafia, tutto si complica maledettamente. Il sottufficiale della Dia ha dichiarato che non è possibile pro¬ vare che siano gli stessi portati al polso dai mafiosi perché nella fattura non era stato segnato il numero di serie. E in barba alla crisi e alla povertà di Palermo, di Cartier a quanto pare se ne vendono parecchi in una città piena di ambiguità e imprevedibilità, che ha anche cento proprietari di Ferrari. Dei Salvo si è discusso ieri perché uno dei punti contro Andreotti è quello dei rapporti con i Salvo da lui sempre negati («mai conosciuti») e invece stando a numerosi pentiti suoi amici per il tramite di Salvo Lima. Oggi è prevista la testimonianza del capogruppo del ppi a Montecitorio Sergio Mattarella, parlamentare palermitano già ministro ed ex vicesegretario de. Antonio Ravidà * * % f k # ; . $ « « * * « * * » * i è * $ a * 3 « §Mm « sì % m. $ $ #s * ? V - , < « * * &$$$«$H« Hf *' % if - » * S M $ * \ ■■■. . * « » * ' » • * >! 9 «» ! • 7* **7 * s « < » » » '< '• o - *% * * * ** % \ ? t » - 1 * » H « * i ? f * Il IHill AUTO Sopra, Ninetta Riina moglie del boss dei corleonesi A destra, Totò Riina in gabbia Sotto, il killer Giovanni Brusca

Luoghi citati: Palermo, Roma