Due settimane di vacanza in compagnia della fatica
Due settimane di vacanza in compagnia della fatica Due settimane di vacanza in compagnia della fatica LE FERIE NEL CADORE LORENZAGO PI CADORE DAL NOSTRO INVIATO «Queste vette le ho scalate tutte, mi resta da scalare solo l'ultima vetta, quella di Cristo». Così Giovanni Paolo II ha salutato, con una abbraccio lungo e affettuoso, don Sesto Da Prà, il vecchio parroco di Lorenzago di Cadore, indicandogli le montagne intorno, e ha concluso: «Ti vedo bene!». Prima di atterrare a Lorenzago, ha voluto che l'elicottero sorvolasse Longarone e il Vajont; su quei luoghi di tanta morte ha pregato. Il Papa è di nuovo fra questi monti che gli ricordano i Tatra della natia Polonia, ma questa volta saranno ferie tranquille, niente di simile alle quasi-scalate, alle imprese di solo qualche anno fa. Lo dice anche Don Sesto da Prà, il suo «amico». «La prima volta era baldanzoso, andava per le erode... poi sappiamo cosa ha avuto. Vedo in televisione che zoppica, che ha paura a mettere giù un piede, una gamba». Ma si fermerà in paese, a parlare con la gente? «Ma no! Non credo, assolutamente. E' stracco. Questa volta non lo disturberò, lo vedo sempre in televisione, ha evidentemente bisogno di riposo. Talvolta mi fa pena». Pena? «Sì, nel senso - chiarisce l'87enne e vispo sacerdote che il mondo non gli dà retta, si ribella al suo insegnamento». Nelle visite precedenti (quattro) don Sesto andava a trovare il Papa. Questa volta gli ha mandato solo un telegramma di benvenuto; «mi ha chiamato al telefono, mi ha detto, bello il tuo telegramma, don Sesto». Gli farebbe piacere andare a fare una passeggiata con lui? «Ma no! L'ho visto, l'ho abbracciato, cosa voglio di più. Non c'è bisogno di parole. Lui vuole silenzio. Immaginarsi il Papa quante conversazioni, continue, con tutti deve fare, e se non desidera anche un po' di quiete. Fanno peccato, tutti quelli che vogliono avvicinarlo per fargli complimenti. Di complimenti ne ha fin sopra la testa, fasulli anche, eh, il più delle vol¬ te». Le precauzioni quest'anno a Lorenzago appaiono maggiori che nelle visite precedenti. E' aumentato il numero di carabinieri e agenti di polizia impegnati nella sorveglianza intorno alla «Castelgandolfo» cadorina, il Castello di Mirabello; e per l'atterraggio è stata scelta, quest'almo, mia zona pianeggiante ni fondo al paese. Le altre volte l'elicottero del pontefice atterrava in mia radura del «suo» parco; ma tutt'intorno ci sono alberi alti, e il tempo è brutto. Così per evitare manovre «brillanti», che potrebbero magari infastidire l'illustre passeggero si è preferito farlo atterrare sui campi da tennis. Una precauzione che ha reso ben contenti gli abitanti di Lorenzago, e il sindaco, che è riuscito ad organizzare un incontro «volante» con un centinaio di giovani, del luogo e villeggianti, in uno spiazzo lungo l'itinerario percorso dal corteo pontificio. Anche la durata è inusuale: due settimane, da mercoledì dieci luglio a martedì ventitré. Con soli due appuntamenti pubblici, ed anche piuttosto ridotti: una preghiera dell'Angelus al Castello, domenica prossima, e una cerimonia analoga a Pieve di Cadore il ventuno luglio. E' evidente la volontà, da parte dell'entourage pontificio, di far riposare il Pontefice il più possibile. Tanto che si dice - addirittura - che le lunghe vacanze di quest'anno siano il frutto di uno sforzo congiunto di persuasione da parte delle tre persone più vicine a Giovanni Paolo II: il segretario di Stato, card. Angelo Sodano, il Sostituto alla Segreteria di Stato, Mons. Giovanni Battista Re e il segretario del Papa, Mons. Stanislao Dziwisz. Alla fine Giovanni Paolo II si sarebbe lasciato convincere; ma è facile prevede re che le escursioni saranno de stinate a impegnare più gli occhi che le gambe del Pontefice. Il tempo, fra l'altro, per ora non appare favorevole; ha pio vuto, qui in valle, e in quota ha nevicato. fm. tos.]
Persone citate: Angelo Sodano, Giovanni Battista, Giovanni Paolo Ii, Prà, Sesto Da Prà, Stanislao Dziwisz
Luoghi citati: Longarone, Lorenzago Di Cadore, Mirabello, Pieve Di Cadore, Polonia, Vajont
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