«Un dogma la verginità di Maria»

II Papa contro i teologi: non è solo un simbolo «Sbaglia chi ritiene che la castità della Madonna non fosse anche fìsica» «Un dogma la verginità di Maria» II Papa contro i teologi: non è solo un simbolo LORENZAGO DI CADORE DAL NOSTRO INVIATO Papa Wojtyla difende a spada tratta la verginità fisica della Madonna, messa in dubbio da varie ipotesi e correnti teologiche, in Germania e negli Stati Uniti, così come da parte di alcuni studiosi cattolici asiatici, che proprio per questo sono sotto «esame» da parte della Congregazione per la Dottrina della Fede. Giovanni Paolo n ha parlato all'udienza generale, l'ultima prima delle vacanze in Cadore. Un vero e proprio affondo contro gli ambienti teologici che vedono nella verginità mariana, al momento del concepimento di Gesù, una metafora, o un elemento simbolico. «La Chiesa ha costantemente ritenuto la verginità di Maria una verità di fede - ha detto il Papa - accogliendo e approfondendo la testimonianza dei vangeli di Luca, di Matteo e probabilmente anche di Giovanni». Luca, in particolare, «esclude ogni ipotesi di partenogenesi naturale, e rigetta i tentativi di spiegare il racconto come esplicitazione di un tema giudaico o come derivazione di una leggenda mitologica». Matteo, «al pari di Luca», ha proseguito Wojtyla sostiene «il concepimento operato dallo Spirito Santo con esclusione di relazioni coniugali»; e affianca a ciò la profezia di Isaia. «Il concepimento verginale è stato oggetto di riflessione nella prima comunità cristiana, che ne ha compreso la conformità al disegno divino di salvezza e il nesso con l'identità di Gesù». «State contente umane genti al quia», scriveva Dante, affermando che se l'umanità avesse potuto comprendere tutto razionalmente, «non fia mestieri partorir Maria»; e il Pontefice si scaglia proprio contro chi, all'interno della Chiesa cattolica, vuole dare spiegazioni eccessivamente razionali al «mistero» dell'annuncio dell'Angelo, che ha ispirato pittori e poeti. Marco, il Vangelo più antico, non tocca il problema, ma chiama, a più riprese, Gesù «Figlio di Maria» e «Figlio di Dio», e si pone così, secondo il Papa «in armonia con la fede nel mistero della sua generazione verginale». Dunque, non c'è spazio per un dibattito teologico di carattere desacralizzante; «Questa uniforme testimonianza dei Vangeli - ha affermato Giovanni Paolo II attesta come la fede nel concepimento verginale di Gesù sia saldamente radicata in diversi ambienti della Chiesa primitiva. E ciò destituisce di ogni fondamento alcune interpretazioni recenti che intendono il concepimento verginale in senso non fisico o biologico, ma soltanto simbolico o metaforico: esso designerebbe Gesù come dono di Dio all'umanità». Ma chi è il bersaglio del Papa? In primo luogo c'è da supporre che l'attacco riguardi Eugen Drewermann, il teologo di Paderborn specialista in psicoanalisi sospeso «a divinis» dalla Santa Sede. Ma è molto probabile che anche il «decano» della teologia della Liberazione asiatica, Tissa Balasurya, rientri nell'ambito di critica pontificia. Tissa Balasurya ha pubblicato nel 1990 un libro, «Mary and Human Liberation». Nel 1994 l'ex Sant'Uffizio gli ha inviato una serie di «osservazioni» relative al libro; è la procedura normale per aprire un processo. Balasurya ha replicato, con una tesi di 58 punti, accusando i vescovi cingalesi di travisare il suo pensiero. La Congregazione guidata dal cardinale Ratzinger però ribatte: la risposta non è soddisfacente, ed è opportuno che sottoscriva una «professione di fede», inviata da Roma, e dovrebbe pronunciare un'altra professione di fede davanti a testimoni. Entro il 15 maggio 1996. Pena prevista: il ritiro della qualifica di «teologo cattolico», e l'applicazione dell'articolo 1364 del Codice di Diritto Canonico, quello relativo a eretici, apostati e scismatici, nonché la riduzione allo stato laicale, se sacerdoti. Il «caso» ha provocato la solidarietà di molti sacerdoti e teologi asiatici, che hanno firmato una lettera aperta. Anche teologi statunitensi e del Nord Europa hanno avanzato teorie «a rischio» sul concepimento di Cristo; e comunque il Papa allarga la sua difesa: «La stessa cosa va detta per l'opinione avanzata da altri, secondo i quali il racconto del concepimento verginale sarebbe invece un theologumenon, cioè un modo di esprimere una dottrina, quella della filiazione divina di Gesù, o sarebbe una sua rappresentazione mitologica». Papa Wojtyla lega questo tema a un dogma, quello dell'Assunzione, perché questo dogma, proclamato il 1° novembre 1950 da Pio XII, usa l'espressione «l'Immacolata Madre di Dio sempre Vergine», suggerendo la connessione fra la verginità di Maria, e il suo essere «senza peccato». *. Marco Tosarti «Ho scalato tutte le vette. Mi manca quella di Cristo» Nel mirino del Pontefice c'è un ex sacerdote tedesco «Questa verità e saldamente radicata nella Chiesa primitiva» La camera che ospita il Papa in vacanza A sinistra il Papa net Cadore. A destra Drewermann

Luoghi citati: Germania, Lorenzago Di Cadore, Nord Europa, Roma, Stati Uniti