Benigni «lo in lizza? Non ho neppure la tv» di Simonetta Robiony

«Non ho potuto difendermi Complimenti al manovratore» Benigni: «lo in lizza? Non ho neppure la tv» COMICITÀ' E POTERE ICESENA NVOCATO dal nuovo consiglio d'amministrazione Rai come l'uomo capace di far convivere cultura alta e cultura bassa, risata di sinistra e risata qualunquista, citazione aristocratica e sberleffo plebeo, Roberto Benigni, nei giorni caldi di viale Mazzini, ha lasciato Roma e se n'è andato a Cesena a passar le vacanze con la famiglia di sua moglie, Nicoletta Braschi. Le polemiche suscitate dalla nomina di Enzo Siciliano e compagni ai vertici della televisione pubblica sembrano non toccarlo. Lui, l'uomo che dopo aver dedicato al mitico segretario del pei il film «Berlinguer ti voglio bene», per sancire la sua smodata passione se lo prese perfino tra le braccia cullandolo come un bambino; lui, il sovrano del botteghino cinematografaro che ha santificato l'Ulivo ba- ciando sulla bocca Walter Veltroni, il più massmediologico dell'intera compagine; lui l'one-man-show che in campagna elettorale ha riempito tende e piazze d'Italia con lo spettacolo politicamente più schierato ma ecumenicamente più applaudito che mai si sia visto in palcoscenico, di nomine, Rai e non Rai, non ha voglia alcuna di parlare. E per spiegare le sue ragioni, sorpreso a Cesena tra una piadina e un ombrellone, si lancia in uno dei suoi estemporanei monologhi dissennati che ne hanno consacrato la genialità. «La Rai che vorrei? Io dovrei parlare della Rai che vorrei? Se mai della Rai che vorRai. Anzi della Benigni-Rai, che pare un verbo: io benignerò, tu benignerai, egli benignerà. Ma come faccio a parlare di Rai? O meglio: come faccio a parlare della radiotelevisione italiana? Qui a Cesena la televisione non ce l'ho. Non posso vederla. Non sono informato. Non so cosa sia. Non ini ricordo neanche più com'è fatta una tv. Se è tonda, triangolare, quadrata, o che diavolo di forma abbia. Ho dimenticato tutto. Sono in vacanza. E poi come potrei essere io a commentare le nomine del nuovo consiglio d'amministrazione, se le ho suggerite, personalmente di persona, ai presidenti di Ca¬ mera e Senato? Suvvia, sarebbe inelegante. Sarebbe una forma di doppiogioco. E il doppiogioco non mi piace. Quindi silenzio. Io taccio. Che parlino quelli che di televisione se ne intendono». E, senz'altro aggiungere, come fosse una conversazione normale, Robeito Benigni, il comico più comico di tutti, saluta e chiude la conversazione. Simonetta Robiony «Le nomine le ho suggerite io a Mancino e Violante» Roberto Benigni: nessun commento sul nuovo cda della Rai

Persone citate: Berlinguer, Enzo Siciliano, Mancino, Nicoletta Braschi, Roberto Benigni, Walter Veltroni

Luoghi citati: Cesena, Italia, Roma