Siciliano: subito il direttore di Demetrio Volcic
S'infiamma il toto-tg: Anselmi in lizza per l'uno (ma spunta Volcic), l'Annunziata al due S'infiamma il toto-tg: Anselmi in lizza per l'uno (ma spunta Volcic), l'Annunziata al due Siciliano: subito il direttore Iseppi favorito, Materia outsider ROMA. A tambur battente. Il cda Rai appena nominato si riunisce già oggi per eleggere il presidente, cioè pei* prendere atto della designazione di Enzo Siciliano. Il quale, trascurando disinvoltamente la regola che vorrebbe fosse il presidente uscente o il consigliere anziano (Liliana Cavani, in questo caso) a convocare il consiglio, si è presentato ieri mattina a viale Mazzini per concordare con i colleglli giorno e ora della riunione. Dove si parlerà subito del direttore generale. La Rai ha un urgente bisogno di governo. E gb Intellettuali del nuovo cda ne sono perfettamente consapevoli. «Verrebbe voglia di dire "impareremo"» scherza Siciliano intervistato dal Tg3. Ma subito aggiunge: «Mi sembra che il presidente della Camera abbia ben detto che quello del cda è un compito di indirizzo. Sarà il direttore generale, nominato dal consiglio e dall'Ili, ad avere altre responsabilità, in rapporto dialettico col cda». Divisione dei compiti dunque. Come lo stesso D'Alema ribadisce al Costanzo Show. Anche se il sindacato di centro-destra Singrai ricorda che la legge assegna in realtà compiti di guida al presidente, riservando gli indirizzi alla Vigilanza. Ma i conflitti fra Letizia Moratti e ben tre direttori hanno pur insegnato che le diarchie non funzionano. Siciliano, ovviamente, non vuole sbilanciarsi. «Deve essere una persona che capisca quale sia la ricchezza di questa azienda, o per averla sperimentata facendone parte o riuscendo comunque a capirla per la propria esperienza e competenza», si limita a dire. Ma i tam tam che si rincorrono tra viale Mazzini, dintorni del parastato e palazzi della politica vanno tutti verso un «uomo Rai». Dunque pare tramontata la candidatura di Alessandro Ovi, personaggio qualificatissimo ma troppo «targato Prodi». Tanto più dopo che alla Rai hanno scoperto che, più di un manager, si tratta di tecnico. Il pome più forte, graditissimo al ppi ima anche al pds (sicuramente, almeno, a Veltroni) è quello di Franco Iseppi, l'ex producer di Enzo Biagi, l'attuale «mago dei palinsesti» Rai. E proprio contro i palinsesti Rai, etichettati come «casuali» e accusati di rincorrere l'audience più altre nefandezze, si levava proprio ieri l'Avvenire, il giornale della Cei. In un articolo che viene letto come un attacco in piena regola al responsabile Iseppi, la cui candidatura verrebbe osteggiata quanto meno dalla destra della curia che non lesina strali anche a Siciliano. Un ostacolo non da poco. Al quale si somma la netta ostilità del Polo, in particolare di Berlusconi, che arriva a bollare Iseppi come «un funzionario del pds». Manco a dirlo, il Polo preferirebbe di gran lunga che accanto a Siciliano, già poco gradito, sedesse Renzo Francesconi, direttore finanziario «morattiano». Candidato di riserva, sponsorizzato da una buona parte della tecnostruttura interna, resta, da sempre e oggi più che mai, Aldo Materia, il vicedirettore che ha tenuto le redini della Rai dopo Minicucci. Più debole appare invece, oggi come oggi, una candidatura Minoli. Se Iseppi dovesse cadere come d. g., gli verrebbe probabilmente riservata una delle due o tre vicedirezioni generali «forti» alle quali si pensa. Magari quella per la tv, mentre alla vicedirezione generale per la radio potrebbe andare Pietro Vecchione. E a quella «operativa» Stefano Balassone. Direttore generale a parte, secondo una scuola di pensiero anche le nomine di reti e testate potrebbero essere imminenti. Per O Tg2 si fa il nome di Lucia Annunziata, gradita all'Ulivo ma anche al Polo. Per il Tgl si parla sempre più di Giulio Anselmi, garanzia anche per i cattolici. Ma ieri un documento di 60 giornalisti rivendicava un interno. 0, sotto sotto, almeno un ex interno come Demetrio Volcic. Il quale, interpellato, casca dalle nuvole, e, pur commosso dall'affetto dei colleghi, ritiene che «non si torna mai due volte nello stesso posto». Maria Grazia Bruzzone Come consulenti potrebbero arrivare Eco, Muti Strehler e Bertolucci ppverso un «uomo Rai». Dunque pare tramontata la candidatura di Alessandro Ovi, personaggio qualificatissimo ma troppo «targato Prodi». Tanto più dopo che alla Rai hanno scoperto che, più di un manager, si tratta di tecnico. Il pome più forte, graditissimo al ppi ima anche al pds (sicuramente, almeno, a Veltroni) è quello di Franco Iseppi, l'ex producer di Enzo Biagi, Enzo Siciliano In basso: Angelo Guglielmi A destra: Corrado Augias e Umberto Eco strali anche a SicUn ostacolo nosi somma la nettin particolare di Briva a bollare Isezionario del pds»Polo preferirebbeaccanto a Sicilianto, sedesse Renzrettore finanziaCandidato di riseda una buona pstruttura internae oggi più che mavicedirettore che della Rai dopo Mle appare invece Enzo Siciliano In basso: Angelo Guglielmi A destra: Corrado Augias e Umberto Eco A sinistra: Franco Iseppi E. dall'alto: Giulio Anselmi e Demetrio Volcic
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