«Questa Rai ha un colore solo»

«Prodi si è comportato da colonizzatore». Fini: manager? No, giuria letteraria «Prodi si è comportato da colonizzatore». Fini: manager? No, giuria letteraria «Questa Rai ha un colore solo» Berlusconi: io ero stato molto più corretto ROMA DALLA REDAZIONE «Sulle nomini: Rai, tacendo violenza a me stesso prima ancora che ai doveri della politica, mi ero imposto in un primo tempo il silenzio». Di solito, quando una dichiarazione di Berlusconi comincia cosi significa che sta per arrivarla un putiferio. Lui lo chiama «giudizio necessariamente severo». In realtà è una vera e propria scomunica del nuovo governo della Rai. «Vedo che potrei fare a meno anche adesso di intervenire, dal momento che tutti i giornali, da sinistra a destra, si sono accorti che questo consiglio ha un colore solo. Tutti hanno capito qual è il pluralismo dell'Ulivo. Tutti hanno scoperto cosa si nascondeva dietro tanti proclami. E neppure il rosa così copiosamente proluso riesce a nascondere il colori; dell'operazione. E' una constatazione unanime e inquietante che non appare normale neppure ai cantori della strana normalità oggi di moda. Vorrei chiedere: che sarebbe successo se questa operazione tosse stata fatta dal Polo o, peggio, da Silvio Berlusconi?». Oliando Berlusconi si cita in terza persona vuol dire che è molto felice o molto arrabbiato. Gli amici dicono che si sente tradito: nei giorni scorsi era andato con Letta da Mancino per avere rassicurazioni, e pare avesse la parola di D'Alema... Altri, nel Polo, pensano che in fondo la sua sia tutta una finta, che con un consiglio Rai di questo tipo la prima a guadagnarci sia la Fininvest. «Per Mediaset non poteva andare meglio», dichiarano in coro cinque deputati siciliani di Fini, guidati da Lo Porto. «Confalonieri dovrebbe brindare e ringraziare di cuore sia il presidente del Senato che quello della Camera». Ma Berlusconi, almeno il Berlusconi politico, non li ringrazia affatto. «Nel consiglio di Letizia Moratti erano presenti cattolici e laici, destra e sinistra, persino un personaggio (Alfio Marchini, n.d.r.) notoriamente legato al pds allora all'opposizione. Se quella fu occupazione, come per mesi ci è stato rinfacciato, quella di oggi cos'è?». Già, cos'è? «A giudicare dai nomi, un premio letterario», sogghigna Fini. Questioni di punti di vista. Il dottor Zotta del ppi lo considera un capolavoro: «La Cavani, Scudiero e il garante Casavola sono sicuramente nostri». Lo sfogo di Berlusconi non è ovviamente piaciuto ai due partiti-guida dell'Ulivo. Mussi (pds): «Berlusconi sbaglia. Non si possono collocare quei cinque in caselle politiche». E Mattarella (ppi) si dichiara addirittura «allibito» per le parole del Berlusca. Casini invece bada al sodo: visto che con un consiglio simile, e lo ha detto persino Violante, conterà molto il direttore generale, la battaglia del Polo va concentrata su quel nome. Il più accreditato, l'ulivista Franco Iseppi, viene visto dal centrodestra come una mezza sciagura: Berlusconi avrebbe addirittura compiuto passi informali presso il pds per chiedere un «direttore di garanzia», cioè meno schierato. Tocca a Marco Pollini, il braccio di Casini per la tv, rendere più chiaro il concetto: «I nuovi consiglieri hanno un modo semplice per rispondere alle critiche: quello di procedere con equilibrio alle nomine interne, a partire da quella del direttore generale». Qui accanto: Maurizio Costanzo A sinistra: il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi

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