Corrente di erotismo per Tina la nonna di Marinella Venegoni

Roma, il concerto della Turner in lamé bianco Roma, il concerto della Turner in lamé bianco Corrente di erotismo per Tina, la nonna ROMA DAL NOSTRO INVIATO Una corrente di erotismo davvero inconsueta in una pubblica adunata di 15 mila persone s'è scatenata domenica nella prima serata di massa del «Live Link Festival», la megarassegna rock romana che si tiene in questi giorni fra stadio Olimpico e Foro Italico. A scatenare l'alta tensione una nonna che ce ne fossero: Tina Turner ha infatti due figli di 38 e 34 anni ed è nonna due volte, com'è giusto quando si hanno, come lei, 59 anni. Di solito uno le nonne non se le immagina cosi, con il vestitino di lamé bianco a mezza coscia, le gambe e il fisico snelli e sodi, la bocca rossa procace e la capigliatura leonina. E cosa importa poi se è una parrucca. In fondo, alle signore dello spettacolo che vanno dal chirurgo plastico non viene poi mica richiesto di ballare e cantare per due ore e mezzo senza sosta come fa Tina la grande: ma lei è così, ha il fisico in tutti i sensi, e ciò che è più da sottolineare è l'assoluta assenza di volgarità, la naturalezza con cui compie ogni gesto e movimento. Mettete Sandra Milo nella stessa situazione, e vedrete come tutto cambia. L'alta tensione è salita piano nella notte romana, sotto il caldo e sopra il sudore della femmina indomita Tina, fino a che quasi tutti si sono alzati dalle seggiole e si sono messi a ballare: dalle signorine vigili urbani (che in verità erano già in piedi, per servizio) ai vip appollaiati in tribuna, Pino Daniele o Carmen Russo o Heather Parisi e Antonello Venditti. E abbiamo scoperto perfino Cofferati, che reduce dal congresso di Rimini della Cgil si rilassava sollevando le spalle a tempo. Certo di mezzo c'è anche la magìa assassina del rock, quello vero e classico che la Turner ha vissuto da protagonista. Ed è buffo vedere alle spallo di madame scorrere dei filmati d'epoca mentre canta «Rivcr Deep, Mountain High», dove lei appare completamente diversa, con altri capelli altro mento altro naso ma la stessa carica animalesca di ora; in un filmato successivo, poi, da «Mad Max oltre la sfera del tuono», la si poteva ammirare com'era soltanto dieci anni fa, con le guance in caduta libera. Una nonna rispetto alla Tina di ora. Di mostrar le differenze lei non se ne cale, e davanti a quel film ha cantato con trasporto selvaggio «We don't need another hero», un successone. Alle sue spalle intanto, si agitava peggio di un gigolò l'altro elemento di alta tensione sexy della serata: Timmy Capello. E' costui un giovanottone di indubbie origini italiane, con lunga coda bionda di cavallo e una tutina a pelle dalla quale spuntano muscoli come macigni. E' sul palco perché suona percussioni, tastiera e un sax che sa far miagolare con passione: le numerose donne in platea lo hanno immediatamente adottato pro- rompendo in urletti scomposti ad ogni suo gesto. Per dire, sul palco il vero mago musicalmente parlando non è certo Timmy ma Kenny Moore, pianista e direttore, però della sua bravura nella notte sexy non importava nulla quasi a nessuno. All'una dopo la mezzanotte, abbiamo poi beccato Timmy mentre si aggirava in costume da bagno e a piedi nudi nella hall dell'Hotel Hilton; ma non aveva più lo stesso appeal. Il palcoscenico trasforma tutto. E il palco del concorto di Tina ha rivelato una volta di più una tigre stupefacente, che si muove in una cornice da musical lussuoso. Sullo sfondo, circondato da due ampie scalinate, il gigantesco occhio di «Golden Eye» che diventa ora maxischermo ora canna della pistola dell'ultimissimo 007. Ancora una volta, la Turner ha utilizzato il cinema per risorgere. E poco importa se il suo ultimo album «Wildest Dream» si farà dimenticare presto, poco importano gli effettacci Ami Settanta alla Barry Whitc su cui gioca il brano omonimo; lei ha una sua storia da difendere, e lo fa con assoluta sicurezza quando smette di ballare e in un set acustico a metà serata ripercorre con voce, cuore, passione e testa successi antichi come «Undercover Agent of the Blues». Il concerto è costruito benissimo, la produzione è super, la sua protagonista una leggenda. Si suggerisce di non perderla quando tornerà in settembre. Marinella Venegoni Prossime date: 25/26 settembre Forum di Milano, 27/28 Bologna Tina Turner, 59 splendidi anni

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