La morte arriva con acqua e fango

Quattro ore di pioggia violentissima fra i laghi d'Orta e Maggiore: case distrutte, miliardi di danni Quattro ore di pioggia violentissima fra i laghi d'Orta e Maggiore: case distrutte, miliardi di danni La morte arriva con acqua e fango Nubifragio nel Novarese, due le vittime OMEGNA DAL NOSTRO INVIATO Quattro ore di pioggia: 2 morti e centinaia di miliardi di danni. E' stato un nubifragio di violenza inaudita, quello che si è abbattuto, domenica notte, nell'area fra il lago d'Orta ed il lago Maggiore. Una zona verdissima, intorno al monte Zucchero ed al Mottarone, che ha catalizzato una massa d'acca imponente. Colpiti soprattutto Omegna, Pettenasco, Gravellona Toce, Cannobio e Verbania. Sessanta famiglie hanno dovuto lasciare le proprie case, alcune lesionate molto seriamente. Responsabili dello scempio i torrenti, in dialetto «rial», che si sono ingrossati e che hanno cominciato a trascinare a valle sabbia e detriti, infine i massi di granito, dal peso di tonnellate. Hanno perso la vita una donna di 67 anni ad Omegna, sorpresa dalla violenza dell'acqua mentre si trovava nella cucina della sua casa, davanti alla televisione, ed un canoista tedesco che stava discendendo l'orrido di Sant'Anna, a Cannobio, insieme ad un amico. Epicentro della calamità l'abitato di Omegna che ha visto i quartieri orientali squassati dalla valanga di sassi e fango che scendeva dal Mottarone. La devastazione ha colpito le case, quasi tutte villette, intorno al rio Bertogna, al rio San Rocco, al rio Brughera e soprattutto l'incontenibile rio Inferno, con un nome drammaticamente ispirato dall'impetuosità delle acque. Adesso Omegna piange Giuseppina Crosetti in Oliva, bidella alle scuole medie, figura familiare a generazioni di studenti. La donna, al momento della piena, si trovava al piano terreno della sua casa a due piani, in via Cannello, una strada che si arrampica dal centro verso la montagna. Al piano superiore c'era invece il marito, Isidoro Oliva, 72 anni, alle spalle un passato di lavoro in Argentina. La donna non è riuscita a trovare scampo, bloccata da una lesione alle gambe che le ha impedito di guadagnare le scale. L'acqua, il fango, i sassi, sono entrati dalle finestre, sfondate. Il marito ha assistito impotente alla tragica scena ed il suo cuore non ha retto: i soccorritori l'hanno trovato a terra, in preda ad una violenta crisi cardiaca, e l'hanno trasportato all'ospedale di Borgosesia, dove c'è un'unità coronarica. Ad Omegna sono state sfiorate altre tragedie. Ha rischiato la vita persino il sindaco, Teresio Piazza: «Sono uscito da casa verso le 3, volevo controllare quanto stava accadendo. Il cielo era rischiarato dai fulmini, uno ogni tre secondi. In auto sono sceso verso il centro, temevo stesse per straripare il lago, invece sono stato investito da un mare d'acqua che scendeva dalla via Cavallotti, alle mie spalle. La vettura è stata sbattuta, quasi fosse stata un fuscello, contro il muro di un palazzo. Ho temuto di morire». In crisi è presto finito anche l'ospedale Madonna del Popolo, colpa dell'acqua che aveva messo fuori uso i gruppi elettrogeni. Infermieri e medici hanno fatto miracoli, alcuni pazienti sono stati trasferiti in elicottero. Poi, gradatamente la situazione è andata migliorando, ed i reparti hanno ripreso a pulsare. La sciagura va a colpire Una zona che sta attraversando un delicato momento economico. Regno del «casalingo» (qui hanno sede Alessi, Lagostina, Girmi, Bialetti), l'area di Omegna sta patendo la stasi del settore che segue la chiusura di una fonderia che dava lavoro ad un migliaio di persone. «Ora il nostro obiettivo è diventato il turismo - spiega l'assessore Rino Burba - ed ai gravissimi danni alle persone ed alle cose, bisogna anche aggiungere un danno d'immagine che pesa moltissimo in questo momento stagionale». L'altro morto a Cannobio. Il tedesco Joachim Weissburger, 35 anni, residente a Karlsruhe, che è stato ripescato ieri mattina dalle acque del lago Maggiore. Il turista si trovava domenica pomeriggio in canoa sul torrente Cannobino, insieme all'amico Gerald Wiedle. Sorpresi dalla prima piena, i due hanno cercato di arrampicarsi sulle rocce. Weissburger, dopo un po', ha perso l'appiglio ed è stato trascinato via dall'acqua. Quindici famiglie sono da ieri mattina senza casa anche a Pettenasco. Qui il torrente Pescone è uscito dagli argini e, dopo aver demolito due passerelle, ha semidistrutto un campeggio ed ha allagato alcuni insediamenti della zona industriale. Semidistrutta anche la villetta di un professionista di Novara, che era rimasto lì in villeggiatura sino a poche ore prima. Altri gravi danni a Baveno (strutture turistiche ed un centinaio di auto trascinate nel lago), a Gravellona Toce (soprattutto sulla statale verso Gozzano), persino intorno a Verbania. Nel pomeriggio di ieri sono cominciate, nella sala consiliare di Omegna, le prime riunioni operative. Il sottosegretario Barberi, il presidente della Regione Ghigo e il prefetto Balestra hanno ascoltato le dolorose relazioni dei sindaci. La prima iniziativa è stata la richiesta al governo per l'immediata dichiarazione di «stato di calamità nazionale». Poi è stata compilata la scaletta della priorità degli interventi con la viabilità al primo posto, così da consentire la massima celerità nei soccorsi e nella ripresa. Da domani nell'area colpita sarà impiegato anche un gruppo di militari: probabilmente ad Omegna, nell'area di via Mobili, dove il lavoro delle ruspe meccaniche risulta meno efficace, per le difficoltà di accesso. Fra i primi ad intervenire, già ieri mattina, i volontari della Croce Verde di Asti: sono arrivati verso mezzogiorno, avvolti nelle loro tute multicolori, ed hanno subito cominciato a spalare. Venti mesi fa l'alluvione aveva toccato loro, uccidendo e distruggendo proprio sotto le loro case. «Siamo stati i primi? Era un dovere: sappiamo che cosa vuole dire un fiume impazzito». Angelo Conti Una donna è stata investita e uccisa da acqua e sassi mentre si trovava in cucina e guardava la televisione Il marito in ospedale, è sotto choc Un giovane turista tedesco è annegato mentre percorreva in canoa un torrente Via dalle case sessanta famiglie Chiesto lo stato di calamità H Tre immagini del nubifragio che si è abbattuto nel Novarese. Sopra la casa dove è morta una donna di Omegna Un'imagine di Baveno, uno dei centri colpiti dall'alluvione