Piaceranno ai privati ma non ai gestori

Piaceranno ai privati ma non ai gestori Piaceranno ai privati ma non ai gestori I gestori di fondi comuni di investimento accolgono con freddezza il debutto dei Boc. E parlano dei nuovi arrivati come di titoli ad hoc solo per i risparmiatori privati. Sottolinea Francesco Volino Coppola, responsabile degli investimenti obbligazionari di Fondigest (gruppo Cariplo): «I nuovi titoli contribuiscono a differenziare l'offerta. E questo è un aspetto positivo. Ma gli importi delle emissioni non sono tali da suscitare un interesse da parte di fondi che gestiscono 2 mila miliardi e più». MENO DI CENTO MILIARDI In effetti, la maggior parte delle emissioni programmate fino a oggi dai Comuni italiani non supera i 100 miliardi di lire. In qualche caso è inferiore. «Anche le modalità di rimborso - continua Volino Coppola - mi sembrano rispondere alle esigenze di un risparmiatore privato. Per un fondo, non interessato come un privato ad assicurarsi una rendita periodica, il fatto che i Boc prevedano il rimborso del capitale nel corso della durata del titolo costituisce una complicazione in più». Ma c'è dell'altro. I professionisti del mercato mettono in discussione anche la convenienza economica dei Boc, almeno dal punto di vista di un fondo. Secondo i gestori, cioè, un punto percentuale in più di rendimento non è sufficiente a giustificare l'abbandono dei più tranquilli e liquidabili titoli di Stato a favore dei nuovi Buoni. «In assoluto - spiega Alberto Laurenzi, direttore di Gesticredit, la società di gestione del Credito Italiano -1' 1% in più di rendimento potrebbe anche andar bene. Per contro, con un Boc si rischia di immobilizzare il proprio capitale per 10 o 20 anni, dal momento che ancora non è chiaro quale sarà il grado di negoziabilità di questi titoli». SENZA MERCATO SECONDARIO Quel che i gestori lamentano, dunque, è l'attuale mancanza di un mercato secondario su cui rivendere all'occorrenza i buoni in portafoglio. Un mercato, cioè, come quello su cui vengono scambiati Btp e Cct. Certo, presentando i Boc partenopei, Antonio Bassolino ha tenuto a sottolineare la decisione di quotarli al Nyse, il New York stock exchange. Un'eccezione, poiché non esiste alcun obbligo in questo senso. La morale? «I Boc - risponde Laurenzi - prevedono garanzie, copertura del rischio e condizioni positive. Ma ci troviamo di fronte a un tipo di mercato adatto più che altro all'investitore privato. Anzi, oserei dire locale. Difficilmente, a mio modo di vedere, un risparmiatore di Bolzano sarà interessato all'acquisto dei Boc di Forlì...». con margini superiori al 20%, che fa di Mediaset una società con un buon flusso di cassa. Anche il paragone con gli analoghi gruppi europei sembra confortante: sulla base del peritale di 7 mila lire, Mediaset vale 17,5 volte l'utile '96 (stimato in 500 miliardi circa, ma Imi-Sigeco prevede un utile netto di 468 miliardi nel '96 con un fatturato di 3.088 miliardi) e 13,4 volte l'utile '97, in linea con i valori che il mercato attribuisce all'inglese Carlton ma inferiori a quelli di Bskyb (altro competitore inglese) e delle francesi Tfl e Canal-K CONTRO: BASSA CRESCITA In questi anni il tasso di crescita del giro d'affari è stato del 5-6% annuo. In futuro, come si legge nello stesso prospetto, il settore dovrà fare i conti con una riduzione degli ascolti intorno al 5%, in parte legata a Internet. Il potenziale di crescita del gruppo, insomma, appare moderato. Certo, il quadro cambierà con l'avvio dell'attività nella telefonia. «Ma replica il Financial Times - la concessione deve essere ancora conquistata». DUE INCOGNITE La Consob ha fatto dedicare tre paginette ai punti caldi. Che accadrà se Mediaset perderà una delle tre reti con la riforma prossima del sistema? Una risposta certa per ora e impossibile, anche se i vertici di Mediaset stanno studiando le strategie di risposta, concentrando gli sforzi sulle due reti rimanenti (Canale 5 e Italia 1). Adriano Galliani, uno degli amministratori di Mediaset, ha anticipato le previsioni del gruppo: in termini di utile operativo, la flessione potrebbe essere contenuta nel 2%, mentre l'impatto sarebbe di 30-50 miliardi sull'utile lordo e di circa 25 sull'utile netto. L'EFFETTO INCHIESTE La vera incognita riguarda il paragrafo «Procedimenti giudiziari e arbitrali». «La società - è scritto nel prospetto - non può escludere che sui corsi delle azioni Mediaset possano influire l'eventuale esito negativo dei procedimenti giudiziari in corso sul gruppo e su alcuni suoi amministratori». La Consob ha scelto la logica della piena trasparenza, in linea con il pensiero anglosassone: l'investitore dev'essere informato di tutto per poter scegliere in piena libertà. La Fininvest si è impegnata a fornire precise garanzie a vantaggio di Mediaset, impegnandosi a coprire le eventuali sopravvenienze passive della controllata derivanti dalle inchieste giudiziarie in corso. I CONTI DI UNA BLUE CHIP I quattrini raccolti da Mediaset serviranno ad abbattere i debiti (400 miliardi a fine maggio) e agli investimenti: il possibile esercizio delle opzioni sul 25% di Telecinco in Spagna e del 10% di Telepiù, oltre agli impegni nella gara per i telefonini. Al termine dell'operazione la Borsa disporrà di una matricola con una capitalizzazione di almeno 8 mila miliardi, tra le prime 10 società del listino, destinata a far parte sia del paniere del Mib-30 che dell'indice mondiale di Morgan Stanley. [u. b.] Quell'impianto si può «trasformare» Il signor Piero Julita di Torino chiede se sia possibile ottenere il distacco dall'impianto di riscaldamento centralizzato per l'installazione di singoli bruciatori a gas in ogni alloggio dello stabile, dal momento che lo stabile stesso risulta privo di canne fumarie. Ai sensi dell'art. 5 comma 9 del dpr n. 412 del 1993 gli edifici multipiano costituiti da più unità immobiliari devono essere dotati di appositi condotti di evacuazione dei prodotti di combustione con sbocco sopra il tetto dell'edificio alla quota prescritta dalle norme tecniche Uni 7129 in caso di trasformazione da impianto termico centralizzato a impianto individuale. Fatte salve diverse disposizioni, in particolare quelle contenute nei regolamenti edilizi locali, la citata disposizione può non essere applicata nei seguenti casi: — mera sostituzione di generatori di calore individuali — singole ristrutturazioni degli impianti termici già esistenti siti in stabili plurifamiliari, qualora nella versione iniziale non dispongano già di sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione con sbocco sopra il tetto dell'edificio. Legittimo installare il cancello automatico La lettrice Giovanna Revello di Calosso chiede se sia regolare l'installazione di un cancello automatico a un androne di proprietà altrui sul quale la medesima possiede diritto di passaggio pedonale e carraio. L'installazione del cancello automatico è legittima. L'art. 1064 comma 2 C.C. dispone che, se per l'esercizio della servitù è necessario il passaggio sul fondo servente e se il proprietario di questo decide di chiudere il fondo a norma dell'art. 841 C.C., al proprietario del fondo dominante deve essere consentito il passaggio stesso il quale deve essere libero (ossia deve essere garantito l'accesso mediante consegna delle chiavi), e comodo (ossia consentito senza intralci e senza necessità di preventiva domanda). Acqua piovana, tutti devono pagare i guasti La lettrice Vincenza Sinisi chiede se possa farsi rientrare nelle spese a carico dell'intero condominio il danno derivato alla propria abitazione in seguito alla rottura degli scarichi delle acque piovane. Chiede, inoltre, se possa sussistere un'eventuale responsabilità dell'amministratore per la mancanza della specifica copertura assicurativa. Il condominio è responsabile del danno sofferto da un singolo condomino se la rottura del bene comune (scarico) è avvenuta in seguito a una cattiva manutenzione. Infatti il condominio ha in custodia i beni comuni ed è tenuto a mantenerli e conservarli in modo tale da evitare danni ai condomini. In merito al secondo quesito non sembra sussistere la responsabilità dell'amministratore, ad eccezione del caso in cui l'assunzione di quella specifica copertura assicurativa non fosse stata deliberata dai condomini. Per le due auto un carro ponte Il lettore Giovanni Pinna di Casavatore chiede se sia possibile installare un carro-ponte nel proprio box-garage per poter ricoverare la seconda autovettura. Ai sensi dell'art. 832 C.C. il proprietario ha diritto di godere e disporre della cosa in modo pieno ed esclusivo entro i limiti e l'osservanza degli obblighi stabiliti dall'ordinamento giuridico. La norma permette, quindi, al proprietario di utilizzare la cosa in modo pieno ed esclusivo, salvo naturalmente il rispetto di eventuali limiti posti in essere dal regolamento condominiale. Ovviamente, il lettore dovrà pure osservare le norme urbanistiche e il regolamento edilizio locale. Vendita dell'immobile quali sono i diritti La lettrice Anna Bianco di Torino chiede chiarimenti sulla vendita di un immobile. In particolare: se sia esatto il conteggio per l'Invim; come possa provare, in caso di necessità, l'avvenuto pagamento dell'imposta; se la procedura usata dal notaio sia corretta; infine, se abbia diritto ad avere una copia dell'atto di vendita. In merito al primo quesito non è possibile rispondere dal momento che non è specificato il valore dichiarato in successione. E' possibile provare l'avvenuto pagamento e la sua entità con una copia della dichiarazione Invim. E' corretta la procedura usata dal notaio; infine, ciascun interessato ha diritto ad avere una copia dell'atto di vendita. li patto in deroga non può essere verbale Il lettore Antonio Delfino di Torino chiede chiarimenti sulla forma con cui debba essere stipulato il contratto «patti in deroga». Chiede, inoltre, se l'assemblea condominiale possa essere indetta - in la e 2a convocazione - nello stesso giorno. I «patti in deroga» non possono essere stipulati dalle parti verbalmente dal momento che si pongono in deroga alle norme della legge n. 392 del 1978. E' pertanto indispensabile rivolgersi alle organizzazioni dei proprietari e dei conduttori per avere la necessaria assistenza prevista dalla legge. Per assicurare il rispetto dell'art. 1136 comma 3 C.C., l'assemblea in seconda convocazione deve essere tenuta in altro giorno successivo al primo. La violazione di tale precetto comporta l'annullabilità della deliberazione. Deposito cauzionale e spese per l'acqua II lettore Igino Bonetti di Milano chiede quale sia l'interesse legale sul deposito cauzionale per un appartamento in affitto. Inoltre chiede se sia corretto che l'amministratore gli imponga il pagamento dell'acqua per tre locali di sua proprietà, quando uno solo di essi ne è provvisto. Ai sensi dell'art. 11 della legge n. 392 del 1978 il deposito cauzionale non può essere superiore a tre mensilità del canone. Esso è produttivo di interessi legali che devono essere corrisposti al conduttore alla fine di ogni anno, li interessi legali ammontano al 10% all'anno. In merito al secondo quesito, per dare una risposta corretta, occorre conoscere il regolamento condominiale in base al quale l'amministratore ha deciso di ripartire le spese. La gestione del locale e il regolamento Il signor Giovanni Zaffirio pone quesiti circa la gestione di un locale in un centro commerciale. Ai quesiti posti è possibile rispondere solo dopo aver preso visione del regolamento condominiale e dell'eventuale regolamento del centro commerciale. Potrà, pertanto, inviare tale documentazione. A cura di ELENA BAIO (Coordinamento legali Confedilizia)