Il Sole ora è un sorvegliato speciale di Piero Bianucci

Il Sole ora è un sorvegliato speciale Il Sole ora è un sorvegliato speciale Alle isole Canarie il miglior telescopio solare sommati alle eccezionali condizioni climatiche del cielo di Izana, località a oltre duemila metri di quota, garantiranno immagini del Sole di straordinaria nitidezza, che integreranno quelle riprese dal satellite «Soho» messo in orbita pochi mesi fa dall'Agenzia spaziale europea. L'Italia ha avuto la responsabilità della cupola e dello strumento più importante a valle del telescopio: un filtro monocromatico che può selezionare una stretta finestra dello spettro solare dall'ultravioletto al profondo rosso (cioè a lunghezze d'onda comprese tra Inaugurato anche il nuovo supertelescopio italiano «Galileo», dotato di ottica «intelligente» 1600 e 6800 Angstrom). Questo apparecchio, che in pratica può essere «sintonizzato» su qualsiasi lunghezza d'onda della luce visibile così come una radio può essere sintonizzata su innumerevoli emittenti, è stato messo a punto all'Osservatorio di Arcetri per fornire informazioni sull'atmosfera solare a vari livelli di profondità nella cromosfera e nella sottostante fotosfera. Altri strumenti determineranno intensità e direzione dei campi magnetici, faranno misure di polarizzazione e compiranno analisi spettrali. Un oggetto di studio privilegia¬ to saranno le macchie solari, la cui attività è forse in rapporto con le variazioni climatiche del nostro pianeta. Il Sole è senza dubbio il corpo celeste più importante per l'uomo: è naturale, quindi, che in questi anni molti sforzi siano stati fatti per comprendere meglio i meccanismi termonucleari con cui la nostra stella produce la sua energia e come «soffia» nello spazio intorno a noi il suo «vento» di particelle atomiche. L'ultima notizia però riguarda la regione della Via Lattea nella quale il Sole si muove con la Terra e gli altri pianeti al seguito: un gruppo di astrofisici dell'Università di Chicago ha scoperto che stiamo dirigendoci verso una nube di gas e polveri interstellari un milione di volte più densa rispetto alla zona dove ora viaggiamo insieme con il Sole: ne potrebbero derivare un aumento del bombardamento di raggi cosmici ed effetti sul clima e sull'atmosfera. Per fortuna - bisogna aggiungere - il Sole entrerà nella parte più densa della nube interstellare soltanto tra 50 mila anni: pochissimi sulla scala dei tempi cosmici, ma moltissimi sulla scala dei tempi storici. Veniamo al telescopio «Galileo». Dopo annose traversie, il progetto è decollato nel 1988 sotto la direzione di Cesare Barbieri, dell'Osservatorio di Padova. La scelta dell'isola di La Palma, la più selvaggia delle Canarie, a quota 2400, in località Roque de los Muchachos, risponde all'esigenza di avere un cielo buio (cioè privo di luci parassite artificiali), un gran numero di notti serene e un'atmosfera poco turbolenta. Non a caso Roque de los Muchachos è già da tempo la capitale dell'astronomia europea per il cielo boreale (per quello australe la capitale è La Siila, nelle Alide, dove sorge l'Eso, European Sothern Observatory). Quassù, in mezzo all'oceano Atlantico, sull'orlo della caldera di un vulcano spento, sono già concentrati numerosi telescopi inglesi, spagnoli, francesi, svedesi, norvegesi. Setti, dell'Università di Bologna, presiede il comitato intemazionale che coordina il tutto. «Galileo» è molto simile all'Ntt, «New Technology Telescope» realizzato 10 anni fa all'Eso. Lo specchio principale è sottile e deformabile: un computer pilota dei pistoni che con la loro pressione ne regolano la curvatura, compensando le distorsioni dovute alla gravità. Un altro sistema computerizzato corregge in tempo reale le distorsioni dovuto alla turbolenza dell'aria (per questo si parla di ottica attiva e adattiva). Lo specchio di 3,6 metri, che sarebbe stato molto competitivo negli Anni 80, oggi è surclassato da telescopi come il Keck americano, da 10 metri e il Subaru giapponese, da 8 metri, mentre all'Eso sono in costruzione 4 telescopi da 8,2 metri che lavorando insieme equivarranno a uno strumento da 16 metri. Nonostante ciò, l'avanzatissima tecnologia e i sensori elettronici Ccd fanno di «Galileo» un telescopio di assoluta avanguardia. Non c'è aspetto dell'astronomia di frontiera che sia escluso dalle sue possibilità di ricerca: nove e supernove, eventuali sistemi planetari di altri Soli, nascita e morte delle stelle, galassie, quasar, struttura dell'universo a grande scala, cosmologia. All'Italia toccherà l'80 per cento del tempo di osservazione, il 20 per cento andrà agli astronomi spagnoli che ci ospitano sotto il loro purissimo cielo. Piero Bianucci

Persone citate: Cesare Barbieri, European Sothern Observatory, Roque, Soho

Luoghi citati: Italia, Padova, Roque De Los Muchachos