Si scava l'ultimo mistero di Srebrenica di Foto Reuter

L'Onu cerca una fossa con 3 mila corpi. L'Aia: nessun salvacondotto a Karadzic BOSNIA L'Onu cerca una fossa con 3 mila corpi. L'Aia: nessun salvacondotto a Karadzic Si scava l'ultimo mistero di Srebrenica L'Ifor: non abbiamo cercato di catturareMladic SARAJEVO. Equipaggiato con strumenti per recintare e scavare - tra cui un'enorme scavatrice di sette tonnellate - un gruppo di esperti delle Nazioni Unite, incaricato di indagare sui crimini di guerra in Bosnia, è arrivato ieri mattina a Cerska, località a 30 km da Srebrenica, dove si pensa che una fossa comune custodisca i resti di migliaia di musulmani ineimi uccisi dalle milizie serbo-bosniache un anno fa. Cerska è stata recintata e gli scavi sono cominciati nel pomeriggio, sotto l'occhio dei soldati dell'Ifor (la Forza di pace multinazionale della Nato in Bosnia) che assicureranno la scorta agli esperti dell'Onu. Ma di notte il luogo rimarrà incustodito. Secondo i dati delle organizzazioni internazionali, 3 mila abitanti di Srebrenica, una delle sei aree dichiarate a suo tempo «protette» dall'Onu, sono stati trucidati dai serbi durante la fuga dalla cittadina conquistata un anno fa, e altri 5 mila risultano dispersi, ma si teme che anch'essi siano morti. L'esistenza di fosse comuni nella zona è stata denunciata dai sopravvissuti e rilevata nel settembre scorso dalle foto di satelliti americani. «Dovremo lavorare per parecchi.giorni. Procederemo meticolosamente» ha dichiarato John Erns, un patologo americano che guida il gruppo degli scavatori. Il giorno dopo il drammatico confronto fra militari america¬ ni e serbo-bosniaci di fronte al rifugio di Mladic, il generale statunitense William Carter, capo di stato maggiore dell'Ifor, ha ribadito che l'intervento delle forze di pace non era finalizzato alla cattura del comandante dei serbo-bosniaci. A provocare lo show-down, ha spiegato ieri l'alto ufficiale, erano state le minacce degli ufficiali serbo-bosniaci di sparare agli elicotteri Usa che venerdì avevano sorvolato Han Pijesak per veri¬ ficare le notizie sulla presenza di mezzi militari pesanti (vietati dagli accordi di pace di Dayton) nella zona. Carter ha anche riferito che venerdì sera il comandante dell'Ifor, ammiraglio Leighton Smith, aveva telefonato al presidente della Serbia Slobodan Milosevic e gli aveva chiesto di fare pressioni sui collaboratori di Mladic per mettere fine al confronto. Dall'Aia, dove Mladic è accusato per crimini contro l'umanità assieme a molti altri, il tribunale dell'Onu ha escluso di dare un salvacondotto al presidente serbo-bosniaco Radovan Karadzic per consentirgli di presentarsi a piede libero in aula. Lo ha fatto sapere il presidente del Tribunale penale internazionale per i crimini di guerra nell'ex Jugoslavia, l'italiano Antonio Cassese. Venerdì erano arrivati all'Aia due avvocati difensori (americani) di Karadzic, affermando che questi sarebbe pronto a presentarsi al Tpi a condizione di non essere arrestato. [Ansa-Agi] Un soldato americano dell'Ifor parla ai civili serbi a Han Pijesak [foto reuter]

Luoghi citati: Bosnia, Dayton, Jugoslavia, L'aia, Sarajevo, Serbia, Usa