«Massimo, non hai capito» di Antonella RampinoGiuseppe Caldarola

«Massimo, non hai capito» «Massimo, non hai capito» Caldarola, direttore dell'Unità «Nessuno manipola il suo pensiero» : S-AwSSvlv':-: : INFORMAZIONE E POTERE GROMA IUSEPPE Caldarola, direttore dell'Unità, commenta: «D'Alema di certo esagera». Già. Ma D'Alema, di fatto, è il suo editore di riferimento. «Guardi, la polemica di D'Alema è assolutamente fuori luogo. I problemi di cui lui parla non esistono. Nessuno ha manipolato il suo pensiero. In nessun giornale italiano». Non vorrà sostenere che D'Alema non sa leggere i giornali. «E' cambiata l'atmosfera nei suoi confronti. Non è più ostile come prima. La sua idea che la stampa tutta sia contro di lui fa a cazzotti con la verità. Il punto è che D'Alema è meglio come politico che non come direttore di giornale». Insomma, da un giornalista mancato, un editore di riferimento sbagliato, secondo lei? «No. L'errore di D'Alema è politico. Lui vuole polemizzare con i co¬ siddetti poteri forti, e lo fa attraverso i giornali. Che invece non c'entrano nulla. Se un politico vuol fare una battaglia, non usa i giornali. Peraltro, al recente convegno cui ha partecipato Cesare Romiti c'era un alleato di D'Alema, Giuliano Amato, che sui poteri forti ha una posizione ben diversa da quella di D'Alema. Ecco, sarebbe meglio se il segretario del pds polemizzasse direttamente con loro, senza usare i giornali come schermo». Un signore, Turi Vasile, ha mandato una lettera a Montanelli. Dice che l'Unità è giornale conservatore. «Questo lettore dice sciocchezze. Non si possono raccontare i giornali come espressione di classi sociali. L'Unità è un giornale di sinistra. Ed è un giornale vero. Qualche volta può anche sbagbare». Antonella Rampino Giuseppe Caldarola direttore dell'Unità