Rai Casavola in dirittura d'arrivo di Maria Grazia Bruzzone

Accordo tra Violante e Mancino sul presidente e sul Cda. Anche Berlusconi non sarebbe «scontento» Accordo tra Violante e Mancino sul presidente e sul Cda. Anche Berlusconi non sarebbe «scontento» Rai, Casavola in dirittura d'arrivo EMinoli è ilfavorito per la poltrona di direttore ROMA. Fumata grigia per il cda Rai. A tarda sera la lista è pronta. Violante e Mancino starebbero pensando di divulgarla, ma all'ultimo momento accade un imprevisto. Un paio dei consiglieri designati sono irreperibili. I telefoni di palazzo Giustiniani cercano invano fino alle novo di rintracciarli. E lo stesso presidente in pectore chiede tempo per pensarci. Così i due presidenti delle Camere decidono di riaggionarsi. Nella rosa finale figurerebbero il costituzionalista Francesco Casavola, ex presidente della Consulta, cattolico molto vicino al Capo dello Stato, candidato alla successione di Letizia Moratti. L'ex manager, ex fondatrice deH'«Alleanza per il Buongoverno», oggi editrice, Federica Olivares. Il consigliere Stet Ruggero Bosco. L'editore Vito Laterza e lo scrittore Raffaele Crovi, già responsabile della Cultura di Mino Martinazzoli, ora vicino a Buttigliene. Un cda poco schierato, ma poco manageriale e non giovanissimo. La discussione fra Violante e Mancino ha toni cordiali. Il primo argomento affrontato è quello del presidente. I due parlano a lungo della possibilità di designare un giornalista o uno scrittore. Di manager, neanche a parlarne. Paolo Baratta è scomparso. Gianfranco Dioguardi pare non sia mai entrato tra i papabili. E svariati altri interpellati, davanti alla prospettiva di guadagnare 150 milioni lordi l'anno, pare si siano tirati indietro. Evidentemente, la Rai non vale la candela, e pare impossibile che nessun politico nei mesi scorsi abbia pensato a segnalare il problema e a proporre un provvedimento ad hoc. Insomma, anche l'ipotetico giornalista (non si sa se fosse il direttore dell'Ansa Alfredo Roma, candidato della sinistra) non ci starebbe a guadagnare così poco. E per un po' si vagheggia di intellettuali e scrittori, più di sinistra che cattolici. «Almeno sono abituati ai bassi redditi, e potrebbero continuare a scrivere». Ma il nome di Casavola incom- be. Troppo alto è il suo sponsor. A dire il vero, era già quasi sicura la sua designazione a Garante dell'editoria al posto del professor Santaniello. Un cattolico Garante e uno della sinistra presidente, pare fosse l'accordo. Anche Berlusconi avrebbe tirato un sospiro di sollievo perché l'alternativa a Casavola, come sceriffo dell'etere e della carta stampata, è il giurista catto-disinistra Roberto Zaccaria. Si parla anche degli altri. La Marcegaglia ha rinunciato. Di Liliana Cavani non si sente più parlare. Francesca Archibugi appare e scompare. Aleggiano i nomi di Carmine Donzelli, ex einaudiano, editore tra i più vivaci a sinistra. Appare invece fortissimo, per un po', il nome di Massimo Fichera, già direttore della Rete 2 nella Rai appena riformata, un socialista «buono» cacciato dall'avvento di Craxi. Finito all'estero, a dirigere il canale europeo Euronews, è l'unico manager su piazza. Potrebbe essere anche presidente, sarebbe un segnale. Ma alla fine Casavola cambia casella. Chiede solo tempo per riflettere. In quel caso, si dice che il direttore generale spetterebbe alla sinistra. Ma Fichera sarebbe escluso per l'età, avendo superato il tetto Iri dei 65 anni. Alessandro Ovi perché in quota Prodi. (Sarebbe andato bene, in alternativa a Franco Iseppi, con un presidente socialista). E allora si vocifera di un tandem Casavola-Giovanni Minoli o Casavola-Roma. Sempre che l'anziano ex presidente della Consulta non preferisca la più tranquilla poltrona di Garante, facendo saltare la usta. Maria Grazia Bruzzone Nella rosa finale figurerebbero Federica Olivares, Ruggero Bosco Vito Laterza e Raffaele Crovi Il presidente della Camera Luciano Violante (a sinistra) e quello del Senato Nicola Mancino (qui accanto): a loro il compito non facile di nominare oggi i vertici della Rai

Luoghi citati: Roma