Che capolavoro la ricotta mantecata

LE PAGELLE DI EDOARDO RASPELLI. «Ho provato per voi l'Altra Bottiglia di Viterbo e il Jolly Ambassador's di Napoli» LE PAGELLE DI EDOARDO RASPELLI. «Ho provato per voi l'Altra Bottiglia di Viterbo e il Jolly Ambassador's di Napoli» Che capolavoro la ricotta mantecata Sporca, piccola camera dove niente funziona IL RISTORANTE L ALBERGO ON state a cercare le palme dell'insegna. Non pensate a un grande vialone nel verde che abbia dato il nome al ristorante di questa settimana. Varrà la pena venirci : sarà di altissimo livello la cucina, straordinaria la cantina, ma palme e palmizi non c'entrano nulla. C'entrano, invece, la storia, i costumi e gli usi perché nel cuore antichissimo di Civita Castellana, proprio in questa stretta via piena di fascino che oggi vede i panni stesi e i richiami delle mamme, già nell'antichità si faceva festa, appunto, con le palme della cristianità. Oggi, quindi, qui ci venite per il rito profumato dell'«infiorata», ma anche, per mia delle migliori cucine d'Italia che può solo diventare ancora più grande Parcheggiate cento metri da qua e fate quei pochi passi che vi faranno arrivare davanti a questo bel palazzo medioevale. Sotto, a grande profondità, in quella che era una tomba falisca (i predecessori degli Etruschi) andate a dare un'occhiata, per prima cosa, alla straordinaria cantina di questa Altra Bottiglia. Ma è tutto grazioso, caldo, intimo, bello, piacevolmente elegante, di tono ma senza strafare: quello che solo dieci anni fa era un buchettino di cucina un poco velleitaria, oggi è un ampio, comodo locale i cui fornelli uniscono struttura, professionalità, mestiere, sapidità, equilibrio, bontà. Sotto un bel soffitto di volte a vela alle cui basi spiccano ancora alcuni secolari capitelli, mangerete in due belle sale dai tavoli ben distanti gli imi dagli altri. Pavimento di tono dai grossi rettangoli rosso mattone, bei tappeti, sediotte di legno in stile, tovaglie e copri macchia bellissimi ricamati all'uncinetto e lunghi fino ai piedi, posate argentate e, di qua e di là, qualche ninnolo: spuntano vecchie fotografie di famiglia e del paese, ricordano la Civita Castellana di un tempo. E andatevi anche a lavare le mani: guardate con quanto nitore, con quanto amore si prepara anche un angolo semplice come una toilette, con graziosi fiori freschi e, vezzo gentile e appropriato, un graziosissimo contenitore per la carta... Nel locale, di qua e di là, piante verdi messe in bell'ordine e poi tendine ricamate, posate argentate: insomma, non un posto galeotto ma di grande calore. Qui trovate due ristoratori con tanto, tanto amore per il proprio lavoro: la carta dei vini rispecchia nella sua ricchezza, nella sua completezza, nella sua opulenza, l'entusiasmo di Ermanno Romano per grandi nomi, grandi ricercatezze, anche nei distillati. Ai fornelli, la giovane moglie, Sandra, arriva al degno coronamento gastronomico di molti anni iniziali pieni di professionali sacrifici: sanno solo loro due quante volte sono partiti alle 4 del mattino, alla fine del lavoro, dalla loro cittadina, per andare da Guido a Costigliole d'Asti a imparare, per poi tornare a casa la mattina dopo, all'alba, per essere pronti di nuovo al lavoro... Ma oggi i piatti che si mangiano all'Altra Bottiglia sono personali, succulenti, ghiotti, interessanti, intelligenti. Dal menu, che riporta la data del giorno, io ho scelto i calamari con fagioli cannellini cozze e basibco, il baccalà con patate e cipolle, quello, straordinario, con ceci e rosmarino, la cucchiaiata di «stanato» di trippa. Due i miei assaggi di primi piatti: i tagliolini con guanciale, carciofi e pecorino romano e la zuppa di ceci e rosmarino: piatti eleganti, ma anche di grande, sobria succulenza. Al secondo, l'anatra con cipolla e il profumo di cannella è altrettanto interessante. Non dimenticate di assaggiare il carrello dei formaggi: il gorgonzola e il taleggio che si fa arrivare Ermanno Romano sono assolutamente straordinari (in provincia di Viterbo, a 60 chilometri da Roma!). Al dolce, piccola pasticceria buona (ma da migliorare), gelato alla crema magistrale e ricotta mantecata con arance candite da andar giù di testa. Spesa media di 90-100.000 lire per mangiare in un ristorante di alto livello che farà ancora tanta strada. Ultimaprova: 10 giugno 1996 LO slogan lo leggete in due lingue, italiano e inglese, nel dépliant con l'illustrazione di tutti gli alberghi della catena: «La grande ospitalità italiana». Se avessero detto «grossa» avrebbero detto la verità perché, tra i tanti, anche questo di Napoli è uno dei più ampi alberghi d'Italia, con le sue 250 camere e i suoi 500 letti... Ma che l'ospitalità sia anche «grande», beh... basta intenderci. Non è colpa loro, ma se volete mettere al riparo la macchina, il garage (35.000 lire al giorno) è proprio attaccato, giusto come vi avevano detto, tranquillizzandovi: già, ma uscirvi (e, soprattutto, entrarvi) è una cosa da pazzi. La manovra è tanto problematica che all'entrata gli addetti esamineranno l'auto in lungo e in largo per vedere in che condizioni è. Una volta parcheggiato, potrete toccare con mano le altre bugie del pieghevole come quando dice che potrete «ritrovare il calore e l'accoglienza da sempre denominatori della grande ospitalità italiana». Beh, insomma, i denominatori... l'aritmetica... non la conosco... ma come volete che siano calorosi, in questa hall che sembra un campo di calcio? Come volete che siano puntuali nei piccoli (piccoli?) servizi? A me un fax è stato spedito da Ancona a Napoli alle 17,30 del 25 aprile: me l'hanno dato solo alle 19,05 quando sono sceso dalla camera (e solo perché l'ho chiesto espressamente). Chiedo una piantina di Napoli e mi danno un'inutile fotocopia. Chiedo la sveglia alle 7,30 e mi chiamano alle 7. Mi porteranno in camera i giornali prenotati la sera prima e l'addetto mi chiederà, subito, fermo intmobile davanti alla porta: «Me li paga subito o li paga poi, giù?». Già, la camera, la mia 2421, al 24° piano, a dominare splendidamente Napoli. Mi ci ha portato un cortese facchino: l'ascensore è di enorme velocità. Vi avrà messo di buon umore la scritta: «I non fumatori ringraziano i signori fumatori se si asterranno dall'accendere mia cosa da fumo in questo ascensore nei prossimi 70 secondi». La contentezza finisce appena entrato in questo loculo, in questa singola da 245.000 lire a notte (mentre non vi faranno pagare le annunciate ulteriori 30.000 di prima colazione). Nell'ingressino, sulla vostra si- nistra, il muro è tappezzato (come tutto) in corda blu: c'è una macchia larga 60 centimetri che dal soffitto arriva fino al pavimento. La porta e l'antiporta grigie e gli stipiti sono scrostati, il bagnetto è cieco e senza aerazione, il lettino è minuscolo. Sul comodino ci sono, mezzo cancellati, i tasti con i comandi della radio; quando sarete riusciti a leggerli, scoprirete che non funziona. Nel frigobar (occhio: la mezza minerale costa 5500 lue), mancano cucchiaini e tappini, l'etichetta della bottiglia è sporca, l'apribottiglie è arrugginito. In compenso c'è il telecomando e il televideo. Attaccatevi alla tv. Qui, evidentemente, ce l'hanno con Berlusconi perché i tasti del 4 e del 5 non funzionano. Beh, affacciatevi su questa città d'incanto: il davanzale è scrostato, gli stipiti dei doppi vetri sono lerci. Hai bisogno di far lavare la tua biancheria? Alle 8,30 0 telefono numero 8 (servizio lavanderia) non risponde, il numero 2 (cameriera al pia- no) invece, pure. Alle 8,40, telefonando al 6 (il ricevimento), finalmente ti senti rispondere: «Le mando subito la cameriera». Arriverà mezz'ora dopo. Riempitevi gli occhi: salite al 30" piano, alla grande sala, dove fare la prima colazione. Ai vostri piedi Palazzo Reale, il Maschio Angioino... tra i vostri piedi un via vai incessante di camerierine gentili e guizzanti tra i pochi interstizi del mare di tavoli. Il bacon è gelato, ma il prosciutto cotto è buono, gli yogurth sono messi sul letto di ghiaccio, il latte è fresco... Il resto, purtroppo, ha l'intimità di una stazione ferroviaria. Del caffè il ghiottone Giancarlo Milani, ex tecnico Rai e gastronomo appassionato, direbbe che sembra «l'acqua del còde» (l'acqua del coltello): hi campagna, per affilare la falce, il contadino portava sul fianco sinistro una guaina piena di acqua dove infilava ogni tanto il coltello per «limare» la falce. Quest'acqua, a furia di tagliare, diventava scura... Ultimaprova: 27 e 28 aprile 1996 All'ottima cucina è abbinata una carta dei vini di grande ricchezza anche nei distillati L'ospitalità e il calore promessi in un dépliant finiscono in una hall che pare uno stadio RISTORANTE ALTRA BOTTIGLIA INDIRIZZO Civita Castellana [Viterbo] via delle Palme 18 TE1EFONO (0761)517.403 CHIUSURA mercoledì - aperto solo la sera (domenica e festivi anche a mezzogiorno) FERIE da line luglio a metà agosto CARTE DI CREDITO American Express, Bankamericard Visa, Cariasi, Diners VOTO 155/20 FASCIA DI PREZZO A HOTEL JOLLY HOTEL AMBASSADOR'S INDIRIZZO Napoli, via Medino 70 TELEFONO (081] 416.000 FAX (081)551.80.10 CATEGORIA SOTTO I 10/20 DA PESSIMI A MFDIOCRI DA IO A 12/20 DA SUFFICIENTE A DISCRETO DA 13 A 14/20 BUONO, CURATO E ORIGINALE DA ISA 10/20 GRANDE CUCINA. OTTIMI VINI DA 17 A 20/20 SUPER, INDIMENTICABILE PREZZI SINGOLA 205.000 DOPPIA 245.000 PICCOLA COLAZIONE COMPRESA

Persone citate: Berlusconi, Ermanno Romano, Giancarlo Milani, Palme