Gerusalemme il babau travestito da first lady

Accuse e pettegolezzi: la moglie del premier è adatta al suo ruolo? SARAH NETANYAHU Accuse e pettegolezzi: la moglie del premier è adatta al suo ruolo? Gerusalemme, il babau travestite dia first lady Lffl TEL AVIV m ESORDIO di Sarah Netanyahu, la trentottenne moglie del nuovo premier, ha lasciato tutti stupefatti in Israele. Il seguito e andato ancora peggio, tanto che non si parla d'altro. «Chi sei tu, Sarah?» chiedono i maggiori giornali con titoli a nove colonne, mentre la televisione la intervista e manda continuamente in onda le immagini come a vivisezionare il personaggio, pallido, belloccio, compito, non imbarazzato ma certo riservato. L'esordio, dunque, è avvenuto all'indomani della vittoria di Btbi a Binianey Huma, la grande hall dove il Likud ha festeggiato: tutti i maggiorenti del partito in prima fila, tutti accanto al nuovo primo ministro quelli che potevano vantare qualche merito nella vittoria. E Sarah, che oggi si sa aver discusso e suscitato svariate perplessità nello staff del nuovo capo d'Israele, è apparsa accanto a lui come lui membro eletto del nuovo Parlamento anzi, avvinta, abbracciata tutto il tempo a suo marito, è rimasta seduta accanto a lui chiacchierando a bassa voce in ogni momento, vestita in bianco e blu come Jackie Kennedy. Poi, è slato tutto un continuo di pubbliche apparizioni, con i due piccoli Yair e Avner, biondi e fotogenici, esposti alle telecamere. Sì, la famiglia Netanyahu, nel suo evidente stile americano, ha inaugurato una prassi del tutto sconosciuta al pubblico d'Israele: l'uso politico della famiglia, che invece è pane quotidiano in America. Soltanto che il rodaggio è difficile, e sembra che Sarah, la prima moglie di un premier che esca dalla privacy (di Sonia Peres non si hanno praticamente immagini né notizie, e Leah Rabin è uscita allo scoperto solo dopo l'assassinio del marito) non solo non sia all'altezza del compito, ma addirittura rischi di tra- sformare la sua scelta in un terribile boomerang. Già in queste prime settimane di Sarah vengono alla luce soltanto storie poco simpatiche. Le più note sono quelle riferite dalle ormai due baby sitter che raccontano vicende orribili di tirchieria e di nevrosi ossessive all'interno delle mura di casa Netanyahu. Tania Show, la bambinaia che è stata messa alla porta da Sarah e privata persino dei suoi vestiti, ha raccontato che ai bambini era proibito giocare sul pavimento, che i loro abiti venivano sterilizzati, che dovevano ossessivamente lavarsi le mani, che la corda del bucato veniva lavata ogni volta che vi si stendevano i panni, che agli amici di Yair veniva proibito di entrare in casa a giocai e perché erano «sporchi». Ma non solo: alla ragazza era proibito mangiare lo stesso cibo dei padroni di casa, e la nutrizione era ridotta fino alla fame, tanto che la baby sitter aveva dovuto una volta telefonare al padre perché le portasse del cibo. Le ore lavorative andavano dall'alba a mezzanotte, senza riposo. Si comincia ora a ripetere in giro che Sarah chiede sconti ovunque compri qualcosa; che ima volta ha fatto aspettare un autista di taxi per sette ore consecutive senza dirgli una parola mentre lei si faceva fotografare; che alla madre di un compagno di asilo che aveva dato un paio di spintoni al suo piccolo ha detto: «Se non lo fai smettere, faccio buttare tuo figlio fuori dalla scuola». I racconti della seconda baby sitter sono analoghi a quelli della prima, e ambedue, oltre all'avarizia e all'acuta nevrosi della padrona di casa, denunciano un sostanziale distacco dalla vita dei figli. E' mai possìbile che Sarah Ben Artzy Netanyahu sia proprio questo mostro? Sarà vero, per esempio, che quando le si è rotto il bicchiere degli spazzolini da denti ha chiamato il restauratore del Museo d'Israele che non credeva alle sue orecchie, e gli ha chiesto di accomodarlo e di farle poi uno sconto sui 50 shekel (25 mila lire) che chiedeva? Ancora è difficile saperlo. Certo finora l'esposizione scelta dai Netanyahu puntando sull'immagine della famiglia giovane ed imita dopo il famoso tradimento che Sarah sopportò in pubblico (come Hillary Clinton) senza batter ciglio, non ha dato buoni frutti: in parte perché Israele è un Paese puritano e sostanzialmente fobico rispetto al costume mediatico di stampo americano; in parte perché l'egualitarismo che lo domina non tollera i divi, e tanto meno i privilegi, come quello che per esempio ora si configura all'orizzonte quando Netanyahu, martedì prossimo, porterà in America, da Clinton, tutta quanta la famiglia, compresi i bambini. Eppure Sarah prima appariva così affidabile e quieta, col suo passato in una famiglia religiosa e con- servatrice e tuttavia molto amica di Ben Gurion, il quale amava i suoi tre fratelli, intellettualmente superdotati. II più grande, Mataniah, è un grande maestro di Bibbia; il secondo, Hagai, è uno dei fondatori di Beth El, un insediamento fra i più antichi, pur senza essere un fanatico; il terzo, Amatziah, è un ex pilota, e oggi un genio dei computer. Sarah, dopo un primo matrimonio giovanile durato sette anni, incontrò durante il suo lavoro di hostess all'aeroporto di Amsterdam il bel Bibi, e sembra che fu lei a riuscire a farsi mettere sullo stesso aereo su cui viaggiava l'uomo dei suoi sogni. Nel '91 si sposarono con grande riserbo (per lui era il terzo matrimonio) nella casa dei suoi genitori a Gerusalemme, e da allora è apparsa sempre gentile, grigia, sorridente, e poi un po' malinconica per il tradimento finito sui giornali. Ma senza esagerare. La gente la trovava simpatica e carina, e lì probabilmente è cascato l'asino propagandistico: non si è valutato abbastanza il suo retroterra, la sua capacità di tenuta, di reggere all'attacco concentrico della stampa. Si è fidato troppo del suo bell'aspetto e della sua naturale gentilezza Per fare la first lady devi essere almeno un po' simile all'inventrice del genere, Eleonora Roosevelt; e Sarah, anche se ha appena preso una laurea in psicologia, non sembra esserlo. Si dice in particolare che non ami affatto le donne, e che ne parli sempre come di nemiche o di stupide. Che si sia opposta all'ascesa di Limor Livnat, l'unico ministro donna nel nuovo governo. Una delle baby sitter racconta, chissà se è vero, che accompagnando le parole con dei gesti delle mani Sarah usava dirle: «Io sono quassù e tu laggiù». Si può immaginare qualcosa di peggio? Fiamma Nirenstein Due baby sitter rivelano vicende di tirchieria e di nevrosi: i bambini non possono giocare sul pavimento, i loro amici entrare in casa, sono «sporchi» Non piace il suo protagonismo stile Hillary, il suo modo di esibire se stessa e i figli davanti a fotografi e telecamere Nella foto piccola, a sinistra un pubblico bacio tra il leader del Likud e la moglie. Netanyahu rivelò agli israeliani di avere tradito Sarah, lei sopportò in silenzio, come Hillary Clinton I primo ministro Benyamin Netanyahu con la moglie Sarah e il figlio Yair