Le truppe Nato bloccano il fortino di Mladic

I civili circondano jeep e carri Usa a difesa del loro eroe «Non ce ne andremo finché voi non ve ne sarete andati» EX JUGOSLAVIA Confronto tra Ifor e i miliziani serbo-bosniaci dopo la scoperta di armi pesanti tenute nascoste Le truppe Nato bloccano il fortino di Mladic Voci in America- c'è un piano per consegnare i criminali all'Aia ZAGABRIA NOSTRO SERVIZIO Quello che è avvenuto ieri in Bosnia potrebbe essere il primo capitolo di un drammatico confronto per consegnare alla giustizia intemazionale il capo militare dei serbo-bosniaci, generale Ratko Mladic, che il tribunale dell'Aia vorrebbe processare per crimini di guerra. Jeep e carri armati americani dell'Ifor (la forza multinazionale di pace) hanno bloccato per tutta la giornata gli accessi alla località di Han Pijesak (60 km a Nord- Est di Sarajevo), dove ha sede il quartier generale di Mladic. Due elicotteri Usa sorvolavano la zona, con l'appoggio di un caccia F-16 ad alta quota. Centinaia di civili serbi sono scesi in strada per bloccare i mezzi americani, mentre un ufficiale dell'esercito di Mladic minacciava di abbattere gli elicotteri in mancanza di un rapi- do ritiro. Si è temuto lo scontro, ma alla fine la tensione si è allentata e nelle prime ore della notte gli uomini dell'Ifor se ne sono andati. Un ufficiale britannico, il generale Michael Charlese Weedy, ha negato che l'Ifor stia tentando di arrestare il generale Mladic. Tuttavia il New York Times ha riferito ieri ampiamente delle discussioni in corso alla Casa Bianca, dove si valuta seriamente un piano per catturare con la forza Mladic e lo stesso presidente serbo-bosniaco Karadzic, anch'egli ricercato. Il confronto di ieri è cominciato quando un elicottero americano, in ricognizione nell'am- bito della verifica degli accordi di Dayton, ha individuato presso Han Pijesak carri armati e blindati serbo-bosniaci che avrebbero dovuto essere trasferiti nei punti di raccolta delle armi. E' quindi stato mandato sul posto un reparto americano. Ma all'ordine di spostare i veicoli il capo di stato maggiore serbo-bosniaco generale Manojlo Milovanovic ha replicato intimando alle truppe Usa di allontanarsi. Invece gli americani sono rimasti, dando vita al testa-a-testa. Durante la giornata un centinaio di abitanti di Han Pijesak è sceso in strada e ha bloccato le jeep dei soldati dell'Ifor. «I miei bambini sono in cantina - ha detto uno degli abitanti a un ufficiale americano -, hanno paura e noi non ce ne andremo fino a quando voi non ve ne sarete andati». Anche 200 persone della vicina città di Vlasenica sono arrivate in torpedone per interporsi fra gli americani e il rifugio di Mladic. La presenza dei civili, che sono rimasti sul posto fino a notte, ha probabilmente contribuito a convincere i soldati dell'Ifor a ritirarsi. Nelle ultime settimane si sono intensificate le pressioni per l'arresto di Karadzic e Mladic, ma il comandante dell'Ifor Lei- ghton Smith ha ribadito anche ieri di non aver ricevuto ordini per agire contro i due leader serbo-bosniaci. Citando fonti vicine alle strutture che si occupano dell'attuazione degli accordi di pace, il New York Times ha riferito però che le autorità americane ed europee stanno studiando la possibilità di lanciare un'operazione tesa all'arresto di Karadzic e Mladic. L'Ifor ha l'ordine di catturare i due solo se i suoi soldati vi si imbattono per caso (escludendo quindi una «caccia all'uomo»). Ma secondo l'autorevole quotidiano Usa «all'interno dell'amministrazione Clinton la discussione al riguardo è molto intensa», riferendo quanto avrebbe confermato un funzionario della Casa Bianca. Clinton si è ormai convinto che il presidente della Serbia, Slobodan Milosevic, non ha alcuna intenzione di mantenere l'impegno, assunto durante i negoziati di Dayton, di far rimuo¬ vere dalla scena politica Karadzic e Mladic. Ma l'allontanamento di Karadzic dalla scena è per gli Usa una tappa indispensabile per il ritorno alla normalità in Bosnia. Nel dibattito sulla eventuale operazione militare viene però sostenuta con forza l'opinione che l'eventuale azione di cattura non dovrebbe essere affidata alle truppe della Nato di stanza in Bosnia, il cui mandato non prevede questo tipo di intervento. Secondo il New York Times, l'operazione potrebbe essere lanciata da truppe speciali americane provenienti da fuori, dopo una serie di consultazioni telefoniche tra il presidente Clinton e i maggiori alleati. Ma il tentativo presenterebbe indubbiamente dei rischi politici e resta da vedere se Clinton, a quattro mesi dalle elezioni presidenziali, sia disposto a correrli. Ingrid Badurina I civili circondano jeep e carri Usa a difesa del loro eroe «Non ce ne andremo finché voi non ve ne sarete andati» Il generale Mladic: secondo il New York Times (smentito), Clinton avrebbe deciso di catturarlo insieme con il leader di Pale