Si vota sulla marijuana per i malati terminali di F. P.

R LA DROGA LEGALE Si vota sulla marijuana per i malati terminali R NEW YORK IUSCIRA' la nonnina della marijuana a resistere fino al momento finale della sua battaglia? A San Francisco in questi giorni la domanda se la pongono in molti, con crescente apprensione. La nonnina in questione è una minuta signora di 74 anni di nome Mary Rathbun, ma tutti la chiamano «Brownie Mary» giocando sul fatto che «brownie» vuol dire scuro come i biscotti alla marijuana che lei confeziona, ma vuole dire anche «folletto». Perfino le autorità di San Francisco, quando le hanno dedicato una giornata (il 25 agosto del 1992) hanno trascurato il cognome e hanno proclamato il «Bro¬ wnie Mary Day». Il suo merito sta nel fatto che i biscotti da lei inventati, con la marijuana come principale ingrediente, hanno il potere di alleviare i dolori che accompagnano la «fase terminale» dei malati di Aids. Per anni lei li ha distribuiti nei corridoi degli ospedali, spesso finendo in prigione perché la marijuana è illegale, sotto forma di biscotti non meno che di «pera». Ma col passar del tempo gli arresti si sono fatti sempre meno frequenti e i poliziotti sono diventati sempre più riluttanti a compierli perché lei non fa proprio nulla di male: dà solo un po' di sollievo a quelli che stanno per morire. Ora, quella «passività» polizie¬ sca è diventata «attiva», nel senso che le autorità di San Francisco hanno fatto propria la causa di «Brownie Mary» e hanno indetto un referendum per dare alla sua attività il crisma della legalità. A novembre, gli elettori dovranno decidere se la marijuana può essere usata per «ragioni umanitarie» e i sondaggi dicono che la loro risposta sarà probabilmente «sì». Sarà il suo trionfo definitivo, dicono le centinaia di volontari che intanto hanno affiancato «Brownie Mary» nella sua opera, la giusta ricompensa per una vita spesa ad alleviare il dolore altrui, ma lei rischia di non vederlo. La sua salute la sta abbandonando. Già da alcuni mesi l'artrite e tutta una serie di acciacchi le impediscono di cucinare personalmente i biscotti, ma adesso dice di non farcela più. La sofferenza è tale, spiega, che neanche con la sua ricetta riesce ad alleviarli, sicché sta pensando seriamente di «andare in Michigan», un modo diventato corrente per dire «farla finita», facendosi aiutare da Jack Kevorkian, il «dottor morte». «Io le dico ogni giorno: "No Mary, non devi morire. Promettimi che non andrai in Michigan almeno fino a novembre"», dice Dennis Pcron, il principale sostenitore della legalizzazione della marijiiana e suo amico. Lei promette e dico che prima di andar¬ sene vuole vedere i suoi «bambini», come chiama le centinaia di malati di Aids che aiuta, non avere più problemi, ed anche di voler vedere il governatore della California Potè Wilson, reo di avere posto il veto alla legalizzazione dei suoi biscotti, «bagnare i suoi pantaloni» per la rabbia di avere perduto il referendum. Ma poi, quando i dolori si fanno lancinanti, sembra ripensarci e prepararsi al viaggio in Michigan. La sua carriera, dicono, è cominciata quando, negli Anni 70 la figlia che aveva mori in un incidente stradale a 22 anni. Con i suoi «bambini» lei cercava di sostituirla. Ma lei sostiene che la voglia di aiutare il prossimo «le viene naturale» e che semmai la spinta la riceve dal desiderio di dimostrare che «si può fare del bene anche senza essere credenti». In anni lontani, infatti, una brutta esperienza in una scuola di suore la allontanò per sempre dalla religione cattolica. Fra i nomignoli che le hanno dato c'è anche quello di «santa atea». 11 mestiere della sua vita è stato quello di cameriera di ristorante e ora vive della sua magra pensione. La marijuana che le serve per cucinare i biscotti le viene fornita dai piantatori clandestini che in California abbondano. E' per questo che, in 15 anni di attività, è stata airestata una dozzina di volte. [f. p.]

Persone citate: Dennis Pcron, Jack Kevorkian, Mary Day, Mary Rathbun, Potè Wilson

Luoghi citati: California, Michigan, New York, San Francisco