Tinto Brass di G. Bec
Tinto Brass Tinto Brass «Una trovata anacronistica» ROMA. «E io reagisco con una risata infastidita. E' un'iniziativa inutile che arriva fuori tempo massi- I mo». Tinto Brass, che cosa le è successo? Lei è il padre di quelia favola hard sui lupanari che si chiama «Paprika». «Le case chiuse erano possibili una volta, quando imperava la filosofia del perdere tempo. Oggi è tutto troppo frenetico. Non c'è più tempo di perdere tempo». Ma non crede che a furia di insistere riapriranno? «Penso di no. Gli unici casini che mi sembrano possibili sono quelli in cui ci vanno le donne come clienti in modo da trovare rifornimento per le proprie fantasie». Allora perché è cosi forte la voglia di (wita» dietro le persiane? «Fateci caso: queste iniziative riemergono puntuali ogni volta che si riparla di verginità. Quando la verginità viene riproposta come valore, allora qualcuno rilancia le case chiuse». Che cos'è allora? Una reazione al neoperbenismo? «Più che perbenismo, direi scioc- chismo». Rimpiange l'epoca pre-Merlin? «Certo». E' per questo che ha girato Paprika, star Debora Caprioglio? «Sì, il film era un'operazione nostalgica, ma pur le donne più che per l'istituzione. Le puttane sono esseri straordinari. "Paprika" era dedicato a queste vestali del sesso che incarnavano una civiltà erotica andata ormai perduta». Civiltà perduta? «Adesso il maschio non ha più il privilegio della conquista. Sono le donne le farfallone amorose che volano di letto in letto». Che cosa ricorda delle case? «Che ci andavo sempre. A Venezia, tra gli Anni 4^ e 50, c'erano 30 cinema e 30 casini. E io passavo dal ventre scuro dei primi al ventre scuro dei secondi». Che cos'era la sua, un'ossessione? «Era una filosofia ludica: dall'occhio, alla mano, al sesso. E il potere ce l'aveva la puttana più che il cliente: bastava uno sguardo di antipatia e con lei non ci si andava. Era la ragazza che sceglieva». I nuovi «supporters» dell'antico sembrano condividere le sue malinconie: sostengono di voler regolarizzare la prostituzione. «Ma no. I loro sono problemi di ordine pubblico e io non sono un esperto di ordine pubblico, semmai di disordine pubblico. Non credo che la riapertura risolverebbe ciò che si pretende di risolvere. Per le strade ci sono soprattutto puttane che provengono dal Terzo Mondo e quelle difficilmente potrebbero entrare in una casa. E le altre di serie A ricevono già da tempo». [g. bec]
Persone citate: Debora Caprioglio, Tinto Brass
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