«Incivile riaprire le case chiuse»
Il mondo cattolico insorge contro la mozione dei venti consiglieri lombardi. Protestano anche le prostitute Il mondo cattolico insorge contro la mozione dei venti consiglieri lombardi. Protestano anche le prostitute ] «Incivile riaprire le case chiuse» Il ministro Turco: un 'idea da trogloditi ROMA. Volevano fare un'opera di bene, salvando le prostitute dalla strada e moralizzando certi affollatissimi marciapiedi. E invece gli intraprendenti 20 del Consiglio regionale della Lombardia hanno compiuto l'insolito miracolo di coalizzare in un unico fronte del «no, no e poi no» lucciole scandalizzate, preti arrabbiati e politici disgustati. «Ci mettano le loro mogli nei bordelli, così arrotondano lo stipendio», hanno simpaticamente reagito Carla Corso e Pia Covre, leaders dell'<(Associazione per i diritti delle prostitute», mentre l'«Osservatore Romano» ha usato toni da anatema: «E' una proposta assurda e indegna di un Paese civile e democratico». E il ministro per la Solidarietà sociale Livia Turco ha dato il suo schiaffo a nome del governo: «Ci manca anche quest'atto di inciviltà in un mondo che di inciviltà è pieno. E' una proposta da trogloditi». I trogloditi - si sa - sono sia uomini che donne di una coalizione ben assortita: rappresentanti di Forza Italia, dell'Unione federalista, dell'Unione di centro, di Alleanza na¬ zionale, del Centro cristiano democratico, dei Socialisti italiani. Star dello schieramento la vicepresidente del Consiglio regionale Viviana Beccalossi (di An) e il capogruppo del Si Vittorino Baruffi, tutti e due in prima linea per cancellare la legge Merlin e riaprire le case di tolleranza. Visto «il massiccio flusso di immigrazione» e «le gravi conseguenze» per la sicurezza pubblica - hanno dichiarato con convinzione - non resta altro da fare. Ecco la risposta. «Quella Beccalossi, che sta costruendo una carriera politica sulla pelle delle prostitute, se ne stesse un po' zitta - ha ribattuto la "presidente" delle lucciole Carla Corso -. Prima di parlare, questa signora dovrebbe andare un paio d'anni sul marciapiede». Le case chiuse, quindi, sarebbero una falsa trovata. «Come potrebbero mettere le donne nei bordelli quando il 90 per cento delle prostitute sono clandestine e immigrate? E, comunque, se sgombrano le strade, ne arriverebbero altrettante. Il solo modo per affrontare il problema è sconfiggere la criminalità che si arricchisce riducendo in schiavitù nigeriane e albanesi». Detto in altre parole, quei 20 consiglieri «hanno perso la testa», come ha accusato don Oreste Benzi. Per lui, tutto sta negli «utenti». «Vorrei che capissero che è come se andassero dalle figlie a sfogarsi dei loro istinti bestiali - ha detto -. Se smettessero questo vizio, che alimenta il racket, finirebbe la tratta delle schiave». A sentire l'«Awenire», «comunque la si rigiri, questa non è nemmeno una storia di porci con le ali, ma di sempiterni indifendibili porci comodi». E infatti il teologo dell'«Osservatore Romano», padre Gino Concetti, chiede la linea dura: «Smantellando senza pietà le organizzazioni mafiose che reclutano ragazzi e ragazze». A rinforzare il fuoco di sbarramento ci si è messo anche il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni. «La soluzione non è quella indicata dai miei colleghi, la cui proposta non condivido», sottolinea. Eppure - aggiunge sibillino - «una proposta analoga era stata avanzata dal sindaco di Brescia, Mino Martinazzoli, e non aveva sollevato tanto scalpore». A consolare i poveri 20 non ci sono che truppe sparute. C'è per esempio un sacerdote reggiano, don Gaetano Incerti, asceso a improvvisa notorietà perché - per lui - i lupanari «sono il male minore»: «Le prostitute devono fare il mestiere in luoghi controllati e gestiti dalle Usi. Così si libererebbero le periferie delle città dai degradanti spettacoli che ricordano Sodoma e Gomorra». Sodoma e Gomorra dovrebbero quindi tornare dietro le famose persiane e per questo si impegna il senatore di An che è anche capogruppo per il partito al Consiglio comunale di Milano, Riccardo De Corato: ((Alternative alla situazione attuale non ce ne sono se non quella di ritornare alla situazione precedente alla chiusura delle case. Predisporrò un disegno di legge per la modifica della Merlin». Buona idea, secondo Alessandra Mussolini: «Così le donne sono più tutelate». Alla faccia della rabbia di don Antonio Mazzi che - si scatena la «pasionuria» di An - «mi sembra Torquemada». Gabriele Beccaria La vicepresidente della Lombardia «Voglio una legge che preveda visite mediche controlli fiscali e supervisione da parte dello Stato» ] Prostitute a Milano Ora 20 consiglieri regionali lombardi vorrebbero trasferirle nelle case chiuse Tinto Brass e una scena di «Paprika» A sinistra Viviana Beccalossi vicepresidente della Lombardia (FOTO KAKI GALIMBERTI]
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