Alzheimer un po di aiuto «Briccone tu assassini Manzoni»

Chi rovina l'ambiente si rovina letfeue AL GIORNALE Alzheimer, un po' di aiuto; «Briccone, tu assassini Manzoni» Una terribile malattia Abbiamo letto con molta attenzione e comprensione la lettera di una signora, famigliare di un ammalato di Alzheimer, pubblicata dal vostro quotidiano. Anche noi siamo stati toccati dal dramma della malattia di Alzheimer. Alzheimer Italia, Federazione delle Associazioni Alzheimer d'Italia, è, soprattutto, un'associazione di famigliari di malati. Gli obiettivi di Alzheimer Italia e delle 17 Associazioni Locali sono: - l'informazione e la sensibilizzazione dell'opinione pubblica e delle Istituzioni; - la promozione della ricerca scientifica; - il sostegno e la tutela dell'ammalato e dei suoi famigliali; - il porsi come punto di riferimento per tutti coloro che sono coinvolti in questa malattia. Abbiamo istituito «Pronto Alzheimer», una linea telefonica di sostegno per i famigliari, che è operante dal lunedi al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18, perché conosciamo bene i grandi problemi (psicologici e pratici) che si debbono affrontare quando ci si trova ad assistere un malato di Alzheimer e la necessità di essere ascoltati, compresi ed aiutati. Inoltre, forniamo consulenza legale, previdenziale, psicologica e assistenziale. Siamo a vostra disposizione per qualsiasi informazione e chiarimento al numero telefonico 02/809767. Siamo anche disponibili ad offrirvi la nostra esperienza per rispondere alle domande dei vostri lettori riguardo l'argomento Alzheimer. Il presidente Gabriella Salvini Porro Tanto fracasso per un romanzo Tirato in ballo dai recenti temi di maturità, don Abbondio curiosamente è quel personaggio che non ha avuto cambiato il nome tra una stesura e l'altra, al contrario degli altri personaggi del celebre romanzo del Manzoni, compresa la Perpetua dello stesso curato. Quando uscì l'edizione defùiitiva, perfetta, dei Promessi Sposi, don Lisander esclamò: «Chi m'aves mai dit, quand me smazucava a fa quel liber, ch'el doves fa tant fracas!». Il noto capocomico Vestii colse l'occasione di ridurre il romanzo per le scene. Apriti cielo! L'inorridito Manzoni, che aveva assistito in incognito allo spettacolo, gli disse fuori dai denti: «Ali, briccone, come mi avete assassinato!». E con la solita arguzia, nominato corrispondente della Accademia dei Sepolti, in Volterra, improvvisò questi versi sepolcrali, ignorati dai più: «Manzon qui giace ne' suoi versi involto/veramente accademico sepolto. / Manzon fra dotti di Volterra accolto / prima che morto, giace ivi sepolto». Angelo Giumento, Palermo «I veri Fantozzi siamo noi» Chi non paga le tasse imbroglia i propri amici, il vicino di casa. Uno dei più bei discorsi a memoria d'uomo, ci sono venuti i lucciconi agli occhi. Chi invece le tasse le ha pagate in più, decine di milioni di Ilor da me e mia moglie, cifre non dovute, tant'è che questa Ilor (agenti di commercio) è stata abolita nel '91, si trova in questa situazione: dopo dieci anni e dopo aver ricorso con i commercialisti al 1° e 2° grado,le pratiche sono passate alla Commissione centrale tributaria a Roma dove presumibilmente si ammazzano di lavoro. Noi delle nostre pratiche però non abbiamo saputo più nulla. Abbiamo scritto ai giornali, al ministro Fantozzi che aveva affermato: «L'anno scorso il fisco ha incassato ciò che doveva, i conti li abbiamo fatti bene». Ma forse i Fantozzi siamo noi che abbiamo pagato di fronte all'imposizione degli uffici: bisogna pagare e poi chiedere il rimborso! Per una richiesta di rimborso (L. 10.621.000 pagati in più) siamo stati trombati per decorrenza dei termini. Loro a Roma la decorrenza non l'hanno mica. Attendiamo il prossimo celestiale discorso democristiano e una bella trombata sulla pensione che la signorina Rosy Binai non mancherà di farci avere. Primo Mazzucco, Silvana Orsini, Firenze Volontariato Aids facciamo chiarezza La clamorosa protesta della Lila contro l'Anlaids rende pubblica una situazione ben nota a chi vive all'interno delle associazioni di volontariato sull' Aids: rivalità, qualche volta odio, affannosa ricerca di rapporti preferenziali con sponsor privati ed enti pubblici al fine di assicurarsi la fetta maggiore di finanziamento possibile. L'altra faccia di una medaglia che i più conoscono solo per il lato meritorio, eroico a volte, dell'attività dei volontari e che forse potrebbe stupire chi credeva impossibile che tra due associazioni di volontariato potese esserci tanto conflitto. . Gli effetti della protesta saranno negativi per tutti, non solo per i protagonisti delle cronache di questi giorni, perché il discredito, l'imbarazzo, il dubbio sull'utilizzo dei fondi sull'Aids colpirà tutti, soprattutto le piccole associazioni locali. Certo, i panni sporchi non si lavano in casa, anche perché siamo arrivati a questa situazione grazie all'inerzia del ministero che da tempo ha ricevuto proteste e proposte concrete per riformare interventi e controlli in questo settore, e non ha mai fatto nulla di serio. Ma ci sono questioni di fondo, alle quali nessuno ha risposto fino ad oggi. Primo: perché fino ad oggi del comitato di esperti che valuta i progetti delle associazioni di volontariato da ammettere a finanziamento statale hanno fatto parte esponenti delle stesse associazioni che presentavano progetti? Inutile fare nomi e cognomi, ma l'imbarazzo è grande, e non risparmia nessuno dei contendenti. Secondo: perché continuare questo strano connubio tra operatori pubblici e associazioni di volontariato, per cui vi sono associazioni che hanno (più spesso a livello locale) responsabili che sono allo stesso tempo anche dipendenti del Servizio sanitario nazionale, in ruoli e con responsabilità che sono quelle del personale che lotta, nello Stato, contro l'Aids? Chi lavora, mettiamo caso, in un Sert o in un reparto di malattie infettive dovrebbe avere l'accortezza di non essere operatore volontario, o magari responsabile di un progetto di intervento finanziato dallo Stato. O, peggio ancora, eminenti esponenti del ministero o dell'Istituto superiore di sanità che risultano essere collaboratori e consulenti scientifici, spesso realizzatori dei progetti che lo Stato finanzia al volontariato. Terzo: non è forse vero che all'interno della commissione nazionale le nomine effettuate hanno rispettato (almeno le ultime effettuate) un occulto manuale Cencelli dell'associazionismo italiano, per cui il criterio di nomina tecnica è andato bellamente a farsi benedire? Inutile, quindi, lamentarsi del cattivo utilizzo del denaro sull'Aids (chi ha delle prove di malversazione le tiri fuori, per favore) se le premesse sono queste. Se non esiste, così come non è esistita in Italia, una netta demarcazione tra responsabilità pubbliche e private (volontariato o no che sia), ogni discussione su questa vicenda avrà solo il sapore di un regolamento di conti interno. Con sullo sfondo la desolante assenza delle autorità pubbliche, ministero della Sanità in testa. Enzo Cucco Segretario nazionale del coordinamento radicale antiproibizionista Facciamo un concorso per il Cda della Rai Perché non avanzare la proposta, e proporla con tutti i canali possibili, di nominare il nuovo Cda e dirigenti Rai-Tv con un concorso ad «alto livello» in cui possano candidarsi persone visibilmente libere, capaci e rette? Per cominciare a liberarci dalle nomine per lottizzazione politica e, ancor più grave, dalle nomine a discrezione (segrete) di chissà quali interessi. Nomine pulite. Nel nome della trasparenza, della giustizia e di un inizio di miglioramento nel cambiamento. Giovanni Balzi Torino Mobilità e Costituzione E' veramente costituzionale la mobilità tra i reparti di un'azienda nei casi di cambio di tipo di lavoro? Ma forse non a caso vogliamo cambiare la Costituzione? Chi è l'ultimo nella scala dei valori? Giuseppe Francesconi Montecatini (Pt)

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