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KEROUAC Botto, la condanna «Non chiamateli saggi: è un folle danzatore con i piedi zoppi» rwl HE catastrofe! Secondo Oscar Botto, tra i massimi esperti di I ' buddhismo in Italia, luminare cui persino la Walt Disney ha deI dicato un'avventura «esoterica», Kerouac volteggia tra le mas1 i sime Zen come un «folle danzatore con i piedi zoppi». Ciò che _V>Upiù disturba il professor Botto sono le pretese del sottotitolo: «Saggi sul buddhismo»: «Chi è abituato come me - dice - agli studi della Sorbona, a leggere i monumentali volumi dei grandi classici sul buddhismo, allibisce davanti a questo "capolavoro" di espressioni irrequiete, folli, senza senso. Frasette piccole, che vorrebbero essere brillanti. Ma quando tenta di razionalizzare, sprofonda nella melma più profonda». Professore, è sicuro di non esagerare? «Passo per un generoso, non ho mai infierito su nessuno. Ma in questo caso devo propio essere cattivo. Leggo a pagina 58: "Provai una fitta al cuore, una cosa che non ti aspetteresti mai da un ributtante, non localizzabile, accidentale insieme, privo di io-natura, di aggregazioni molecolari... universi di vacuità e squallore nel vuoto fatti muovere in tormentate vegetalizzate direzioni...". Cosa vuole dire? Se me lo spiega le faccio un monumento». Eppure Kerouac ha avvicinato generazioni di giovani alle discipline orientali. «Sono abituato a confrontarmi con opere grandiose, che trasudano saggezza. Invece, prenda la bibliografia di pagina 47: Kerouac cita il "Buddha Charita" del Patriarca Asvaghosha. Ma patriarca è un "cristiano", che non c'entra nulla con il buddhismo. E poi parla dei "Dialoghi del Buddha" senza mettere le date! No, mi creda, era proprio uno sprovveduto». Insomma, dello Zen-pensiero di Kerouac Botto non salva proprio nulla: «Poteva essere un ottimo gestore di birreria, ma con il buddhismo c'entra come me con il calcio: al liceo volevo giocare, mi impegnavo seriamente. Mi buttavano sempre fuori di peso». [c. g.)